La sensazione che si prova rigiocando Onimusha 2: Samurai’s Destiny è inequivocabilmente un po’ anacronistica, anche considerando l’importanza storica di Onimusha: Warlords e Onimusha 3: Demon Siege all’interno della libreria PS2, tornare a un titolo come questo nel bel mezzo del 2025 porta con sé appunto una strana sensazione.
Il viaggio del giovane samurai Jubei Yagyu, leader del suo clan, già al momento della sua uscita era un titolo in fase di transizione. Un grande gioco d’azione ed avventura che portava con sé alcuni dei resti dei vari tentativi di creare un Resident Evil 4, come il mondo separato in “stanze”.
D’altra parte, è un gioco molto più interessato a raccontare una storia significativa al giocatore, allontanandosi dal gameplay quasi puro del primo titolo, ma ancora senza l’approccio “blockbuster” più americano che avrebbe guidato Onimusha 3. Questo permette a Onimusha 2: Samurai’s Destiny di utilizzare importanti elementi del folklore giapponese, portando un leggero sapore di horror, ma senza perdere il suo focus sulla componente action.
Versione provata: PlayStation 5
UNA “NUOVA” MINACCIA
Uno degli aspetti che più attira il giocatore è l’evoluzione narrativa rispetto al primo titolo. L’Onimusha originale aveva già catturato l’attenzione con una premessa interessante ma non troppo elaborata. Samurai’s Destiny passa al livello successivo, tessendo una trama significativamente più profonda e ramificata. L’asse portante della storia è la ricerca di vendetta del protagonista Jubei Yagiu contro le forze nefaste di Oda Nobunaga (antagonista del primo capitolo che ritorna in tutta la sua cattiveria), che hanno devastato il villaggio e il clan del protagonista.
Vale la pena sottolineare che, sebbene il gioco prenda saggiamente le distanze dagli elementi “horror” più evidenti nel primo titolo, le forze di Nobunaga sono ancora grottesche creature demoniache, che vanno dai soldati zombie che popolano le varie schermate del gioco a una vasta quantità di Oni deformi come boss, di solito sotto forma di animali antropomorfizzati o di umani fusi con animali. Anche se queste creature hanno un ruolo di primo piano, la narrazione finisce per concentrarsi maggiormente sul dramma umano, ed è qui che brilla.
In un Giappone diviso e segnato da conflitti e desolazione, Jubei stabilisce legami inaspettati e significativi con un cast di personaggi secondari molto interessanti. Ognuno di questi individui non è solo un personaggio secondario, ma svolge un ruolo cruciale nello svolgimento della narrazione, aggiungendo strati di complessità ed emozioni. È attraverso questi personaggi che Jubei riesce a vedere le diverse persone che sono state colpite dalla distruzione lasciata da Nobunaga, ben oltre il suo (quasi) cieco desiderio di vendetta.
Poiché non si tratta esattamente di un gioco lungo, lo sviluppo dei personaggi è un po’ limitato, ma è affascinante vedere come Jubei, con il suo modo eccentrico, riesca non solo a intrecciare questi personaggi nella sua ricerca di vendetta, ma anche a scoprire che hanno le loro motivazioni e le loro storie per unirsi alla lotta contro l’esercito dei demoni. La base per lo sviluppo di queste relazioni e l’esplorazione dei loro archi individuali è uno dei grandi punti di forza di questo remaster.
PIU’ LIBERTA’ E FLUIDITA’
Per quanto riguarda l’esplorazione degli ambienti e gli spostamenti, il remaster conserva la struttura a telecamera fissa, un elemento che definisce l’atmosfera e il fascino visivo dei giochi Capcom di quel periodo. Questa scelta progettuale ci permette di apprezzare gli scenari ben dettagliati, che ora risplendono grazie alla risoluzione ad alta definizione e agli sfondi rimasterizzati, rendendo ogni schermata una vera e propria opera d’arte digitale.
Un gradito miglioramento riguarda la libertà di movimento: abbandonando i controlli più “tank-like” visti in titoli come il primo Resident Evil o anche l’originale Onimusha, il giocatore può ora muoversi liberamente in qualsiasi direzione con l’analogico. Sebbene il movimento possa sembrare ancora un po’ rigido rispetto ai giochi moderni, questa leggera limitazione è un sacrificio minimo a fronte della fluidità complessiva e, soprattutto, dell’impatto visivo degli scenari migliorati che il remaster offre. L’aspetto negativo è che, soprattutto nelle parti più ristrette delle schermate, è molto facile cambiare accidentalmente schermata e generare inutili respawn dei nemici.
