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Bounty Star | Recensione

4

A cura di: Melody.

Alcuni giochi a volte possono fare più che semplicemente mirare a un genere specifico. Alcuni possono trasformarsi e creare qualcosa di nuovo, mischiando componenti e ponendo le basi per un gameplay innovativo, che sia semplice o meno.

Bounty Star: The Morose Tale of Graveyard Clem di Annapurna (casa produttrice di Stray, Cocoon e Outer Wilds), disponibile dallo scorso 23 ottobre su PS5, Xbox Series S|X e PC, si presenta come un action sci-fi affiancato da una forte componente gestionale.

Versione provata: PlayStation 5

LA BASE DI CLEM

Veniamo catapultati in un mondo post-apocalittico ispirato al sud-ovest americano dove la popolazione umana è stata decimata decenni da feroci guerre prima e da una piaga dopo.

Giocheremo nei panni di Clementine McKinney, una dotata combattente e pilota esperta che, in seguito agli eventi raccontati nella introduzione del gioco, cerca di ricostruire la sua vita dedicandosi all’attività di cacciatrice di taglie, in sella al suo fidato mecha Desert Raptor MK2, equipaggiato con una moltitudine di sistemi offensivi (pesanti armi da mischia fortemente impattanti, armi d’assalto idrauliche alimentate a vapore, armi da fuoco esplosive e altro ancora). La sua nuova vita inizia in una proprietà donatale dallo sceriffo Jake Triminy nell’area della Distesa Rossa: un luogo malmesso che diventa il fulcro dell’esperienza di gioco.

La base è una vecchia stazione di servizio pre-apocalisse, dove Clem trascorrerà gran parte del suo tempo tra una missione e l’altra. All’inizio apparirà spoglia e trasandata, ma col passare del tempo, grazie alla componente gestionale del gioco, si arricchirà di numerosi oggetti e attività opzionali che si riveleranno di grande utilità nel corso delle missioni. Al suo interno in particolare sono presenti: un computer per comprare e vendere risorse e progetti per potenziare il Desert Raptor MK2, una mappa con cui interagire per accettare le missioni necessarie per poter proseguire nella main quest e non solo, un banco da lavoro dove poter creare i progetti acquisiti, un’area in cui testare nuove armi e accessori per il Desert Raptor MKII.

Vi sono inoltre tutta una serie di attività opzionali, che regalano un momento di pace e rendono partecipi della quotidianità di Clem. Sarà possibile ad esempio leggere libri (contenenti informazioni sulla lore del mondo di gioco), coltivare il cibo in un orto e cucinare piatti che offrono dei benefici nel corso delle cacce alle taglie, come ad esempio un punteggio maggiore della salute o una resistenza maggiore all’aumento di temperatura del Desert Raptor MK2.

TRA COLTIVAZIONI E MECHA

Durante il gioco, Clem sarà impegnata in una moltitudine di cacce alle taglie ad alta (obbligatorie) o a bassa priorità (opzionali), grazie alle quali riesce a guadagnare il denaro e le risorse necessarie per poter migliorare sia la sua nuova casa che il mecha.

Prima dell’inizio di ogni missione, potremo modificare le varie parti che compongono il Desert Raptor MKII e studiare le debolezze e le resistenze dei nemici, che possono essere banditi umani, animali o altre macchine: tutto questo spinge il giocatore a giocare d’astuzia e a scegliere le armi e gli accessori giusti per ciascun livello. Per attaccare i nemici, possono essere utilizzate due tipologie di armi. Le armi da fuoco, sia a lungo che a corto raggio, sono caratterizzate da mira assistita e da munizioni infinite, il cui costo viene rimosso dalla ricompensa ottenuta per il completamento della taglia. Le armi corpo a corpo invece non richiedono alcun costo per il loro utilizzo al completamento della taglia e possiedono velocità di attacco e potenza molto variabili.

Il combattimento mostra elementi di realismo, in quanto non ignora il peso e la conformazione della macchina: ogni oscillazione dell’arma corpo a corpo, così come ogni colpo dell’arma da fuoco, influenza il movimento del Desert Raptor MKII. Il peso della macchina influenza anche la corsa: una volta che la macchina inizia a muoversi ad alta velocità, diventa difficile controllarne la direzione, il che può diventare sgradevole a volte.

Durante le missioni nella parte alta della schermata sono visibili due barre, una relativa alla salute e l’altra alla temperatura del Desert Raptor MKII. Usare le armi contribuisce all’aumento della temperatura della macchina: se la temperatura raggiunge il minimo o il massimo, il Desert Raptor MKII si bloccherà, esponendoci agli attacchi nemici. Anche il momento della giornata in cui si sceglie di svolgere le missioni determina la temperatura: le mattine non hanno alcun effetto, mentre i pomeriggi sono caldi e le serate fredde. Ma non c’è da temere, in quanto è possibile evitare di raggiungere il surriscaldamento usando l’azione di scatto oppure equipaggiando, in fase di personalizzazione, accessori che velocizzino la diminuzione della temperatura. Se si viene feriti invece, è possibile curarsi, anche se il ripristino della salute non è immediato e richiede qualche secondo.

A rendere il gioco più dinamico vi sono anche gli obiettivi secondari, che una volta completati garantiscono delle ricompense aggiuntive: questo incentiva il giocatore a esplorare tutte le aree di gioco.

7.5
Riassunto
Riassunto

Bounty stars è un titolo che non punta a stupire con effetti speciali: è la dimostrazione che il valore di un gioco non si basa solo sulle qualità grafiche ma anche sulla capacità di offrire un’esperienza di gioco varia e ben bilanciata. Riesce a sorprendere con un sistema di gioco molto interessante, caratterizzato da momenti di combattimento più frenetici, intervallati a momenti più tranquilli di carattere gestionale, in cui viene lasciato ai giocatori spazio per la strategia.

Pro
Atmosfera coinvolgente Buona varietà di missioni, secondarie incluse
Contro
Mira troppo assistita Grafica non molto accattivante
    Scritto da
    Marco "Mr. Mark" Corazza

    Videogiocatore dall'infanzia, dalla fine degli anni '90, fino ad arrivare ai titoli più recenti. Dal PC alla console, una vita basata su questo mondo, appassionato di trame fitte e giochi in team.

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