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Crash Team Rumble | Analizziamo nel dettaglio il gameplay

Ai TGA 2022, dopo oltre due anni di assenza, Crash Bandicoot si è fatto rivedere. Trailer di annuncio per Crash Team Rumble, il gioco che… che… che boh, non si sa bene cosa fosse. In realtà, i più assidui frequentatori dell’internet già avevano da tempo un’infarinatura generale di quello che sarebbe stato questo CTR, un tempo noto alle cronache dei leaker con il nome di Wumpa League, ma anche in quel caso le informazioni non erano certo definitive. Ora abbiamo un’idea più chiara di tutto questo? Non proprio.

Il vero problema, semmai, nasce laddove l’utente medio va in cerca di informazioni ricche di sostanza riguardo Crash Team Rumble, che, a dire il vero, non è stato comunicato affatto bene. Non mettiamo in dubbio la buona fede di Toys for Bob, studio che sta facendo gli straordinari lavorando a Crash, Call of Duty e molto probabilmente anche Spyro, ma in effetti parlare di questo nuovo CTR non è facile. Più semplice lasciare la parola alle immagini, avranno pensato i responsabili del marketing, ma una corretta analisi non è da sottovalutare per dare a tutti un quadro più chiaro.

I vari video gameplay diffusi nei giorni scorsi non sono altro che l’antipasto alla closed beta, accessibile solo per chi preordina il gioco (ecco date e dettagli), che consentirà a tutti, noi compresi, di avere un’idea più chiara su cosa aspettarsi da Crash Team Rumble. Va comunque detto che, osservando da vicino questi video ambientati su varie mappe, c’è abbastanza materiale su cui lavorare e di cui parlare. Non ci dilungheremo troppo, e non troverete particolari commenti o giudizi: per quelli, ovviamente, aspettiamo di avere tra le mani la beta.

Sebbene alcune regole dei match siano ancora in fase di discussione (Toys for Bob ha spiegato che la beta sarà ad esempio importante per inserire eventualmente un limite di tempo nei match, oggi assente), gli obiettivi di Crash Team Rumble sono chiari: due squadre composte ognuna da quattro giocatori devono raccogliere 2000 frutti Wumpa prima degli avversari, portandoli al sicuro nella propria banca Wumpa. Semplice, facile da ricordare. Le partite si svolgono su arene dal level design molto intrigante, ma giudicare un prodotto così bizzarro, in questo momento e con queste modalità, è quasi impossibile.

La prima impressione che abbiamo avuto, e che forse anche qualcuno di voi ha riscontrato, è un certo caos dilagante: le partite di CTR non sembrano essere guidate da una logica, i giocatori non seguono particolari strategie e gli obiettivi da seguire non sono delineati con precisione. Affermare che anche il gioco finale sarà così, al momento, è estremamente prematuro: non solo non abbiamo ancora avuto modo di provare Crash Team Rumble, ma anche i content creator dai quali arrivano i vari video gameplay hanno avuto una manciata di ore per familiarizzare tra di loro e con le meccaniche di gioco. L’idea che la strategia sarà un elemento importante è una sensazione tangibile, ma per ora i video non ne danno prova.

Sebbene i ruoli dei personaggi siano abbastanza definiti, ad esempio, non risulta ancora chiaro al cento per cento quali siano le tangibili differenze tra di essi. I partecipanti alla rumble, che nel corso del supporto post-lancio aumenteranno (una presunta lista è già trapelata), sono suddivisi in tre grandi gruppi: Marcatori, Difensori e Potenziatori. Il primo gruppo, che include anche Crash, include i personaggi veloci, capaci di percorrere agilmente e velocemente la mappa per andare a caccia di Wumpa e reliquie (ci torneremo tra poco) per la propria squadra. I Difensori sono fondamentali per il gioco di squadra, in quanto sono abili nel mettere fuori gioco gli avversari o difendere la propria banca Wumpa; si tratta anche dei personaggi più resistenti, in quanto perfette guardie del proprio team. I Potenziatori, invece, hanno un unico obiettivo: aiutare la squadra raccogliendo e fornendo power up, conquistando in particolare le pedane-gemme che si trovano nella mappa.

Viene quindi definita una certa ripartizione in ruoli, quasi sulla scia di un MOBA, ma da quello che abbiamo visto questi non sembrano gruppi troppo distinti tra loro, e anzi Toys for Bob sembra abbia lavorato per rendere il più equilibrata possibile questa classificazione. Per fare un paragone, restando in tema del franchise, potete pensare ai personaggi di Crash Team Racing: ognuno di essi ha una particolare “abilità” tra velocità, accelerazione e manovrabilità, ma non si tratta certo di parametri proibitivi o enormemente distintivi l’uno dall’altro. Il core dell’esperieza non varierà quindi di molto cambiando personaggio, ma sarà utile capire al più presto i vari power up e bonus che abbonderanno nei match.

Oltre chiaramente ai Wumpa, che diventano l’oggetto del desiderio di ogni giocatore, su CTR tornano le Reliquie, anche se stavolta la loro funzione cambia totalmente: raccogliendo un certo numero di Reliquie, la squadra può acquistare alcuni dei numerosi potenziamenti a disposizione nella mappa. Da quello che abbiamo potuto vedere, i potenziamenti, tra i quali troviamo anche qualche gustoso omaggio a It’s About Time come la sfera di metallo utilizzata da Crash per fuggire a N. Gin, sono abbastanza vari e richiedono uno studio più approfondito, ma certo possiamo da subito affermare che si riveleranno elementi di rottura delle partite.

Non mancheranno poi le Gemme, stavolta riconvertite a grandi piattaforme che ogni squadra deve conquistare per avere un bonus extra nel conteggio dei Wumpa raccolti. Inutile dire che si tratta di una zona ad altissimo tasso di scontri durante le partite, come abbiamo già visto durante i gameplay, ma conquistare le piattaforme-gemme non significa per forza aver portato a casa la vittoria.

Certo, non è facile farsi un’idea di Crash Team Rumble guardando solamente una serie di gameplay pubblicati in rete, e proprio per questo sarà fondamentale testare con mano la beta. A fronte di quello che abbiamo potuto vedere, comunque, appare abbastanza evidente che CTR sia un titolo davvero ricco e studiato in moltissimi dettagli, che non vuole essere una banale esperienza. Quello che è stato descritto come un platform multiplayer strategico basa gran parte della sua esistenza sul dualismo tra esperienza accessibile a chiunque, e stratificato minestrone di dinamiche e meccaniche da comprendere fino in fondo per elaborare una strategia solida di vittoria.

Anche il gioco pad alla mano saprà darci le stesse impressioni? Lo sapremo tra pochi giorni.

Scritto da
Andrea "Geo" Peroni

Entra a contatto con uno strano oggetto chiamato "videogioco" alla tenera età di 5 anni, e da lì in poi la sua mente sarà focalizzata per sempre sul mondo videoludico. Fan sfegatato della serie Kingdom Hearts e della Marvel Comics, che mi divertono fin da bambino. Cacciatore di Trofei DOP.

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