[Recensione] Miitopia

Se da un lato Switch è servita a Nintendo per dare una magica rispolverata alla libreria di Flop U – pardon, Wii U, con il rilancio di splendidi titoli quali Super Mario 3D World e Pikmin 3, dall’altro la trionfante console ibrida è anche considerata il luogo ideale per far riscoprire alcuni classici del passato. A luglio, ad esempio, arriverà The Legend of Zelda: Skyward Sword HD, in occasione del 35° anniversario della serie. Da pochi giorni, invece, è stata la volta di Miitopia.

Lanciato originariamente nel 2017 su Nintendo 3DS, Miitopia, esattamente come suggerisce il titolo, partiva dall’idea basilare dei Mii. Gli avatar virtuali dei giocatori Nintendo, introdotti per la prima volta all’epoca di Wii nel 2006 e “protagonisti” di un lungo periodo di successi per l’azienda di Kyoto tanto da entrare anche a far parte dei roster di Super Smash Bros., erano inizialmente solo un simpatico personaggio attraverso il quale i giocatori potevano interfacciarsi e interagire con gli utenti di tutto il mondo, in uno spazio digitale.

I ragazzi di Nintendo EPD decisero poi di provare a revitalizzare il tutto: perché non sfruttare i Mii, simpatici e variegati esempi della creatività della grande N, per dar vita a un gioco tutto dedicato a loro e con una grande spinta d’ispirazione? Nacque così l’idea primordiale che diventò poi Miitopia, un GDR a tutti gli effetti con i piccoli e coloratissimi avatar come protagonisti assoluti. Non sappiamo quanto l’esperimento abbia avuto successo su 3DS data la mancanza di dati precisi, ma certo l’IP non deve essere andata poi tanto male. Nintendo ha infatti commissionato allo studio Grezzo, già autori dell’ottimo remake The Legend of Zelda: Link’s Awakening, il compito di portare Miitopia su Switch, con l’obiettivo, forse, di capire se può davvero esserci un futuro per questo nome.

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TI RUBO LA FACCIA

Per un gioco tanto particolare qual è Miitopia, non potrebbe esserci un’introduzione più assurda per quella che è la trama che farà da sfondo alle nostre avventure in questo magico mondo: il Duca del Male, un misterioso e oscuro personaggio, sta seminando il panico nella popolazione dei Mii… rubando le facce dei personaggi! È proprio così: una volta arrivati a Verdalboria, il primo regno che visitiamo nel corso dell’avventura, il Duca del Male si paleserà di fronte ai nostri occhi per la prima volta, e ruberà gran parte dei volti degli abitanti. Volti che, non si sa come, non si sa neppure perché, verranno catturati dai numerosi mostri che il villain sta spargendo per boschi, prati e montagne di tutto il mondo, per demolire la speranza dei Mii e renderli vacui involucri incapaci di fare qualsiasi cosa.

Lo spirito semplice e genuino di Miitopia si farà presto largo nella storia e nell’intera produzione, che sprizza divertimento da ogni poro, condito inoltre da uno stile colorato e basilare ma anche inconfondibile. Sin dall’inizio, quando siamo chiamati a creare il nostro eroe virtuale con una gran varietà di possibilità – si tratta di una delle novità della versione Switch, che può vantare un miglior sistema di custom dei Mii – e a dargli un nome, un’identità e una classe tra le più classiche dei GDR, oltre ad alcune piccole chicche come Cuoco e altre sorprese che si fanno avanti col prosieguo della storia, risulta chiaro quale sia l’intento del gioco: gettare il giocatore in un mondo fantastico e soprattutto divertente, nel quale può realmente dar forma a coloro che incontra e che combatterà.

In questo, Miitopia dimostra di avere un carisma invidiabile, adatto specialmente a un pubblico molto giovane senza però disdegnare palati più esperti, vogliosi magari di provare un’esperienza alla portata di tutti e un po’ differente. Miitopia non è certo una rivoluzione, e non vuole certamente essere il punto di riferimento dei giochi di ruolo. Se non altro, uno dei grandi pregi della produzione è quella di essere realmente alla portata di tutti, e di dare a qualsiasi giocatore la possibilità di giostrarsi con gli RPG magari per la prima volta, facendone comprendere i fondamenti e la struttura.

SIEDITI E RILASSATI

Il Miitopia per Nintendo Switch può essere visto come una sorta di remastered plus dell’originale gioco: il titolo è stato interamente sistemato dal punto di vista grafico, con una pulizia generale delle texture e una miglior gestione dei modelli e dei colori, con uno stile che comunque non è invecchiato e non invecchierà mai; sul fronte del gameplay, gli sviluppatori hanno consolidato lo scheletro del gioco per 3DS aggiungendo alcune piccole chicche come una serie di nuove attività per migliorare l’attività di squadra, e una maggior integrazione dei cavalli per il protagonista e i suoi compagni. Niente però che vada a rendere più profondo un sistema che vuole essere alla portata del più giovane tra gli utenti.

