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Expeditions: A MudRunner Game | Recensione

Sarà che forse, in qualche componente, SnowRunner sembrava richiamare una sorta di Death Stranding su quattro ruote, dove proprio il viaggio è più importante della meta. Chissà. Quel che è certo è che il simulatore di Saber Interactive ci aveva saputo stupire, concependo un gioco di guida come una serie di puzzle da risolvere al volante per andare dal punto A al punto B.

Un po’ di tempo dopo (SnowRunner risale ormai a quattro anni fa, e sarebbe bello sapere se nuove avventure tra le nevi sono in programma), lo studio si ripresenta con una formula molto simile. Stavolta, però, niente neve, niente paesaggi ghiacciati e alte montagne da superare con un mezzo pesante. Nel nuovo Expeditions: A MudRunner Game il grande ostacolo è infatti la terra, per un titolo che riprende la dinamica consolidata (e si ispira ovviamente a MudRunner di Maximum Games, del 2017) introducendo però strutture inedite e molto interessanti. Vi raccontiamo tutto nella nostra recensione.

Versione provata: PlayStation 5.

Nel selvaggio fango

Expeditions, già dal titolo, vuole introdurre i giocatori verso una formula classica ma differente, che spinge il giocatore verso la natura selvaggia. Si tratta di un videogioco davvero intrigante nella sua capacità di far progredire non solo le esperienze, ma anche l’ingegno richiesto al giocatore. Per oltre un centinaio di ore, conteggio minimo richiesto per riuscire a spremere il più possibile del titolo, Expeditions: A MudRunner Game porta così l’utente a improvvisarsi autista di mezzi pesanti ma anche ingegnere, dovendo superare ponti, fiumi, addirittura incidenti aerei e… persino reliquie antiche.

Il senso di esplorazione è amplificato notevolmente, ed è un plus non da poco rispetto a SnowRunner. Laddove il precedente gioco del franchise era costretto a restare più ancorato a sezioni lineari, vista la natura del paesaggio e dell’ambiente, Expeditions si espande infatti in vasti scenari, libera il giocatore in enormi spazi che non sono solo un modo per aumentare la distanza da percorrere ma anche per migliorare l’esperienza, cercando ad esempio di trovare parti di aggiornamento utilizzando un metal detector o nuovi metodi per guadagnare denaro in game.

L’eccessiva enormità di alcuni ambienti, tuttavia, è però disorientante in più di un’occasione, e così diventa talvolta difficile ottenere il meglio da Expeditions. Nella modalità esplorativa, potrete risparmiare denaro per costruire officine, stazioni di servizio e altro ancora. Ci sono moltissimi veicoli e potenziamenti da sbloccare, alcuni dei quali legati alla progressione della storia o semplicemente legati all’esplorazione e alla ricerca – esistono missioni da completare, ma anche una libera esplorazione free roaming che presto diventa necessario sfruttare per migliorare il proprio arsenale di mezzi. E questi contenuti, a dire il vero, sono tantissimi. Un sogno per un amante dei simulatori, che può andare a esplorare i Carpazi (probabilmente l’ambientazione migliore, anche perché variegata), il Colorado e l’Arizona e superare tutti i numerosi ostacoli per un povero camion voglioso di partire per grandi avventure.

Carichi pesanti su terra

È bene ricordare comunque che le spedizioni richiedono pazienza. Il ritmo con cui si affrontano la maggior parte delle missioni è molto lento, e i progettisti di livelli hanno ovviamente fatto di tutto per rendere difficoltoso il viaggio – con una sana curva di apprendimento, per fortuna. Stringendo i denti, si tirano fuori i camion dal fango, si cerca di evitare lo stesso destino, e le missioni significano invariabilmente attraversare almeno un punto particolarmente ostico. Non pensate quindi a Expeditions come una sorta di Forza Horizon, perché qui l’aspetto simulativo è tutto.

Vengono così assegnati punti di riferimento nel mondo per ogni cosa, con la sfida che diventa imparare come muoversi attraverso ogni tipo di terreno, così come scegliere il miglior camion e la migliore configurazione per esso. Per chi ama la serie, Expeditions è anche troppo facile nel suo viaggio, almeno all’inizio. Dopo circa 10 ore di contenuti divertenti ma leggermente facili, che ovviamente servono a presentare tutto nel modo più blando e giusto, la difficoltà è aumentata e iniziano le vere e stimolanti sfide. Le principali meccaniche di gioco sono il cambio di marcia, la modifica della pressione dei pneumatici, l’attivazione dei bloccaggi dei differenziali e la decisione quando è necessaria la trazione integrale nel tentativo di preservare il carburante.

A seconda del carico del veicolo, c’è poi da gestire un inventario di oggetti utilizzabili che possono aiutare a uscire da situazioni difficili: si va da sponde laterali per contenere pneumatici extra a parti di riparazione e altro carburante. È un sistema molto intelligente e stimolante, che richiede un po’ di preparazione e studio ma con tante meccaniche nascoste e brillanti. Su questo, Expeditions opera molto bene abbracciando una vastissima gamma di consumatori, anche coloro che si stanno avvicinando a questo genere di giochi in questo momento. Come abbiamo già detto in precedenza, per farvi un’idea partire da SnowRunner è un’ottima partenza.

Qualche inciampo grafico

Destreggiarsi nelle possibilità del gameplay è il modo migliore per godere di MudRunner, che però deficita più di una volta quando si osserva più nel dettaglio il comparto grafico. Le texture del terreno, ad esempio, hanno lunghi tempi di caricamento anche su PlayStation 5 (la versione da noi testata) e Xbox Series X, il che rovina la magia. Il gioco gira fortunatamente però a 60 fps, e almeno su questo si può fare un applauso a Saber pur ricordando che non ci troviamo di fronte a un comparto grafico di immenso livello.

Anche nel sonoro, MudRunner fa il suo sporco (certo, è nel fango) lavoro. Un elemento è però fonte di dubbio: manca la cross-progressione dei salvataggi tra console e PC. Questo, a nostro modo di vedere, è un difetto: vero che non in molti potrebbero affrontare MudRunner su tante piattaforme, ma parliamo di un titolo che può offrire centinaia di ore di contenuti. Sfruttare questa caratteristica, dopotutto, non sarebbe stata una brutta mossa per Saber.

7.6
Review Overview
Riassunto

Expeditions: A MudRunner Game è un ottimo gioco "simulativo", tra tante virgolette. Il vero cuore dell'esperienza non sta però nel realismo della guida e dell'esplorazione ma nella capacità di risolvere enigmi ragionati e appassionanti. Dopo SnowRunner, che consigliamo sempre di recuperare, si tratta di un altro titolo molto riuscito, che inciampa solamente nel comparto grafico non proprio di primo pelo.

Pro
Una marea di contenuti mai noiosi Enigmi interessanti Curva di apprendimento ragionata
Contro
Il comparto grafico deficita
  • Concept & Trama8
  • Gameplay8
  • Comparto Artistico7
  • Comparto Tecnico7.5
Scritto da
Andrea "Geo" Peroni

Entra a contatto con uno strano oggetto chiamato "videogioco" alla tenera età di 5 anni, e da lì in poi la sua mente sarà focalizzata per sempre sul mondo videoludico. Fan sfegatato della serie Kingdom Hearts e della Marvel Comics, che mi divertono fin da bambino. Cacciatore di Trofei DOP.

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