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Shang-Chi e la Leggenda dei Dieci Anelli – La spiegazione delle scene post-crediti

L’1 settembre arriverà nei cinema, e soltanto nei cinema stavolta, a differenza di Black Widow, Shang-Chi e la Leggenda dei Dieci Anelli, nuovo film del Marvel Cinematic Universe che introduce per la prima volta il supereroe asiatico creato nel 1973 da Jim Starlin e Steve Englehart.

La nuova pellicola dei Marvel Studios, che abbiamo già visto in anteprima e di cui vi abbiamo già proposto la nostra recensione, appare per larga parte “distaccata” dal resto dell’universo cinematografico, anche se ovviamente sappiamo benissimo che la storia di Shang-Chi, nuovo supereroe che debutta sul grande schermo proprio qui, entrerà a far parte in pianta stabile della Sacra Linea Temporale (ha ancora senso parlarne, dopo il finale di Loki?).

In effetti, un collegamento con altri personaggi del MCU era già apparso evidente in uno dei trailer, dove a sorpresa tornava un villain lontano dal grande schermo da ben 13 anni, ma vi possiamo assicurare una cosa: il futuro di Shang-Chi sarà sempre più collegato agli Avengers.

Domanda: Shang-Chi e la Leggenda dei Dieci Anelli ha scene post-crediti? La risposta è assolutamente sì; il film si conclude con una scena mid-crediti, e una post-crediti, ed entrambe, in particolare la prima, ci danno importanti indizi sulla direzione che potrebbe intraprendere la storia di Shang-Chi e del MCU.

Vediamo quindi insieme, in un articolo che ovviamente conterrà spoiler sul film, cosa sono queste due scene e quali potrebbero essere gli scenari futuri. Vi anticipiamo che partiremo dalla scena post-crediti, per lasciare poi la parte più succulenta (la scena mid-crediti) alla fine della nostra analisi.

La seconda scena post-crediti

Xialing (Meng’Er Zhang), a seguito degli eventi del film, ha deciso di non tornare a occuparsi dei tornei di combattimenti clandestini ai quali partecipava anch’ella come campionessa assoluta, ma di tornare nella base dei Dieci Anelli un tempo guidata da suo padre. La ragazza, pur non avendo a disposizione i magici anelli di Wenwu (Tony Leung), ha deciso di restare nella base e continuare a gestire l’organizzazione, e infatti la scena si conclude con un breve teaser che ci informa che i Dieci Anelli torneranno anche in futuro.

Possiamo supporre che, sotto l’operato di Xialing, i Dieci Anelli cambieranno “rotta”, per così dire, e potrebbe diventare un’organizzazione che combatte dalla parte degli eroi, dopo che in Iron Man sono sempre stati identificati come un’organizzazione terroristica – ricordiamo poi la brevissima apparizione in Ant-Man, durante il quale un uomo dei Dieci Anelli cerca di acquistare da Daniel Cross la tecnologia del Calabrone insieme a Mitchell Carson, affiliato all’Hydra. Per ora è ancora presto per dirlo, ma è probabile che questa scena si ricolleghi principalmente con un futuro sequel del film – ancora non annunciato, ma quasi certo, considerando quanto i Marvel Studios puntino su Shang-Chi.

La prima scena post-crediti

Di ben altro impatto è la scena mid-crediti del film, che riporta in scena… due Avengers!

Ricollegandosi direttamente al finale del film, dove Katy (Awkwafina) e Shang-Chi (Simu Liu) stanno conversando con alcuni amici in un bar e vengono interrotti da Wong (Benedict Wong), che li conduce attraverso un portale in un altro luogo, la scena in questione offre un importante primo punto di vista su dove potrebbe andare la storia di Shang-Chi nella sua sfera “privata” (ci riferiamo ai film standalone), e in relazione ai crossover ben più ambiziosi.

Wong sta analizzando i Dieci Anelli che Shang-Chi ha ereditato da suo padre Wenwu, e lo fa in “compagnia” di due noti Avengers. In collegamento attraverso proiezioni olografiche, come avevamo già visto all’interno della Avengers Facility in Avengers: Endgame, ci sono infatti Carol Danvers (Brie Larson), meglio conosciuta come Captain Marvel, e Bruce Banner (Mark Ruffalo), in forma umana – a tal proposito, qui si apre un notevole interrogativo: dato che Shang-Chi è ambientato dopo gli eventi di Endgame, Hulk e Banner dovrebbero ora essere fusi insieme in un’unica entità, ma cosa è accaduto al bestione verde?

