Sempre più spesso ci troviamo a parlare di roguelike, e tra la miriade di proposte sul mercato è sempre più chiaro come serva un’idea chiara e un pizzico di coraggio per farsi notare. Questa volta tocca ai francesi di Dotemu cimentarsi nel tentativo, e parliamo di un team che abbiamo imparato ad apprezzare per Teenage Mutant Ninja Turtles: Shredder’s Revenge e per Streets of Rage 4, quindi per due beat ‘em up!
La loro ultima opera, Absolum riesce nell’impresa cambiando prospettiva: abbandona la classica visuale isometrica in favore di un picchiaduro a scorrimento laterale, impreziosito da animazioni disegnate a mano e da un mondo fantasy che incanta per stile e atmosfera. Scopriamo qualcosa di più nella nostra recensione!
Nel mondo di Talahm
Il gioco ci porta in un universo in declino, dove la magia è ormai agli sgoccioli. Gli eroi nascono da creature mistiche note come Madri Radice, ma il malvagio Re Azra ha deciso di cancellare ogni forma di potere arcano. Fin dall’introduzione il sovrano prova a convincerci che la sua crociata è giusta, ma la sua armatura nera e cremisi lascia pochi dubbi: Azra è il cattivo della situazione, e lo è fino in fondo.
Come potete immaginare, l’ambientazione richiama prepotentemente l’high fantasy alla Signore degli Anelli: starà a noi, partita dopo partita, scoprire qualcosa di più sulla lore di Absolum, che nelle atmosfere e nei racconti appena accennati ci ha ricordato opere come il Silmarillion.
Il gioco parte subito nel vivo. Dopo una breve introduzione, possiamo inizialmente scegliere tra due protagonisti: l’elfa spadaccina Galandra o il possente nano Karl. Qualunque sia la scelta, la missione è chiara: salvare la Madre dalle grinfie del tiranno. Tuttavia, il primo scontro con Azra è anche la nostra prima sconfitta: il sovrano ci abbatte senza pietà e ci rispedisce alla base. Che legnata! Da questo momento inizia il classico ciclo roguelike: migliorare le abilità, ottenere potenziamenti permanenti e tentare una nuova run.
Durante le spedizioni attraverseremo aree 2D ricche di nemici, tra i quali goblin, umani corrotti, creature bestiali, nani non morti e persino funghi senzienti, combattendo sempre da sinistra a destra in un ritmo serrato. Il sistema di combattimento è veloce e reattivo, le animazioni fluide e vivaci. È il tipo di esperienza che riaccende la passione per il genere: lanciarsi tra orde di goblin, afferrarli per lanciarli uno contro l’altro e distruggere il resto con combinazioni devastanti è semplicemente esaltante.
Il lato artistico non è niente meno che eccelso: lo stile richiama quello del fumetto americano, ed in particolare le opere di Mike Mignola, l’autore di Hellboy. L’ispirazione ai comic è evidente non solo nel design dei personaggi, dei nemici e delle ambientazioni, ma anche nell’uso dei baloon per rendere i dialoghi di chi è in scena, con tanto di lettering affine a quello dei fumetti.
Ottimo da soli, fenomenale in compagnia
I comandi sono intuitivi: un attacco leggero, uno pesante e poche combo basilari bastano per caricare la barra del mana, che permette di scatenare le abilità speciali. Tra i due personaggi iniziali, Karl risulta il più soddisfacente da giocare: le sue mazzate hanno un peso tangibile, e nulla batte la sensazione di mandare al tappeto i nemici a colpi di pugno. Sono però divertentissimi anche i due personaggi che si sbloccano dopo qualche run, ovvero Brome, un potente mago, e Cider, che fa dell’agilità la sua arma migliore.
