Home Videogiochi Recensioni Age of Empires II: Definitive Edition + The Three Kingdoms | Recensione

Age of Empires II: Definitive Edition + The Three Kingdoms | Recensione

Age of Empires II rappresenta per me una delle comfort zone più vecchie. Sin dagli anni ’90, con gli schermi a tubo catodico, amavo trascorrere ore e ore costruire la mia città, comandare gli abitanti per raccogliere risorse, addestrare unità e partire alla volta di castelli e centri città da distruggere per affermare la mia superiorità totale. Per inciso, la mappa preferita era la Foresta Nera.

In qualche modo, nel corso degli anni, AOE2 mi ha sempre accompagnato. Lo ricordo nelle estenuanti sessioni universitarie, lo ricordo su Steam con la riedizione in HD, fino ad arrivare ovviamene alla Definitive Edition che Microsoft rilanciò insieme all’intero franchise, in preparazione del quarto capitolo. Ma Age of Empires II ha saputo mantenere quel fascino incredibile e indelebile, che da sempre lo contraddistinguono come uno dei migliori giochi strategici di sempre. Molti dei suoi elementi oggi vengono dati per scontati, ma proprio perché AOE2 è uno dei grandi che hanno plasmato i moderni RTS.

Complice la riedizione su PlayStation 5 e l’uscita della nuovissima espansione The Three Kingdoms, è ora di ricordare perché questo immenso gioco è ancora una tappa fondamentale per chi si vuole cimentare negli strategici in tempo reale.

Versione provata: PlayStation 5.

Condottieri digitali

Probabilmente è superfluo farlo, vista la lunga e ricchissima storia di Age of Empires II, ma è utile ricordare che parliamo di uno spettacolare videogioco strategico, rigorosamente in tempo reale, nel quale veniamo messi nei panni di una sorta di sovrano onnipotente che decide vita, morte e miracoli dei nostri abitanti, senza che questi possano in alcun modo opporsi – mentre scrivevo questa frase, mi sono tornati in mente i dannati sovversivi in Seven Kingdoms, ma lasciamo perdere. L’obiettivo? Dipende dalla modalità, ma a grandi linee è sempre quello di distruggere una civiltà nemica, un suo punto strategico in particolare, oppure difendere il proprio.

A livello di contenuti, possibilità e varietà, Age of Empires II è ancora oggi impressionante se pensiamo che si parla di un gioco con oltre 25 anni sulle spalle. Come se già non bastassero tutti i contenuti inclusi al momento del lancio, negli anni gli sviluppatori hanno aggiunto nuove campagne (sono rimasto sbalordito da quante me ne sia perse in passato, sono davvero tantissime!), civiltà perfettamente caratterizzate e da studiare nei minimi dettagli, unità (già all’epoca della prima release della Definitive Edition scoprì le brezza delle torri d’assedio, una gustosa variante per glia ssedi) e persino modalità.

Forgotten Empires, a capo del brand, parla di circa 200 ore solamente per completare le campagne presenti, da Gengis Khan a Saladino, da Barbabossa a Tariq ibn Ziyad. Ricordiamo inoltre che questa Definitive Edition include non solo il gioco base ma anche le seguenti espansioni (qui serve un bell’elenco puntato):

  • The Conqueros
  • The Forgotten
  • The African Kingdoms
  • Rise of the Rajas
  • Lords of the West
  • Dawn of the Dukes
  • Dynasties of India
  • Return of Rome (si tratta di una sorta di riedizione dei contenuti del primo Age of Empires)
  • The Mountain Royals
  • Victors and Vanquished
  • Chronicles: Battle for Greece

Negli anni, questi DLC hanno espanso AOE2 fino a farne un gigantesco contenitore che guarda a tutto il mondo antico, amplificando enormemente il suo potenziale già immenso.

I tre regni

Ma non è finita qui. La ripubblicazione su PlayStation 5 non è arrivata in una data casuale, bensì nel giorno del debutto di un’altra espansione, The Three Kingdoms, inclusa nell’edizione premium o acquistabile separatamente anche sulle altre piattaforme ovviamente. Come suggerisce il nome, porta con sé altre vagonate di ore: tre nuove campagne per tre civiltà della Cina dell’Alto Medioevo, ognuna con unità, tecnologie ed eroi unici. In verità, ci sono anche altre due civiltà, i Jurchen e i Khitan. I primi erano un popolo marginale dell’Impero Cinese, mentre i Khitan erano una sorta di precursori dei Mongoli, altra civiltà già presente all’interno di AOE2. Qualche curiosità storica non fa mai male, dopotutto.

La storia di The Three Kingdoms si apre con tre narrazioni intrecciate che si estendono per circa 25 anni, per un totale di 15 missioni suddivise in 3 campagne. La grande novità di The Three Kingdoms, che la differenzia dalle altre espansioni già note di AOE2, è rappresentata però da narrazioni ramificate e decisioni dinamiche che offrono un livello di rigiocabilità mai visto prima nel gioco.

La storia dei Tre Regni è ricca di personaggi e figure storiche, ma presenta principalmente tre fazioni principali: gli Shu guidati dal fabbricante di sandali diventato signore della guerra Liu Bei, i Wu guidati dalla famiglia Sun e dai discendenti di Sun Tzu, e i Wei guidati dallo spietato signore della guerra Cao Cao. Ogni scenario è caratterizzato da un’atmosfera dinamica che offre obiettivi e strategie completamente unici, tutti basati su battaglie storiche. Questi si adattano ai diversi stili narrativi di ciascun leader.

