Home Videogiochi Anteprime Alone in the Dark Remake: ad ottobre il franchise si gioca il tutto per tutto

Alone in the Dark Remake: ad ottobre il franchise si gioca il tutto per tutto

Alone in the Dark ha una storia parecchio articolata. L’origine è da imputare ad Atari che, nel 1992, ha deciso di portare per la prima volta il franchise all’interno dell’industria videoludica. Questa mossa si è rivelata da subito vincente, in quanto il brand ha rappresentato senza ombra di dubbio una vera e propria rivoluzione per il settore dell’intrattenimento digitale. Oltre ad essere uno dei primi giochi a presentare ambienti completamente 3D con animazioni realistiche (ovviamente per l’epoca), ha contribuito in maniera sostanziale a gettare le basi per innumerevoli produzioni di stampo survival horror. Si devono infatti ad Alone in the Dark caratteristiche come la telecamera fissa e la progressione basata sulla risoluzione di puzzle ambientali. Nonostante però un iniziale successo, il franchise ha visto successivamente calare il proprio interesse da parte del pubblico, costringendo Atari nel 2018 a vendere il marchio a THQ Nordic.

Quasi cinque anni dopo, Alone in the Dark è stato riportato alla luce con l’annuncio del remake, in sviluppo presso Pieces Interactive e previsto per il prossimo 25 ottobre su console e PC. Sebbene la notizia abbia naturalmente fatto piacere ai fan, alcuni hanno fatto trasparire una sorta di scetticismo nei confronti del progetto. La preoccupazione maggiore degli appassionati è rivolta soprattutto alla qualità della nuova interazione, che per molti ha dietro di sé lo spettro che ha portato al declino l’IP ai tempi di Atari.

Una villa misteriosa anche qui

La trama sembra impostata per essere un mix di tradizione ed innovazione, questa particolarità voluta dalla squadra di sviluppo ha il compito di creare una narrazione fresca, ma allo stesso tempo fedele all’originale. La storia porterà infatti i giocatori nell’inquietante Villa Derceto in compagnia del duo investigativo composto da Edward Carnby (interpretato da David Harbour di Stranger Things) ed Emily Hartwood (rappresentata da Jodie Comer di Killing Eve). La coppia sarà chiamata a svelare il mistero che circonda la scomparsa di Jeremy Hartwood, lo zio della donna. Anche in questa nuova veste, agli utenti verrà data la possibilità di giocare nei panni di Emily o Edward, che avranno come in origine una propria sottotrama. Va da sé che saranno quindi necessari due playthrough per ottenere l’esperienza completa.

Per quanto riguarda la scrittura, questa al momento appare abbastanza solida stando alle notizie finora emerse, anche se i video e la demo dimostrano una scadente espressività dei personaggi, che risultano abbastanza anonimi e di basso impatto emotivo (naturalmente nei prossimi mesi la problematica potrebbe tranquillamente sparire a seguito della prosecuzione dei lavori).

Guardare indietro per puntare avanti

Per quanto riguarda il segmento relativo al gameplay, il remake si mostra fin da subito molto diverso rispetto all’originale. Come è lecito aspettarsi, la produzione ha dovuto evolversi nelle meccaniche, abbandonando completamente la visuale fissa per abbracciare una più attuale terza persona con telecamera alle spalle. Risulta quindi ironico che, come dicevamo in apertura di articolo, in questo caso Alone in the Dark abbia preso ispirazione dai recenti Resident Evil, al contrario di quanto avvenuto negli anni ’90.

Anche le sequenze di combattimento hanno ricevuto un importante aggiornamento delle meccaniche, così da rispondere ai canoni attuali dei survival horror. Il team di sviluppo ha infatti affermato che le munizioni saranno una risorsa molto rara e che i giocatori dovranno quindi fare particolare attenzione al posizionamento del nemico e alle scorte di proiettili in possesso per sopravvivere alle sfide più difficili. Oltre alle armi da fuoco vi sarà anche la presenza del combattimento corpo a corpo, utile nel caso di distanze ravvicinate e di economia di risorse. Nonostante questo però, qualche dubbio sulle animazioni durante gli incontri continua a permanere tra pubblico e critica. I corpi risultano attualmente privi di “consistenza” e gli scontri con i nemici appaiono meno coinvolgenti rispetto alle produzioni concorrenti.

Atmosfera accessibile

Naturalmente anche l’atmosfera riveste un ruolo primario per garantire un gameplay di impatto e coinvolgente. In questo caso Pieces Interactive sembra aver colto nel segno: il comparto artistico in termini di saturazione ed impiego dei particellari è infatti propedeutico alla generazione della tanto acclamata ansia esplorativa, capace di tenere sempre sulle spine il giocatore. Oltre all’esplorazione, Alone in the Dark pone tradizionalmente in primo piano anche la risoluzione degli enigmi e diverse sezioni di combattimento. Considerate queste peculiarità, gli sviluppatori hanno già confermato che il titolo godrà di numerose opzioni di accessibilità, in modo da consentire a chiunque di risolvere le situazioni più intricate senza troppi grattacapi.

Il calendario è il vero nemico

Ottobre rappresenta uno dei mesi più complicati di questo 2023. Sono numerosissime le produzioni di peso che hanno deciso di popolare gli scaffali reali e virtuali nel decimo mese dell’anno, e purtroppo Alone in The Dark potrebbe doverne pagare il conto. Il vero avversario è infatti rappresentato da Alan Wake 2, in arrivo una settimana prima, ossia il 17 ottobre. Il titolo Remedy gode di un pesante seguito di appassionati, che potrebbero quasi ignorare il titolo in esame per concentrarsi quasi unicamente sul secondo capitolo del famoso scrittore.

Tirando quindi le somme di quanto finora emerso, Alone in the Dark sembra un promettente esponente del classico survival horror. Nonostante alcuni spigoli da smussare, il lavoro finora svolto da Pieces Interactive dimostra come il team abbia intrapreso la strada giusta per la nuova fatica. Grandi speranze sono infatti riposte in questo progetto che, qualora dovesse sfondare, rianimerebbe completamente un’IP degna di essere sul palcoscenico videoludico del genere di appartenenza.

Scritto da
Lorenzo Bologna

Nato con il Pad in mano, al punto tale che la prima parola pronunciata è stata: "Woah!" in pieno stile Crash Bandicoot. Appassionato e curioso di tutto ciò che concerne il mondo videoludico. Amante dei titoli horror ed accumulatore di trofei compulsivo.

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