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[Recensione] Need for Speed Heat – Tra giorno e notte

Need for Speed è una serie che, dal momento della sua creazione, ha vissuto di alti e bassi. Dopo l’ottimo periodo 2003-2006, in cui abbiamo visto giochi del calibro di Underground 1 e 2, Most Wanted e Carbon, il Fast and Furious del mondo videoludico ha subìto un lento declino.  I titoli più recenti infatti, seppur nella media, mancavano di appeal. Tutto ciò fino al 2015, anno in cui Electronic Arts e Ghost Games rilasciarono Need for Speed, reboot e ritorno alle origini. Dopo l’altrettanto buono Need for Speed: Payback, il colosso americano si è cimentato sullo sviluppo del ventiquattresimo titolo dedicato alla serie. Vi presentiamo dunque la recensione di Need for Speed Heat; vi auguriamo una buona lettura.

Nota: La versione provata è quella PS4 (Standard).

TRA GIORNO E NOTTE

Need for Speed Heat è ambientato nella città fittizia di Palm City, ispirata chiaramente a Miami. Se di giorno le strade di Palm City danno luogo a gare automobilistiche sportive legali, di notte viene lasciato pieno spazio a corse clandestine che la polizia cercherà di ostacolare con ogni mezzo. L’avventura ha infatti inizio con lo scioglimento della Crew guidata da Ana Rivera, per mano del comandante di polizia Frank Mercer. Il nostro alter-ego è un giovane ragazzo (o ragazza) che vuole farsi strada nel mondo automobilistico di Palm City e che potremo personalizzare grazie ad un semplice editor. Dopo aver scelto uno dei primi veicoli disponibili, entriamo in contatto con Ana e Lucas, suo fratello. In particolare quest’ultimo ci donerà un garage all’interno del quale elaborare e poteziare il nostro bolide. Ovviamente starà a noi decidere se uscire di giorno o di notte (non è presente tuttavia un ciclo giorno/notte vero e proprio). Uscire nelle ore diurne o in quelle notturne cambia completamente le carte in tavola. Se di giorno avremo a che fare con gare ufficiali da cui poter guadagnare denaro per acquistare nuovi potenziamenti, di notte gare clandestine e inseguimenti la fanno da padrona. Dalle gare illegali otterremo punti reputazione, così da avanzare con la campagna di gioco e sbloccare nuove auto e modifiche. Come è facilmente intuibile quindi, giorno e notte risultano entrambe fondamentali. Senza i soldi guadagnati di giorno non potremo acquistare i potenziamenti e le auto sbloccate con la reputazione “notturna”. La trama di fondo, seppur stereotipata, scorre in maniera piacevole anche se non dovete aspettarvi nulla di più profondo di un film alla Fast and Furious. In ogni caso, la storia vi terrà occupati per diverse ore anche se risultano evidenti alcune sezioni in cui farming e grinding diluiscono fin troppo il ritmo della campagna.

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PIMP MY RIDE

Uno dei pregi di Need for Speed Heat riguarda, senza ombra di dubbio, il parco auto che conta ben 127 veicoli. Ovviamente si tratta di auto realmente esistenti ed appartenenti ai marchi più famosi al mondo. Tra questi troviamo Alfa Romeo, BMW, Aston Martin, Ferrari, Ford, Porsche, Subaru, Mercedes, Lamborghini, Audi, Nissan e molti altri ancora. Tra l’altro, in NFS Heat sono presenti auto sportive, muscle car e SUV, tutte completamente personalizzabili, sia a livello estetico che di prestazioni. Putroppo, l’intuizione di inserire diversi modelli di auto non è stata ben inglobata sul gameplay. Questo perchè il gioco ci permette di modificare il proprio veicolo sulla base del tipo di gara. E’ possibile ad esempio modificare una Ferrari per farle correre una gara off-road o un qualunque SUV per una gara di derapate. Evidentemente questo sistema non incentiva il giocatore a cambiare tipo di auto a seconda della gara, rovinando in parte il buon lavoro svolto con il parco auto. In ogni caso il tuning rappresenta il fiore all’occhiello di questo capitolo, stringendo l’occhio al vecchio Underground 2 e risultando ad oggi il più completo della serie. Per quanto riguarda l’estetica della nostra vettura, potremo personalizzare verniciatura, cerchi, spoiler, cofano, minigonne, neon, colore nitro, fumo pneumatici e rombo del motore. Ovviamente fanno il loro ritorno le livree e le aerografie, completamente personalizzabili in termini di dimensioni e colori (nulla ci vieterà di scaricare modelli creati dalla community). Per quanto riguarda le prestazioni del proprio bolide potremo invece potenziare quattro macroaree: motore, telaio, trasmissione e ausiliario. All’interno di ogni voce, troveremo diverse opzioni che riguardano, ad esempio, albero motore, nitro, turbo, freni, pneumatici, cambio o frizione.

