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[Recensione] Chants of Sennaar

Non servono tutorial in Chants of Sennaar, non ci sono aiutini né complessi menù da consultare: esistono solo l’esplorazione, il giocatore e le sue capacità logiche e di intuizione.

Il puzzle game sviluppato da Rundisc e prodotto da Focus Entertainment è disponibile da oggi 5 settembre su Nintendo Switch, PlayStation 4, Xbox One e PC: il nostro compito è scalare la mitica Torre di Babele (Sennaar è il suo nome arcaico), risolvere puzzle e imparare ad orientarci mentre traduciamo perdute lingue sconosciute, glifo dopo glifo.

Si tratta di un concept molto originale: se siete in cerca di un gioco unico nel suo genere e in grado di tenere la mente bella allenata potreste essere nel posto giusto. Scopriamo insieme pregi e difetti di Chants of Sennaar nella nostra recensione approfondita.

Versione provata: PC

Ho un taccuino e non ho paura di usarlo!

Il protagonista di Chants of Sennaar è muto: si tratta “semplicemente” di un anonimo Viaggiatore, destinato a scalare la Torre di Babele traducendo le lingue degli uomini che incontra. Ogni “livello” della torre infatti è abitato da un popolo differente, caratterizzato da usi e costumi diversi, ma soprattutto da un idioma unico e mai incontrato prima. Badate bene, non si tratta solo di simboli e significati, ma anche di grammatica e sintassi.

Come farsi strada? Dalla nostra avremo un taccuino pensato per raccogliere tutti i progressi da noi compiuti: nelle sue pagine infatti avremo modo di prendere appunti, assegnando ad ogni glifo un possibile significato. Mano a mano che esploriamo e incontriamo nuovi glifi, nuove persone, nuove storie e ambienti, il nostro taccuino si arricchirà di altre pagine con degli schizzi, dei disegni ai quali dovremo correlare il glifo corrispondente che descriva il significato di quanto rappresentato. Una volta che avremo assegnato i giusti simboli a tutti i disegni raffigurati su due pagine di taccuino, il gioco ci confermerà il vero significato dei glifi, che la maggior parte delle volte si avvicina moltissimo agli appunti presi in precedenza. Traduzione dopo traduzione arriveremo a comprendere dialoghi, segnaletica, enigmi ambientali.

È un procedere per step logici davvero intrigante, credeteci. La longevità di Chants of Sennaar dipende molto dalle vostre capacità intuitive, ma a noi è spesso capitato di immergerci nel gioco per sessioni anche piuttosto lunghe (4-5 ore), troppo presi dal flow dei nostri pensieri per staccarci dal PC.

Un glifo tira l’altro

Ma come si arriva ad assegnare un significato a ogni glifo che scopriamo nelle varie ambientazioni?

I puntini si collegheranno da soli nella vostra mente dopo qualche ora di gioco, quando avrete preso familiarità con le meccaniche di questo puzzle-game. Vi consigliamo comunque di non lasciar passare troppo tempo tra una partita e l’altra ma di gustarvi Chants of Sennaar in un sol boccone o quasi, così da non dimenticarvi dove eravate arrivati e quanto avevate già scoperto.

L’esplorazione è tutto ciò che vi serve per arrivare a comprendere. La gestualità degli NPC sparsi per la mappa così come i cartelli, le decorazioni e ciò che accade attorno a voi saranno molto d’aiuto nel formulare le vostre ipotesi: il taccuino si riempirà di appunti molto facilmente. Per farvi un esempio pratico, incontrerete un personaggio che indica a dei suoi sottoposti di sollevare una cassa. Capirete, di conseguenza, che starà dicendo qualcosa del tipo “tu solleva cassa”, potrete quindi prendere appunti in merito sul vostro bel taccuino. Oppure, se vedrete un cartello che indica verso un particolare edificio, potrete allo stesso modo intuire il significato del glifo riportato sul cartello dopo aver compreso di che edificio si tratta.

Salendo lungo la torre le cose si complicheranno un po’ (dialoghi più lunghi e complessi, glifi più elaborati e simili tra loro, elementi grammaticali e di sintassi differenti…) ma anche le vostre capacità logiche miglioreranno dopo aver appreso il meccanismo: tradurre partendo da zero e affidandosi solo alla propria intuizione è davvero qualcosa di unico e soddisfacente.

Non solo lingue sconosciute

Il cuore di Chants of Sennaar è sicuramente la traduzione, che rappresenta di fatto l’idea più originale del titolo. Nella nostra scalata verso la vetta della Torre incontreremo però diversi altri piccoli puzzle. Spesso e volentieri dovremo ottenere chiavi ed altri oggetti per poter proseguire.

Se per quanto riguarda le traduzioni, a parte un paio di pagine più ostiche, ci sentiamo di dire che abbiamo proceduto speditamente, verso la fine del gioco ci siamo imbattuti in un paio di passaggi meno intuitivi e non per colpa degli idiomi da interpretare. Si tratta semplicemente di passaggi poco lampanti, che purtroppo hanno spazzato via le nostre convinzioni e il nostro incedere spedito.

A parte ciò, ci sentiamo di dire che Chants of Sennaar è un titolo che si gioca in tutta comodità con mouse e tastiera (sconsigliamo il controller invece), con un sistema efficace di auto-saving e un comparto tecnico che non ci ha dato particolari problemi. Le musiche si limitano ad essere un sottofondo piacevole, graficamente invece Chants of Sennaar è una vera chicca per gli occhi, caratterizzato da colori accesi e scenari ben curati nei quali le linee geometriche si adattano alla perfezione alla visuale isometrica, creando un insieme davvero ispirato. Il ritmo è molto buono, con il personaggio che può scorrazzare liberamente da un’area all’altra a caccia di indizi e oggetti risolutori. Peccato invece per alcune sezioni “stealth” meno dinamiche, per fortuna non sono molte, e per quel picco di difficoltà che ci ha fatto abbastanza storcere il naso.

8
Riassunto

Chants of Sennaar è un piccolo gioiello per gli amanti dei puzzle-game originali (vedi Humanity). Scalando la Torre di Babele dovremo tradurre le lingue dei popoli che vi abitano, separate e incapaci di comunicare come nel mito descritto nella Genesi. Armati soltanto di un taccuino ricco di disegni e della nostra intuizione, arriveremo a decifrare decine e decine di glifi, tra esplorazione e piccoli puzzle. A parte qualche punto meno intuitivo e qualche sezione stealth che rallenta il ritmo, Chants of Sennaar è un titolo originale e ben riuscito, capace di tenere incollati allo schermo per molte ore anche consecutive.

Pro
Il concept funziona ed è originale Graficamente un gioiellino Dura il giusto
Contro
A differenza delle traduzioni, gli altri puzzle non sono altrettanto interessanti Una sezione verso la fine poco intuitiva Le parti “stealth” sono poche ma rallentano il ritmo
  • Concept9
  • Gameplay7
  • Comparto artistico8
  • Comparto tecnico8
Scritto da
Chiara Ferrè

Ciao, sono Chiara. Cresciuta a pane, Harry Potter e Final Fantasy, ho da sempre una grande passione per la narrazione in tutte le sue forme. Cerco campi di battaglia, magici cappelli, lucertoloni volanti. Ho una penna e non ho paura di usarla.

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