Home Videogiochi Recensioni Elden Ring Nightreign | Recensione

Elden Ring Nightreign | Recensione

Qualche anno fa, il presidente di From Software Hidetaka Miyazaki sembrò scherzare sul voler realizzare un gioco battle royale. Insieme a questo, il creatore nipponico aveva spesso mostrato approvazione nelle speedrun e nelle challenge completate dalla community sui giochi della saga di Dark Souls.

Non avrebbe dovuto quindi sorprenderci troppo l’annuncio di Elden Ring Nightreign, spinoff del gioco multimilionario che ha deciso di fondere il core gameplay e gli asset del gioco base con una struttura roguelike e alcuni elementi presi, appunto, dal genere battle royale.

Il progetto, affidato alla direzione di Junya Ishizaki e forte della fama guadagnata dal brand, si è rivelato subito un successo in termini di vendite, ma ha presentato non poche perplessità nella sua realizzazione.

Ne parliamo nella nostra recensione di Elden Ring Nightreign.

Negli episodi precendenti di Elden Ring…

Trattandosi di uno spinoff, i collegamenti con il gioco principale (salvo il riutilizzo massivo degli asset di gioco) sono ridotti al minimo. Un breve filmato iniziale menziona la Disgregazione (gli eventi successivi alla rottura dell’Anello Ancestrale) e delle calamità naturali che ne sono conseguite.

In un epoca futura non precisata, prendiamo il controllo dei Crepuscolari, un gruppo di guerrieri vincolati alla Rocca della Tavola Rotonda con la missione di sconfiggere i Signori della Notte, le misteriose entità che stanno causando una forma di notte perenne sull’Interregno.

Affrontando le creature una dopo l’altra, assisteremo a brevi momenti narrativi (chiamati Rimembranze) che ci illustreranno il rapporto tra i vari personaggi giocabili e gli eventi che li hanno portati ad essere scelti per salvare le Lands Between da una catastrofe naturale.

A differenza delle altre opere di From Software ci troviamo di fronte a un titolo che non fa della lore il suo punto di forza, concentrandosi in larga misura sul loop del gameplay e dandoci come pretesto narrativo quanto basta per portare avanti la storia.

Non vedrete quindi le classiche descrizioni degli oggetti o gli elaborati miti e leggende da ricostruire come un puzzle. In Nightreign si sceglie un personaggio, si avvia una spedizione e si parte (preferibilmente in gruppo) per potenziarsi e sconfiggere il boss senza troppi fronzoli.

Una buona idea

L’elemento multiplayer è un punto nevralgico di Nightreign. Benchè sia possibile giocare da soli il titolo in tutta la sua interezza, risulta ben chiaro che il focus del bilanciamento sia stato dedicato ad affrontare l’avventura in gruppi di 3 giocatori.

Una normale partita si svolge scegliendo uno degli 8 personaggi disponibili – che si potrebbero dire corrispondere a delle classi (un arciere, un tank, un mago e via dicendo), e selezionado uno dei 7 Signori della Notte da sconfiggere (prima di sbloccare il Boss finale).

Fatto questo si viene catapultati in modo casuale in uno dei bordi della mappa di gioco, le terre di Plagaride. Per la maggior parte la mappa di gioco comprenderà dei punti di interesse fissi, con alcune eccezioni che muteranno di partita in partita. Potranno essere delle chiese dove aumentare le cure disponibili, delle rovine o dei sotterranei dove potenziare i personaggi o dei boss da campo che ne pattugliano le terre.

Si dovrà essere lestri, perchè dopo alcuni minuti le piogge della Notte inizieranno a stringere un cerchio intorno alla mappa di gioco, in modo analogo a come avviene nei battle royale pvp. Rimanere fuori dal cerchio per troppo a lungo corrisponderà a morte certa, e si dovrà quindi procedere verso le zone più centrali per sconfiggere il boss della prima giornata.

Le spedizioni si dividono in tre giorni, dove nei primi due il compito sarà potenziare il proprio eroe e con il terzo (a patto che non si venga sconfitti prima di arrivarci) dedicato al solo combattimento contro il Signore della Notte selezionato.

Per portare a termine le spedizioni sarà fondamentale padroneggiare le abilità uniche dei Crepuscolari (progettate ex novo e molto varie e divertenti da giocare), trovare degli equipaggiamenti sempre più potenti e, soprattutto, collaborare con premura coi compagni di squadra.

Ed è qui che cominciano i problemi.

Una realizzazione carente

Eccezion fatta per le classi giocabili e per gli 8 nuovi nuovi boss, Elden Ring Nightreign non fa il minimo sforzo per costruire un roguelike funzionante, men che meno un roguelike multiplayer. Non sono presenti sistemi di chat di sorta, nè vocali, nè testuali; nemmeno un sistema di messaggi rapidi per comunicare una bozza di strategia ai propri compagni di squadra.

Gli elementi caratteristici per personalizzare una build durante una spedizione sono pochi e in larga parte male assortiti, e il piano di battaglia consisterà sempre nel trovare un’arma infusa con un elemento a cui il boss è debole e salire di livello per avere statistiche migliori.

