Quando uno studio insignito di decine di premi e riconoscimenti, i cui lavori precedenti vantano una media di voti altissima, decide di sviluppare per la prima volta un vero seguito, significa qualcosa di importante. Ma se c’è un gioco nella storia di Supergiant Games che meritava un sequel, quello è senza alcun dubbio Hades.
Cinque anni dopo l’avventura con il giovane Zagreus e circa un anno e mezzo dopo l’arrivo in Accesso Anticipato, il seguito è finalmente pronto. La storia è completa, tutti i personaggi sono doppiati e intrecciati nel dramma divino. E maledetto sia Crono: Hades 2 è esattamente ciò che un secondo capitolo dovrebbe essere: più grande, più imponente, e capace di perfezionare una formula già straordinaria, fino a raggiungere la perfezione. O quantomeno qualcosa che ci si avvicina moltissimo, come rivela la nostra recensione.
Versione provata: PC
Il Tempo è tiranno
La storia di Hades 2 comincia molti anni dopo gli eventi del predecessore: la famiglia degli Inferi sembra finalmente riunita e felice, persino un nuovo bambino è in arrivo. Se non fosse per il Titano Crono, deciso a vendicarsi sugli dèi dell’Olimpo per le sue antiche sconfitte, e in particolare sui suoi tre figli: Zeus, Poseidone e Ade. Quest’ultimo viene rapito insieme a Persefone e Zagreus, e imprigionato, mentre per colpire gli altri due, Crono lancia una grande offensiva contro l’Olimpo.
E in mezzo a tutto questo? Melinoë, sorella di Zagreus e apprendista strega sotto la guida della titanide Ecate. La nostra nuova protagonista non ha mai davvero conosciuto la sua famiglia, perché il nonno Crono ha iniziato la sua vendetta subito dopo la sua nascita. Dopo anni di preparazione e addestramento, il nostro compito con la giovane guerriera è fermare l’incarnazione del tempo. L’obiettivo secondario? Scoprire che fine abbiano fatto Ade, Persefone e Zagreus, di cui non vi è il minimo segno di vita.
Narrativamente, Hades 2 si presenta come il predecessore: la trama viene rivelata poco a poco. Dopo ogni morte, a ogni nuova partita, possiamo dialogare e apprendere qualcosa di più sugli eventi in corso. Pian piano, come in un puzzle ben congegnato, prende forma un quadro affascinante: di Melinoë, dei suoi alleati, della storia generale, con immancabili colpi di scena. Ma niente paura, qui non ci sono spoiler.
Un cast che non potrebbe essere migliore
In un attimo, Hades 2 riesce a catturare tanto quanto il primo capitolo: ogni morte non è solo frustrazione, ma soprattutto l’occasione per scoprire di più sulla trama avvincente e sui suoi personaggi. Dopo ogni tentativo fallito di piegare Crono, non avvertiamo rabbia o stress, ma ci ritroviamo persino a sorridere.
Possiamo finalmente tornare a parlare con Ecate, Nemesi, l’irresistibilmente comica Dora o con il prototipo dell’eroe greco, Ulisse. Tutti loro, e molti altri ancora, sono doppiati in maniera eccezionale, seppur solo in inglese. Le conversazioni con loro sono uno dei punti più alti di Hades 2 e contribuiscono a distinguere questo roguelite dalla concorrenza. Mentre in molti altri titoli del genere il loop di combattimenti e morti ha una funzione quasi esclusivamente ludica, Supergiant Games lo trasforma in un dramma in più atti.
Gli autori dimostrano ancora una volta, come già nel primo gioco, di saper scrivere personaggi con profondità e cuore. Basta guardare Nemesi e Aracne per rendersene conto. La prima inizialmente appare crudele e sprezzante, ma col tempo si capisce che anche lei è spinta dall’odio verso Crono, e che in realtà dovremmo sostenerci a vicenda anziché combatterci. Aracne, trasformata in un piccolo corpo di ragno, è invece adorabile e allo stesso tempo rivela tutta la sua vulnerabilità: una presenza preziosa. E lo dice qualcuno che, nella vita reale, detesta i ragni!