Ma la politica e la strategia di AOE2 raggiungono con The Three Kingdoms un nuovo livello qualitativo e quantitativo. La grande novità, come detto, è un sistema decisionale che può cambiare l’andamento dell’intera campagna e offre alcuni elementi interessanti che si mantengono anche tra una missione e l’altra. In quasi ogni missione si ha la possibilità di compiere delle scelte. Alcune di queste sono piccole ma si mantengono per tutta la campagna: raggiungere un tempio nascosto tra le montagne permette ad esempio di iniziare ogni missione con una reliquia gratuita, oppure scegliere tra tre diversi gruppi di soldati determinerà con quali potenziamenti si inizia, un po’ in stile Age of Mythology.

Ci sono anche altre decisioni che influenzano l’andamento della missione e della campagna. In una, ad esempio, Liu Bei si allea brevemente con Cao Cao, e possiamo scegliere di inviargli degli abitanti del villaggio per ottenere alcuni bonus utili per rendere la missione più facile. Tuttavia, rifiutando, la popolazione aumenterà la fiducia verso di noi, e otterrà un bonus permanente di +10 PV. È qualcosa che già altri RTS hanno proposto in modo simile, ma che Age of Empires II sperimenta, con successo, per la prima volta. Sebbene questa espansione si basi ovviamente sulle fondamenta di un gioco vecchio di decenni, queste campagne riescono a dare l’impressione di rinvigorire completamente AOE2. Parlando di contenuti e bilanciamento, The Three Kingdoms è un’espansione imperdibile.

Come se la cava su PS5?

Nel bene e nel male, Age of Empires II Definitive Edition su PS5 ripropone pregi e difetti della versione Xbox Series del gioco.

Age of Empires II è reso facilmente intuitivo per i giocatori console, e gli sviluppatori hanno fatto un lavoro magistrale nel rendere l’interfaccia e il flusso di gioco impeccabili. I menu radiali sono sapientemente utilizzati per trarre contesto dall’edificio o dall’unità selezionati, mantenendo la quantità di informazioni necessarie per la consultazione in qualsiasi momento piuttosto semplice e senza appesantire il giocatore. Age of Empires II trae vantaggio anche dall’essere un gioco di massa, quindi raramente sarà necessario selezionare singole opzioni di combattimento. C’è anche una praticissima funzione automatica legata a un diagramma a torta che consente al giocatore di indirizzare automaticamente gli abitanti del villaggio, sulla base delle necessità che ritiene fondamentali in quel momento: si può scegliere ad esempio un approccio moderato e bilanciato nelle risorse, oppure puntare ad esempio tutto sulla raccolta dell’oro per poi lavorare col mercato. In questo modo, intelligentemente, si evita di tornare ogni volta sul singolo abitante.

Per chi vuole restare ancorato al controller, c’è anche la possibilità di controllare la velocità di gioco. Se ad esempio ritenete che la velocità predefinita un po’ eccessiva per la levetta analogica, è possibile diminuirla. Questo significa che le partite durano più a lungo, dato che le unità si muovono al 75% o a metà della loro velocità, ma questo offre più tempo per pensare e gestire gli input del controller.

C’è anche il supporto a mouse e tastiera, che a dire il vero non sono poi così congeniali. La velocità di scorrimento del mouse su PS5, ad esempio, è poco adatta ai ritmi di AOE2, e potrete ritoccarla solamente lavorando nelle impostazioni della console, e non dal gioco. Non il metodo migliore, insomma. Del resto, la riedizione è stata studiata appositamente per adattarsi soprattutto al contesto dei controller, già al tempo del lancio su Xbox Series. Per il resto, la Definitive Edition conferma tutta la sua spettacolare voglia di restaurare il grande classico con texture e colori più vivaci, pur prestando il fianco a qualche problemino tecnico dovuto agli anni che passano.

Il gioco di base rimane ancora terribilmente avvincente, nonostante siano passati più di 25. Seguire i movimenti e accumulare risorse per avanzare la propria civiltà all’era successiva, in modo da poter accedere a unità ed edifici più potenti, è un ciclo semplicemente perfetto e mai difficile da comprendere, reso particolarmente efficace in Age of Empires grazie alla ricerca del giusto mix di equilibrio e profondità. La vasta gamma di unità, fazioni e opzioni fa sì che due giocatori alla pari si godano una battaglia tesa in cui ci sarà una vera e propria lotta per la posizione prima che una delle due fazioni riesca a ottenere abbastanza potere da iniziare a usare tattiche di travolgimento, siano esse militari o commerciali. Un gioco imperdibile.

8.5
Review Overview
Riassunto

Age of Empires II Definitive Edition è esattamente come lo ricordavamo: un RTS spaventosamente bello, imperdibile, ricolmo peraltro di contenuti dopo un supporto di interi decenni che porta ora su PS5 una quantità quasi imbarazzante di ore di gioco. In più, ecco The Three Kingdoms, quella che forse è l'espansione più strana e al tempo stesso riuscita dell'intera storia di AOE2. Complimenti a tutti, lunga vita a Age of Empires.

Pro
The Three Kingdoms è fantastica Il solito, straordinario Age of Empires 2 Rivisitazione totale di comandi e interfaccia per controller
Contro
Qualche inciampo dovuto agli anni che passano Usare il mouse forse è anche peggio!
  • Giudizio complessivo8.5
Scritto da
Andrea "Geo" Peroni

Entra a contatto con uno strano oggetto chiamato "videogioco" alla tenera età di 5 anni, e da lì in poi la sua mente sarà focalizzata per sempre sul mondo videoludico. Fan sfegatato della serie Kingdom Hearts e della Marvel Comics, che mi divertono fin da bambino. Cacciatore di Trofei DOP.

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