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Final Fantasy XV Universe – La storia del Re

Poco prima dell’uscita di Final Fantasy XV, abbiamo cercato di ragguagliarvi sull’universo generale che Square-Enix aveva creato per il suo kolossal. Non solo l’immenso videogioco uscito a novembre, che seppur con dei difetti è uno dei migliori action RPG in circolazione, ma anche film, anime, e vari altri medium (aggiungiamo anche la app Justice Monster Five), tra cui anche uno spin-off esclusivo per chi aveva deciso di prenotare l’ultima fatica di Hajime Tabata. Dal 1° marzo, però, A King’s Tale – Final Fantasy XV è disponibile gratuitamente per tutti gli utenti, e dunque per l’occasione abbiamo deciso di scaricarlo e giocarlo, completando il cerchio dei lavori con i quali il colosso giapponese ha voluto ampliare l’offerta di Final Fantasy XV.

Il gioco è un action a scorrimento in 2.5D in stile retro, con grafica minimale tipica dei videogame di questo genere di fine anni ’80, ma che non per questo deve essere pensato come un prodotto dal sapore antiquato. Pur essendo focalizzato solamente sul proseguimento in orizzontale dell’azione, il gameplay è profondo al punto giusto, con intuizioni che permettono di diversificare le scelte nei combattimenti e che richiedono fulminei riflessi in battaglia. Protagonista del gioco è Regis, il re di Lucis e padre di Noctis. Il ragazzo, per dire la verità ancora un bambino in questo spin-off, chie

Regis affronta alcuni nemici all’interno di una grotta

de al padre di raccontare una storia nuova, qualcosa che non ha mai sentito fino a quel momento. Regis decide quindi di narrare al figlio una intensa avventura vissuta anni prima in compagnia di Cid, Weskham e Clarus, il padre di Gladio.

Dotato di equipaggiamenti di base che non potremo in alcun modo modificare nel corso della breve avventura (poco più di un’ora per completare la campagna single player), Regis ha a sua disposizione un attacco normale, un colpo più potente, sempre con la spada, e anche uno scudo dalla duplice funzione: sia difendere, nel caso in cui particolari nemici come i Kyactus o i Daemon ci lancino contro oggetti e incantesimi, sia rompere le difese dei nemici che appaiono impenetrabili. Tra i nemici troviamo tanti volti noti già visti in Final Fantasy XV, proprio perché l’universo narrativo è lo stesso e gli sviluppatori hanno voluto dare un senso di continuità alla storia. La possibilità di attaccare non si ferma al solo utilizzo delle armi, ma vengono introdotte con il passare dei livelli anche diverse nuove frecce nella nostra faretra. Le magie, ad esempio, di fuoco, ghiaccio e fulmine, ognuna delle quali rappresenta il punto debole dei budini, altra categoria di nemici che incontrerete spesso. Con la comparsa dei vari compagni di squadra, arriva anche la possibilità di chiamarli a rapporto per un potente attacco grazie a semplici combinazioni dei tasti. Per non farci mancare nulla, ecco che, tramite una barra che viene caricata eliminando i nemici, ci viene fornita la possibilità di attivare la potente Panoplia delle Armi Ancestrali. Differente, certo, da quella di Final Fantasy XV, in quanto sarà un unico devastante colpo che non potrete indirizzare a vostro piacimento, ma altrettanto letale.

A King’s Tale – Final Fantasy XV chiude, per il momento, la grande epopea del gioco Square-Enix raccontata su più fronti, che comunque presto si arricchirà del primo DLC dedicato a Gladio in uscita a fine marzo. La storia di Regis lascia un gradevole ricordo, non tanto per una narrazione altamente superflua (e che anzi potrebbe essere semplicemente frutto della fantasia del padre di Noctis, il dubbio permane) quanto per un piccolo passatempo ben realizzato e che strizza l’occhio, almeno stilisticamente, alle antiche produzioni del colosso giapponese. La campagna è molto breve, come detto, ma come si dice: il bello deve ancora venire. La notte cala su Insomnia, Noctis inizia a dormire dopo il racconto del padre, e nella sua mente i ricordi della storia appena udita si rimescolano e si rimodellano fino a formare la seconda modalità del gioco, le Battaglie Oniriche. Sono 25 in tutto, e aumentano almeno di un’altra ora la durata del gioco soprattutto se siete alla ricerca della perfezione.

Scritto da
Andrea "Geo" Peroni

Entra a contatto con uno strano oggetto chiamato "videogioco" alla tenera età di 5 anni, e da lì in poi la sua mente sarà focalizzata per sempre sul mondo videoludico. Fan sfegatato della serie Kingdom Hearts e della Marvel Comics, che mi divertono fin da bambino. Cacciatore di Trofei DOP.

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