Storia e personaggi sono il cuore pulsante di Hades 2, a tratti persino più interessanti e sfaccettati rispetto al primo capitolo. Ma fermiamoci qui, altrimenti rischiamo di svelare troppo…
Invadere invece di fuggire
Passiamo quindi al lato giocato, dove non mancano le novità. A prima vista potrebbe sembrare tutto familiare: un’arma in pugno, nemici da abbattere in ogni stanza, doni divini o valute speciali da raccogliere e avanti così: il gameplay loop del predecessore funziona ancora benissimo.
Sotto la superficie, però, ci sono moltissime modifiche che rendono Hades 2 più vario, complesso e, sì, divertente. Innanzitutto, le nuove regioni da esplorare sulla strada verso Crono. Se nel primo gioco con Zagreus bisognava fuggire dal regno di Ade, con Melinoë si va nella direzione opposta.
Si parte dall’Erebo, una regione visivamente suggestiva ma colma di pericoli. Spettri minacciosi che urlano e infliggono danni enormi sono la norma. E a sbarrarci la strada si pone persino la nostra stessa maestra, Ecate.
Prima di poter proseguire dobbiamo infatti dimostrare il nostro valore, e la titanide è una vera prova di abilità. Attacchi ad area, illusioni, incantesimi di trasformazione: la strega mette subito alla prova la nostra padronanza del sistema di combattimento. Ma non è nulla rispetto a ciò che ci attende più avanti.
Già nella seconda regione, Okeanos, il livello di difficoltà cresce ulteriormente: quasi sommerso dall’acqua, combattiamo contro pesci, granchi eremiti e altre creature marine. E alla fine ci aspetta persino un trio di Sirene, una band intera di boss che scatenano uno spettacolo di canti ed effetti visivi capace di farci sudare freddo.
Ogni area in Hades 2 è unica per stile di gioco e aspetto, e alza costantemente l’asticella delle abilità richieste. E queste sono solo le profondità del mondo sotterraneo: più avanti potremo persino accedere all’Olimpo, che si rivela ancora più impegnativo, con nuovi nemici, boss e personaggi.
Così questo seguito non è solo più ricco nei contenuti, ma anche molto più vario da giocare. Supergiant Games corregge così una delle maggiori critiche al predecessore, in cui ci si trovava spesso a rivedere sempre gli stessi scenari. Un miglioramento davvero notevole.
Nuovi poteri per una strega
Chiaro, Hades 2 non si reinventa completamente, ma grazie a piccoli miglioramenti offre sempre la giusta motivazione per tornare ancora e ancora a combattere. Questo vale anche per i cosiddetti Boons, ossia le Benedizioni divine. Per ogni stanza superata c’è una ricompensa: a volte sono risorse come Psiche e Cenere, che possiamo investire in potenziamenti permanenti per Melinoë, altre volte oro, utile a pagare Caronte, il mercante che ci attende sempre. In alternativa, possiamo affidarci all’aiuto delle divinità greche.
Che siano Zeus, Poseidone o Demetra, tanti volti già noti si impegnano per donarci abilità preziose. E ci sono anche nuove presenze, come Apollo, Estia o la titanide della luna Selene, tutte ansiose di concederci i loro poteri. Quest’ultima, in particolare, offre un potente incantesimo lunare, che può essere potenziato attraverso una sorta di albero dei talenti, ma che deve essere ricaricato prima di ogni utilizzo.
Grazie alla quantità enorme di dèi e dee e all’infinita varietà di poteri, ogni run porta sempre nuove possibilità. Combinazioni, sinergie e molto altro ancora. Senza contare le diverse armi, che già di base si distinguono bene l’una dall’altra. A questo si aggiungono le loro varianti, e il risultato è che quasi ogni partita di Hades 2 risulta unica e avvincente.