Comunque, tornando alle questioni che riguardano Shang-Chi (è probabile che la questione di Hulk/Banner sarà affrontata in She-Hulk, serie TV per Disney+ in arrivo nel 2022), Wong, Carol e Bruce stanno analizzando i Dieci Anelli, che a quanto pare, stando alle parole dell’assistente di Stephen Strange, stanno emettendo una sorta di segnale. Tale affermazione sembra richiamare alla mente la Gemma, guardacaso, della Mente in Avengers: Age of Ultron, quando Banner e Tony Stark si rendono conto che all’interno dello Scettro di Loki è contenuta una pietra che sembra pensare in autonomia. Questo non sembra essere il caso dei Dieci Anelli, anche se non dimentichiamoci che nei fumetti, nonostante la forma e i poteri di questi oggetti magici siano molto differenti, i Dieci Anelli del Mandarino sono in effetti senzienti – ognuno di essi racchiude in sé l’anima di un guerriero cosmico morto.

Wong, che chiede delucidazioni sull’età di questi oggetti a Shang-Chi senza avere risposte ben chiare – nessuno ne è a conoscenza, ma sappiamo che Wenwu li ha indossati per circa un migliaio di anni -, si rivolge poi ai due Vendicatori per qualche idea. Banner afferma che i Dieci Anelli non sono sicuramente fatti di Vibranio (l’elemento di cui è ricco il Wakanda, e di cui è fatto anche lo scudo di Captain America), e che non assomigliano alla tecnologia dei Chitauri (la razza aliena al servizio di Thanos vista in The Avengers e Avengers: Endgame). È poi il turno di Captain Marvel, che poco prima di allontanarsi per una missione, afferma che i manufatti che si trovano di fronte a lei non assomigliano ad alcuna tecnologia aliena conosciuta.

Lasciando quindi con molte domande sia Shang-Chi e Katy che il pubblico, Banner saluta Wong e i due, affermando che il ragazzo è ormai entrato a far parte di qualcosa di molto più grande di lui.

Per fare supposizioni sulla natura effettiva dei Dieci Anelli, ovviamente, è ancora troppo presto, in quanto sappiamo che i Marvel Studios non si fanno troppi problemi a rimaneggiare talvolta in gran quantità la storia di oggetti e personaggi dalla carta stampata al grande schermo – gli stessi anelli non sono certo quelli del Mandarino di Terra-616. Nei fumetti, in ogni caso, sappiamo che questi potentissimi artefatti magici sono di natura aliena, in particolare ritrovati dal Mandarino all’interno di un’astronave della razza Axonn-Kar, originaria di Maklu-4, abbandonata sulla Terra. Come detto, però, la storia che abbiamo visto sul grande schermo è già stata alterata rispetto alle origini dei vari personaggi nei fumetti.

In Shang-Chi e la Leggenda dei Dieci Anelli, ad esempio, non vediamo un vero e proprio Mandarino. Wenwu, il padre di Shang-Chi, è infatti un personaggio che ne ricorda gli intenti ma che ha un’origine e una storia comunque differenti – il Mandarino della carta stampata è un famoso scienziato che studia la tecnologia aliena dei Dieci Anelli per controllarli, mentre Wenwu è un abilissimo soldato e condottiero che usa gli artefatti magici per sbaragliare i nemici in battaglia. Quel che sappiamo però dalla scena post-crediti è che gli anelli devono effettivamente avere un collegamento con qualcosa o qualcuno, che sarà in grado di intercettare il loro segnale. Provengono da una misteriosa razza aliena che neppure Captain Marvel conosce? Oppure il loro mistero è avvolto in un nome ben più vasto, quello di Multiverso?

Scritto da
Andrea "Geo" Peroni

Entra a contatto con uno strano oggetto chiamato "videogioco" alla tenera età di 5 anni, e da lì in poi la sua mente sarà focalizzata per sempre sul mondo videoludico. Fan sfegatato della serie Kingdom Hearts e della Marvel Comics, che mi divertono fin da bambino. Cacciatore di Trofei DOP.

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