Come da tradizione roguelike, al termine di ogni area completata si riceve una ricompensa. I bonus non sono eccessivi (la maggior parte potenzia gli attacchi con danni elementali e possiamo sbloccare delle nuove mosse) ma il combattimento è talmente solido che non serve aggiungere molto altro. Le zone da esplorare sono molto varie, e vanno dalle impervie montagne alle miniere, fino alle foreste infestate da mostri, ma sono sempre coerenti tra loro.
Sul fronte della difficoltà, Absolum appare ben calibrato: impegnativo al punto giusto, senza mai risultare frustrante. Richiede attenzione e uso oculato delle difese adoperando schivate, parate e contrattacchi, ma offre sempre gli strumenti per cavarsela. Una volta padroneggiato il ritmo tra attacco e difesa, anche i combattimenti più intensi diventano gestibili. Non mancano poi le mosse speciali, le ultimate e persino le cavalcature: chi non muore dalla voglia di assaltare i nemici in sella ad un cinghiale?
Chi gioca in cooperativa può affrontare l’avventura insieme a un amico, mentre lungo il percorso si trovano oggetti lanciabili (pietre, granate e altro) che aggiungono varietà ai combattimenti. In questa modalità, a nostro avviso, Absolum riesce a dare il meglio, e come nei classici del genere come Double Dragon o Streets of Rage ci si può dare una mano a menare le mani e a resuscitarsi a vicenda nel momento del bisogno! Anche perché inizialmente la difficoltà si farà sentire parecchio…
L’unico difetto al momento riguarda i comandi sovrapposti: lo stesso pulsante serve sia per interagire con porte e oggetti, sia per schivare o deviare, e a volte questo può creare qualche impaccio nei momenti più concitati.
Il Signore delle Combo
Absolum mostra un mondo affascinante e una storia decisamente ricca. Si percepisce che l’ambientazione nasconde segreti, mentre la direzione artistica stupisce per cura e identità visiva. È come trovarsi dentro una serie animata fantasy, disegnata e animata con passione. Ottima anche la colonna sonora, ad opera del compositore Gareth Coker (che abbiamo già ascoltato nella saga di Ori e in Halo: Infinite), di Yuka Kitamura, apprezzatissima autrice delle musiche di Dark Souls e Elden Ring, e del grande Mick Gordon, responsabile della colonna sonora di Doom 2016.
L’aspetto roguelike funziona alla grande, specialmente quando si gioca in compagnia: è molto divertente giocare con un amico e scegliere i potenziamenti più adatti per una run insieme, e cercare di sopravvivere agli attacchi nemici facendo salire a manetta il contatore delle combo, fino a raggiungere la tripla cifra!
In ogni caso, l’esperienza con Absolum è stata positiva. Lo stile visivo conquista al primo sguardo, il sistema di combattimento convince, e la narrativa resta impressa anche dopo la fine della partita. Certi elementi, come i potenziamenti o i controlli di base, potrebbero essere ulteriormente rifiniti, ma Absolum ha già tutto il necessario per distinguersi.
In definitiva, si tratta di una gemma del genere: un titolo che i fan dei picchiaduro, del fantasy e dei roguelike dovrebbero assolutamente tenere d’occhio. Absolum è divertente, appagante, e anche se essendo un roguelike si muore spesso, non si avverte mai un senso di frustrazione, ma voglia di continuare e iniziare una nuova run con i potenziamenti che abbiamo appena sbloccato.

Riassunto
Riassunto
Absolum, l'ultima opera dei Dotemu, non è solo un picchiaduro a scorrimento ottimamente rifinito, ma aggiunge al classico beat 'em up una componente roguelike estremamente divertente, specialmente in coop. Le animazioni e il design dei personaggi sono curatissimi, così come l'ottima colonna sonora. Siete pronti a menare le mani in salsa fantasy?
Pro
Molto divertente, specialmente in compagnia Animazioni curatissime Sembra di essere immersi in una serie animataContro
Qualche problema causato dai comandi sovrapposti La difficoltà iniziale è piuttosto elevata- Giudizio complessivo8.5
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