Le armi, in particolare, sono tutte fantastiche: ognuno troverà sicuramente la propria preferita. Ci sono i veloci pugnali, che con l’attacco speciale ritornano indietro come boomerang; il classico bastone da strega; una gigantesca ascia capace di radere al suolo tutto ciò che colpisce; o persino una sorta di armatura alla Iron Man che spara razzi a raffica. Provarle tutte e combinarle con i poteri divini è un divertimento puro.
Un po’ di Omega, grazie?
Ma già il primo Hades offriva varie armi e Benedizioni divine: quali sono allora le vere novità? Le si trovano nel sistema di combattimento, in due punti fondamentali: Omega e Scatto. Quest’ultimo è la vera forza magica di Melinoë, che le consente nuovi schemi d’attacco.
Che si tratti di un attacco normale o di uno speciale, tenendo premuto il tasto corrispondente possiamo scatenare la variante Omega. Queste mosse sono mediamente più potenti di quelle standard, ma rallentano i movimenti e consumano mana. Quest’ultimo può ricaricarsi in modo attivo o passivo, a seconda delle Benedizioni ottenute. Inoltre, Melinoë può evocare un cerchio magico che immobilizza i nemici, anch’esso con una variante Omega.
Alla fine, sono proprio queste opzioni a rendere i combattimenti più divertenti: Supergiant Games mette a disposizione tantissime possibilità senza far mai risultare la propria opera troppo complessa o frustrante. Tutto nel sistema di combattimento ha senso e, per chi lo desidera, c’è la possibilità di approfondire build strategiche molto elaborate.
Più veloci di Ermes!
Chi ha giocato abbastanza al primo Hades sa bene che lo Scatto era l’asso nella manica per attraversare le stanze. Con Melinoë non è più così semplice: anche lei può schivare con un tasto, ma non così spesso come il fratello. In compenso, sa sprintare molto meglio, ed è una meccanica che bisogna imparare a padroneggiare.
Durante l’Accesso Anticipato, Supergiant ha bilanciato alcune cose, ma il cuore di questo nuovo movimento è rimasto. Invece di schivare ogni attacco come uno scoiattolo impazzito da un angolo all’altro, bisogna sfruttare lo sprint più spesso. Alcune Benedizioni lo rendono persino più potente, trasformandolo in una meccanica quasi indispensabile a seconda delle abilità scelte.
Il risultato è che Hades 2, pur mantenendo elementi familiari, offre una dinamica di combattimento diversa, originale e incredibilmente motivante. Grazie ai poteri Omega, allo sprint e alle decine di abilità, c’è così tanta varietà che anche dopo decine di ore ogni run resta appassionante.
Tarocchi, risorse, memento e molto altro ancora
Come se non bastasse, Hades 2 ci inonda di attività anche al di fuori delle run. C’è ad esempio il sistema delle carte dei Tarocchi, che di fatto sostituisce lo specchio del primo capitolo. Con Psiche e Cenere sbloccheremo bonus permanenti da combinare a piacere.
Così possiamo, per esempio, recuperare un po’ di vita dopo ogni stanza, ottenere le preziosissime Sfide alla morte (che evitano il game over immediato) o aumentare la probabilità di ricevere Benedizioni epiche o leggendarie. Il numero di carte utilizzabili dipende da quanta Psiche abbiamo investito: all’inizio costa poco, ma più avanti diventa molto caro.
Tornano anche i memento, donati dai personaggi in cambio di una fiala di nettare. Questi oggetti ci garantiscono vantaggi unici: più oro per ogni run, danni extra all’ultimo nemico sconfitto, o la possibilità di incontrare una specifica divinità. E naturalmente si potenziano con l’uso, potendo essere scambiati tra una regione e l’altra.
Durante le esplorazioni raccogliamo inoltre varie risorse: dovremo pescare, estrarre minerali o portare in superficie dei semi. Questi ultimi si coltivano nei campi del Crocevia, l’equivalente della Casa di Ade. Possiamo affrontare sfide speciali, trovare nuovi compagni animali, potenziare le armi e molto altro ancora.
Di contenuti e motivazioni a lungo termine Hades 2 non manca di certo: dopo oltre 45 ore di gioco non avevamo ancora visto tutto quel che questo roguelite offre.
