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Little Nightmares 3 | Recensione

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Nel panorama dei videogiochi horror, poche saghe sono riuscite a lasciare un’impronta tanto profonda quanto Little Nightmares. Nata nel 2017 da un’idea di Tarsier Studios e pubblicata da Bandai Namco Entertainment, il franchise ha conquistato giocatori e critica grazie a un mix affascinante di atmosfera disturbante, narrazione implicita e suggestioni psicologiche. In questi mondi oscuri e surreali, la paura non deriva da spaventi improvvisi, ma dal senso costante di vulnerabilità e oppressione che accompagna ogni passo dei protagonisti, piccoli e indifesi di fronte a incubi più grandi di loro.

Dopo due capitoli acclamati, l’IP è finalmente tornata con Little Nightmares III, questa volta sviluppato da Supermassive Games. Il nuovo episodio introduce una novità importante: la modalità cooperativa, che permette ai giocatori di affrontare insieme le insidie della Spirale, una dimensione ancora più tetra e minacciosa.

Nuovi protagonisti, Low e Alone, nuovi enigmi ambientali e nuove creature deformi popolano questa avventura, che promette di restare fedele allo spirito originale della serie, pur ampliandone le possibilità narrative e ludiche. Little Nightmares III vuole essere più di un semplice sequel, ossia un’evoluzione di un universo fiabesco e terrificante, pronto a trascinare ancora una volta i giocatori dentro un mondo onirico dal quale sarà difficile svegliarsi.

Sarà quindi riuscito l’arduo compito? Scopriamolo insieme nella nostra recensione!

Versione provata: PlayStation 5 Pro

Da soli, ma insieme

Dal punto di vista narrativo, Little Nightmares 3 porta nuovamente i giocatori in un mondo sospeso tra sogno e incubo, chiamato Nulla, un regno oscuro e distorto a cui si può accedere solo dormendo. Chi vi entra, si ritrova intrappolato in un universo surreale dove le leggi della realtà non valgono più e le paure dell’infanzia prendono forma concreta.

In questo inferno onirico si ritrovano Low e Alone, due bambini soli e spaventati ma determinati a trovare una via d’uscita. Non si conoscono, ma il destino li unisce: entrambi cercano disperatamente di scappare dalla terrificante dimensione e tornare alla realtà. Il loro viaggio li conduce attraverso La Spirale, una serie di mondi deformi e inquietanti, ognuno più pericoloso del precedente. Per riuscire nel compito, i due amici dovranno collaborare per sopravvivere in un universo pieno di allucinazioni, in modo da sfuggire alle grinfie di una minaccia ancora più grande che si nasconde tra le ombre.

Alla pari di quanto visto nei precedenti capitoli, anche qui la criptica trama è affidata al silenzio per tutte le 5-7 ore proposte. Non c’è una linea di dialogo o un testo da leggere, ma unicamente sensazioni da decifrare, sospiri da comprendere, emozioni da vivere.

Unione per la salvezza

Per quanto concerne il gameplay, Little Nightmares 3 non si discosta troppo dalle opere targate Tarsier, nonostante alcune novità introdotte dalla presenza dei due protagonisti giocabili. Certo, il genere è sempre quello del rompicapo-platform a scorrimento orizzontale, ma visto il peculiare equipaggiamento dei giovani eroi, Supermassive ha optato per dare un po’ di ossigeno al franchise.

Oltre ai classici movimenti e a tasti dedicati esclusivamente allo scatto, all’accovacciarsi e all’interazione (il grilletto destro), Low può utilizzare il proprio arco per far cadere corde od oggetti utili per raggiungere una sporgenza, mentre Alone è in grado di sfruttare la chiave inglese per colpire pareti o far ruotare determinati ingranaggi per aprire la via verso la prosecuzione. Non mancano poi oggetti situazionali, dedicati ai vari biomi che compongono l’avventura.

Come sapranno molto bene gli appassionati del franchise, la parte del leone dell’esperienza è rappresentata dalla componente puzzle. Per avanzare nella Spirale, è fondamentale risolvere veri e propri “schermi” che necessitano di un’attenta osservazione dell’ambiente circostante, soprattutto se si abilita la cooperativa (purtroppo solo online ma con la presenza del sempre gradito Friend Pass). Nel caso del single player, il compagno controllato dalla brillante IA si posiziona sovente vicino agli elementi interattivi o agisce autonomamente, semplificando non di poco la progressione in alcuni frangenti. La maggior parte di questi richiedono di spostare un carrello, arrampicarsi su una libreria oppure balzare da una piattaforma all’altra…e proprio in questo ultimo caso si incappa in uno dei pochissimi nei della produzione. La prospettiva dei salti risulta difficile da calibrare in termini di profondità, e spesso è causa di cadute involontarie (talvolta mortali).

A chiudere il quadro vi sono fasi più votate all’azione, come ad esempio debellare alcuni avversari, oppure fuggire dalla creatura di turno. Questo aspetto, purtroppo, non risulta sempre immediato: in determinate occasioni non si intuisce infatti subito la strada da compiere per eludere le grinfie nemiche. Intendiamoci, nulla di particolarmente grave, ma in alcune circostanze il fallimento è pressoché inevitabile.

Artisticamente da paura

Inutile tergiversare, dal lato artistico Little Nightmares 3 supera tutti i capitoli precedenti. Il lavoro di Supermassive è stato certosino nel ricreare ambienti letteralmente da incubo, grazie anche ad un comparto illuminazione tra i migliori attualmente su piazza. I luoghi desolati della Spirale sono immersivi e impattanti, riuscendo appieno ad evocare l’impotenza dei due protagonisti. Ogni stanza è studiata con un livello di dettaglio maniacale, richiamando appieno lo stile creato da Tim Burton ai tempi d’oro. Di pari passo anche gli avversari che popolano le varie sezioni: ogni creatura è originale e coerente con il luogo che la ospita.

Anche il comparto sonoro svolge un ruolo magistrale. Gli effetti audio sono in grado di trasmettere dei picchi di tensione eccellenti in alcune circostanze, soprattutto se ascoltati con un buon paio di cuffie. Tutti gli scricchiolii del legno, i cigolii delle porte e i ruggiti delle bestie fanno si che ogni passo sia carico di emozione (e timore).

Tecnicamente parlando, il gioco si comporta tutto sommato bene, vista anche la presenza delle ormai canoniche impostazioni grafiche che vanno a prediligere la qualità visiva o la fluidità dei fotogrammi. Nulla da eccepire infine sulla programmazione: il codice nonostante l’accesso anticipato non ha presentato alcun tipo di bug o glitch.

8.3
Riassunto
Riassunto

Supermassive Games ha raccolto egregiamente il testimone di Tarsier. Little Nightmares 3 riporta alla "luce" un franchise che mancava da anni nel panorama videoludico. Pur condividendo alcuni nei dal passato, il nuovo capitolo della serie convince grazie ad un'azzeccata modalità cooperativa online, un comparto estetico di prim'ordine e ad un accattivante prezzo budget.

Pro
Tutto ciò che c'era di buono è rimasto... Artisticamente sublime Finalmente la cooperativa...
Contro
...insieme a qualche difetto del passato (la difficoltà nel calcolare la prospettiva) ...purtroppo solo online
  • Valutazione8.3
Scritto da
Lorenzo Bologna

Appassionato di tutto ciò che concerne il mondo videoludico, sono un inguaribile amante dei titoli horror e un accumulatore compulsivo di trofei (meglio se di platino). Avvicinato al medium grazie a mamma Nintendo e papà Crash Bandicoot.

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