Il sistema di combattimento è senza dubbio uno dei grandi trionfi di questo remaster (e del gioco originale nel suo complesso), in quanto apporta una gradita fluidità che rende il gioco più divertente. Evita la trappola di diventare un semplice “button masher”, offrendo un certo dinamismo grazie alle diverse combo disponibili e alle abilità speciali accessibili combinando i pulsanti facciali e i grilletti. Sebbene sia abbastanza comune utilizzare i soliti attacchi contro i mob sparsi per la mappa, nelle battaglie con i boss sarete costretti a passare strategicamente da un arsenale vario di armi da mischia e a distanza.
Un ultimo elemento importante del combattimento è la gestione dell’energia magica per le abilità, acquisita assorbendo sfere dai nemici con il marchio mistico sulla mano di Jubei. Questo aggiunge un livello tattico cruciale, incoraggiando il giocatore a essere sempre consapevole del flusso della battaglia per non essere colto di sorpresa (va inoltre sottolineato che l’assorbimento di queste sfere è importante anche per migliorare le armi e le abilità, non solo per usarle). E, naturalmente, le sfere più belle sono quelle viola, utilizzate per riempire il contatore che dà accesso alla trasformazione Oni, una forma temporanea che garantisce un potere immenso e può essere la chiave per superare le sfide più difficili e volgere il gioco a proprio favore.
CURA NELLA RIMASTERIZZAZIONE
Nel complesso, il lavoro di rimasterizzazione di Capcom è stato fatto con notevole cura e rispetto per il materiale originale, riuscendo non solo a onorare l’eredità del gioco per PS2, ma anche ad adattarlo con successo agli standard visivi e di gioco odierni senza perdere il sapore originale, anche se questo significa dover trascurare alcuni problemi minori.
A merito di questo lavoro, ci sono alcuni miglioramenti sostanziali degni di nota come scambiare le armi al volo, invece di dover navigare in un mucchio di menu. Il gioco ora ha anche il salvataggio automatico e permette ai giocatori di saltare le cutscene. È stata inoltre aggiunta una difficoltà Facile per chi vuole solo godersi la storia o, al contrario, una difficoltà Inferno che prevede la morte quando si viene colpiti per chi vuole una sfida seria.
Visivamente, Onimusha 2: Samurai’s Destiny è un aggiornamento dall’aspetto eccellente. I modelli sono nitidi, i colori sono vivaci e il gioco gira bene. Tutto è stato aggiornato per il formato 16:9. A parte la decisione di far muovere tutto da più angolazioni della telecamera. Detto questo, il doppiaggio è ancora ridicolmente pessimo. Se il resto del gioco non fosse così divertente, probabilmente sarebbe stato un problema, anche se a onor del vero contribuisce a creare quell’atmosfera kitsch da film d’azione di fine anni ’80/inizio anni ’90.
Questa versione rimasterizzata serve a ricordare quanto Onimusha 2: Samurai’s Destiny fosse (e sia tuttora) valido e coinvolgente, e perché merita di essere riscoperto dai fan di vecchia data e da una nuova generazione di giocatori. Anche se sta lottando duramente con Onimusha: Dawn of Dreams per essere il titolo della serie meno celebrato da tutti (anche se i veri ricordano il nostalgico Onimusha: Blade Warriors), questo remaster ha il potenziale per dare finalmente a Samurai’s Destiny il risalto e il riconoscimento che merita.

Riassunto
Riassunto
Onimusha 2: Samurai's Destiny è un remaster molto gradita di un grande titolo per PS2, che arriva sulle piattaforme odierne con diversi miglioramenti. Sebbene presenti ancora alcuni problemi minori, i fan dei giochi action dedicati ai samurai avranno per le mani un titolo divertente e appassionante.
Pro
Versione rimasterizzata con alcuni solidi miglioramenti Sembra fantastico per essere un gioco per PlayStation 2 Cast e narrazione divertentiContro
Pessimo doppiaggio (che è anche bizzarramente accattivante) Non ci sono contenuti inediti per la Remaster- Giudizio Complessivo7.8
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