Senza troppi fronzoli, Miitopia sfrutta un gameplay studiato appositamente per assecondare una fascia di pubblico molto giovane, che magari non ha molta esperienza con i GDR a turni e che vuole farsi le ossa tramite qualche titolo di prova per capirne le potenzialità. La gestione del protagonista e dei suoi compagni di viaggio, che si faranno avanti semplicemente con un “Ho sentito della tua missione, voglio farne parte!”, è semplice e facile da intuire, così come il combattimento. La squadra, messa di fronte a un nemico, svolge automaticamente ogni attacco, magia e abilità durante il combattimento, lasciando al giocatore il solo controllo del protagonista – oppure neanche quello, dato che è possibile impostare tutto su automatico, scelta tutto sommato comprensibile dato che il tasso di difficoltà è estremamente basso. Stesso discorso per quanto riguarda l’esplorazione e il raggiungimento delle altre località. Miitopia viene strutturato infatti come un mondo organizzato a stage, con livelli di piccola durata che verranno automaticamente percorsi dalla squadra che, talvolta, potrà anche trovare preziosi oggetti consumabili o scrigni con monete.

Possiamo dire invece che l’interazione più corposa tra l’utente e il gioco avviene durante la visita delle Locande, i luoghi di soggiorno che troveremo al termine degli stage di esplorazione e dentro i quali occorre spendere il giusto tempo per far crescere la squadra, migliorarne i rapporti interpersonali e migliorare l’arsenale. È alla locanda, infatti, che i Mii potranno svolgere alcune conversazioni casuali – per favorirle è necessario spingere i personaggi a stare nella stessa stanza, in modo da familiarizzare tra loro – e decidere, ovviamente a discrezione del giocatore, di spendere parte delle monete accumulate per acquistare oggetti ed equipaggiamenti utili, siano essi armature, banane per recuperare i PS o martelli giocattolo da usare come armi. Ben presto capirete che gestire al meglio la squadra, portando i personaggi a svolgere le più varie attività e a interagire tra loro, è il modo perfetto per farla progredire e apprendere importanti e nuovi attacchi. Più esiste affinità tra due componenti del team, ad esempio, più alta sarà la probabilità che uno dei due avvisi l’altro di un colpo in arrivo da parte del nemico, aumentando così le chance di evitare l’attacco.

La basilarità della formula porta con sé però anche degli inconvenienti. Miitopia risulta un gioco eccessivamente ripetitivo, che riesce a recuperare di tanto in tanto grazie alla spiccata comicità di alcuni momenti e della natura stessa dei Mii, con la cui personalizzazione, come dicevamo, possiamo dar vita a simpaticissimi siparietti. La mancanza di alcune importanti feature dei GDR, inoltre, ne limita il bacino d’utenza. L’impossibilità di scegliere autonomamente cosa acquistare per i nostri Mii, ad esempio, è un gran peccato, e il tasso di sfida praticamente inesistente appesantisce un gioco che, per essere completato, porterà via poco più di 25 ore.

PUNTI DI FORZA

  • Gioco dallo stile semplice ma inconfondibile
  • Perfetto per i più giovani che vogliono scoprire i GDR
  • Possibilità di personalizzare (quasi) tutto

PUNTI DEBOLI

  • Fin troppo semplice
  • Formula eccessivamente ripetitiva

Miitopia deve essere preso esattamente per quello che è: un titolo semplice, destinato più che altro ai bambini o comunque a una fascia di pubblico molto giovane, che vuole sfruttare il genuino spirito dei Mii per proporre un GDR basilare ma divertente. L’eccessiva ripetitività, unita alla facilità della formula, non aiuta certo a elevare l’autorità di Miitopia nella vasta raccolta di esclusive Switch, tuttavia grazie alla personalizzazione esagerata, ogni giocatore è in grado di dar forma a una sua personalissima esperienza nel magico mondo degli avatar di Nintendo.

Ringraziamo Nintendo per il codice review di Miitopia.

Scritto da
Andrea "Geo" Peroni

Entra a contatto con uno strano oggetto chiamato "videogioco" alla tenera età di 5 anni, e da lì in poi la sua mente sarà focalizzata per sempre sul mondo videoludico. Fan sfegatato della serie Kingdom Hearts e della Marvel Comics, che mi divertono fin da bambino. Cacciatore di Trofei DOP.

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