Un seguito magistrale
Torniamo infine al Crocevia, il luogo in cui torniamo ogni volta dopo una sconfitta. Qui incontriamo vari personaggi, possiamo parlare con i mercanti e praticare l’arte della stregoneria presso il calderone. Otteniamo così miglioramenti visibili e invisibili, attivando fonti curative nei vari livelli e sbloccando nuove funzioni. All’inizio i progressi sono rapidi, più avanti richiedono risorse rare e tempo, ma la spinta a proseguire rimane fortissima.
In più, possiamo approfondire ancora i rapporti con i personaggi: invitarli alle terme per rilassarsi, andare a pescare insieme o persino cantare una canzone.
Hades 2 mette in scena tutto questo con una cura e un amore per i dettagli tali che a volte non possiamo fare a meno di restare incantati davanti allo schermo. Sono momenti come questi a rendere questo roguelite così unico, meraviglioso e semplicemente geniale.
Ovunque, in questo seguito, traspare ciò che davvero ci si aspetta da un secondo capitolo: comprendere cosa ha reso il predecessore così amato e portarlo a un livello superiore. Una sfida che Supergiant Games supera con assoluta maestria.
La tecnica è semplicemente impeccabile
Un plauso speciale va senza dubbio al comparto tecnico di Hades 2: qui davvero non c’è nulla da criticare. Che lo stile artistico ideato dalla direttrice artistica Jen Zee e dal suo team sia un’autentica gioia per gli occhi non sorprende più nessuno nel 2025.
Ogni screenshot sembra quasi un’opera d’arte a sé e i personaggi appaiono straordinari e colmi di dettagli che ci riempiono di entusiasmo.
Inoltre, tutto gira in maniera incredibilmente fluida. Sul nostro sistema di prova, che monta un Ryzen 9700x, 64GB di RAM, una RTX 3070ti, e con il gioco installato su un NVME, non si sono verificati problemi, nemmeno spingendo il gioco a 144 fps e ad una risoluzione di 2560×1080. L’hardware viene sfruttato in maniera sorprendentemente leggera, e il supporto al 21:9 è pieno e privo di difetti. Molti altri team dovrebbero davvero prendere appunti.
Anche su Steam Deck l’esperienza è ottima. I testi, a volte un po’ piccoli, restano leggibili e non compromettono il piacere di gioco: il roguelite si lascia godere in tutta la sua ricchezza anche sul sistema portatile di Valve.
Andiamo ad ammazzare il Tempo
Settembre si conferma un mese incredibile: dopo quasi sette anni arriva finalmente Hollow Knight: Silksong e, nello stesso periodo, il rilascio completo di Hades 2. Due colossi indie che non temono confronti.
Dopo innumerevoli ore in Early Access e ora nella versione finale, possiamo dire solo una cosa: Hades 2 è persino migliore del già straordinario predecessore. È difficile immaginare come Supergiant Games potrà superarsi in futuro.

Riassunto
Riassunto
Lo diciamo senza esagerare: Hades 2 è un seguito assolutamente fantastico. Tutto ciò che abbiamo amato nel primo capitolo torna arricchito: più contenuti, più possibilità, un sistema di combattimento ancora più appagante. Le nuove abilità di Melinoë si integrano alla perfezione, anche se all’inizio è stato difficile scrollarsi di dosso l’eredità di Zagreus. Ma, col tempo, impariamo a sfruttarle e finiamo per fendere i nemici con soddisfazione. Sempre che gli dèi siano benevoli, naturalmente…
Pro
Sistema di combattimento fantastico e ampliato con intelligenza Trama lunga e ben scandita in piccoli episodi Tantissime regioni da esplorare, con un design unico Armi tutte diverse, con aspetti che ne moltiplicano le varianti Difficoltà impegnativa, ma mai ingiusta Doppiaggio inglese eccellente Colonna sonora trascinante, come da tradizione Supergiant Numerosi boss impegnativiContro
Nulla da segnalare- Giudizio complessivo10
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