Non ci sono abilità extra che abbiano un reale impatto nel gameplay, nè vere sinergie o i modificatori visti in tanti altri titoli che rendono il genere interessante e sempre fresco da giocare.

Lo zoccolo duro rimane quello di Elden Ring, fatto di combattimenti a base di schivate ripetute e ricerca delle finestre di attacco (e questa parte si può dire continui a funzionare bene), ma c’è davvero troppo poco di nuovo e benché si possa notare del buono nell’idea di base di rinfrescare la struttura soulslike con quella rogue, la realizzazione lascia troppo a desiderare.

Pure con l’enorme mole di nemici a disposizione da cui pescare dal franchise si nota un’eccessiva ripetitività delle spedizioni, con invasioni di boss che capitano fin troppo spesso (ne è un esempio Margit) e con pochi seed realizzati che dopo appena una decina di ore lasciano la sensazione di aver visto quasi tutto, facendo scomparire la sensazione di sorpresa e meraviglia della scoperta che dovrebbe essere un punto cardine dei giochi a cui questo Nightreign si ispira.

Vecchi e nuovi problemi

Sul lato artistico e tecnico i problemi non sono da meno.

Il design dei nuovi boss funziona bene e non fanno rimpiagere l’eccellenza tipica di From Software. Le musiche e l’impatto visivo superano a pieni voti il controllo qualità, ma ancora una volta è doveroso rimarcare quanto poco sia stato fatto in termini di novità, pure in considerazione del fatto che si tratti di un titolo venduto a prezzo budget.

Eccezion fatta per questi nuovi nemici e di alcune storie appena abbozzate (le Rimembranze menzionate sopra), tutto il resto del contenuto è stato incollato direttamente dal gioco base senza alcuna modifica, sfigurando di fronte ai livelli raggiunti in questi anni da alcune mod amatoriali.

Di particolare gravità il fatto che non siano stati minimamente corretti i problemi di stuttering da compilazione degli shader presenti nella versione PC, che anzi sembra addirittura peggiorata.

Mostrando requisiti simili al vecchio gioco e basandosi interamente sullo stesso motore, presenta costantemente cali di framerate (ingiustificabilmente ancora bloccato a 60fps e aspect ratio a 16:9) che sfociano fin troppo spesso in veri e propri freeze che possono arrivare alla inverosimile durata di 5 secondi, anche in configurazioni largamente al di sopra dei requisiti consigliati.

Non è migliore la situazione del comparto online, dove non è presente alcuna forma di cross-play tra le varie piattaforme e, a causa di un contorto sistema di matchmaking, ci si trova spesso ad attendere a lungo per trovare una partita, anche con centinaia di migliaia di giocatori online.

Duole constatare tutti questi difetti, perché in condizioni ottimali (con un party fisso di giocatori collegati in chat vocale) e grazie alla solida base che il nome di Elden Ring si porta dietro, Nightreign è un gioco che riesce a divertire nelle circa 25 ore necessarie per raggiungere i titoli di coda (numero che può raddoppiare qualora si vogliano completare tutte le storyline), ma a fronte di un’analisi oggettiva non possiamo che constatare la pochezza della realizzazione finale dell’ultimo prodotto From Software.

 

6.5
Review Overview
Riassunto

Il connubio tra souls e rogue proposto da Nightreign era un'idea che poteva funzionare bene, ma è stato logorato da una realizzazione superficiale delle sue meccaniche principali e da una pochezza di nuovi contenuti.

Pro
Il gamplay di base è sempre l'eccellente Elden Ring Le classi giocabili sono variegate e interessanti Ottimi nuovi boss
Contro
Superficiale nella realizzazione generale Ripetitivo già dopo una manciata di ore Pochi nuovi contenuti Vari problemi di natura tecnica e strutturale
  • Giudizio complessivo6.5
Scritto da
Matteo Filigheddu

Giocatore PC di vecchia data, appassionato di avventure grafiche ed RPG. Tra un gioco e l'altro mi interesso di cinema, fitness, calcio e letteratura.

Scrivi un commento

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Articoli correlati

Marathon, continua la fase turbolenta: Bungie nomina una nuova direttrice creativa

Il futuro di Marathon, lo sparatutto a estrazione in sviluppo presso Bungie,...

Nintendo ha annunciato un nuovo Splatoon per Switch 2!

Sorpresa, così, senza preavviso! Il franchise di Splatoon arriverà su Switch 2...

Clair Obscur: Expedition 33 si aggiorna e diventa più facile

Sandfall Interactive ha rilasciato l’aggiornamento 1.3.0 di Clair Obscur: Expedition 33, che...

Halo su PlayStation è praticamente ufficiale: emergono altri file

Una scoperta rivoluzionaria sta facendo discutere la comunità di appassionati di Halo....

Chi siamo - Contatti - Collabora - Privacy - Uagna.it © 2011-2025 P.I. 02405950425