ACCELERA, DERAPA, RIPETI

Come da tradizione, anche Need for Speed Heat mostra uno stile di guida completamente arcade. Ciò si riflette sul gameplay con intere sessioni in cui non toccherete mai il freno. Nella maggior parte dei casi vi ritroverete a premere l’acceleratore e a rilasciarlo durante le curve, senza richiedere al giocatore uno sforzo sulla pianificazione della traiettoria. Il freno è per lo più inutilizzato, eccezion fatta per le derapate, il miglior modo per effettuare ogni tipo di curva. Se un gameplay del genere rimane comunque accettabile e divertente considerando la natura arcade della serie, non possiamo non soffermarci sul feeling delle auto. Nonostante un parco auto di 130 modelli circa, non troverete alcuna differenza dal guidare un’auto a trazione posteriore ad una a trazione anteriore. Tra l’altro molti degli ostacoli che incontrerete su strada, come alberi, pali della luce e staccionate, sono completamente distruttibili. Se da una parte ciò evita di rimanere bloccati e compromettere una gara fino a quel punto perfetta, dall’altra semplifica fin troppo il gameplay. Nonostante quanto detto, dobbiamo sottolineare un miglioramento generale dell’intelligenza artificiale. Le auto avversarie hanno un atteggiamento piuttosto aggressivo anche se possiamo finalmente dire addio all’effetto elastico. Tuttavia, guidando decentemente, non avrete problemi a tagliare il traguardo in prima posizione. Il vero problema è quello di sfuggire dalle forze di polizia. Una volta individuati, le volanti vi daranno una caccia senza tregua rendendo ogni inseguimento spettacolare e adrenalinico. Ciò assume maggior valore se consideriamo che in caso di arresto o distruzione del veicolo, saremo privati dell’esperienza accumulata nel corso della notte, oltre che di parte del nostro denaro. In queste situazioni starà a noi decidere se aumentare il livello di allerta ed il relativo moltiplicatore di reputazione oppure nasconderci e assicurarci quanto ottenuto fino a quel momento. Fortunatamente, gli sviluppatori hanno previsto alcune meccaniche per contrastare l’aggressività delle forze di polizia. Ad esempio, spendendo una determinata somma di denaro è possibile corrompere gli agenti passando inosservati per un po’ di tempo.

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TUNING GRAFICO

La realizzazione tecnica di Need for Speed Heat mostra un netto miglioramento rispetto al precedente Payback, nonostante alcune magagne. A livello grafico il gioco da il meglio di sé durante le sessioni in notturna. Ciò grazie ad un sistema di illuminazione ben realizzato, soprattutto durante la pioggia. In questi casi i riflessi delle luci di neon e lampioni sull’asfalto bagnato sono un piacere per gli occhi. Di giorno tuttavia, il colpo d’occhio risulta meno spettacolare. La luce del sole mostra texture poco definite e rimane ancora evidente qualche problema di pop-up. In ogni caso, le vetture sono fedeli alle loro controparti reali e, complessivamente, il lavoro svolto è decisamente buono. Purtroppo segnaliamo la mancanza di un sistema di danni vero e proprio. Certo, esiste una barra dei danni che però non comporta un danneggiamento realistico della carrozzeria, anche a folli velocità. La stessa struttura open-world risulta sulla carta, ben pensata. Palm City è piena di gare da svolgere (classiche, sprint, off-road, derapata) siano esse principali o secondarie. Presenti anche diversi collezionabili che spingono il giocatore ad esplorare la città. Purtroppo, come detto in apertura, in alcuni frangenti il gioco ci costringe ad abusare di farming e grinding per raccogliere denaro sufficiente all’acquisto di nuove vetture. Se ciò dovrebbe favorire lo svolgimento delle tante attività, nella realtà il titolo presenta specifiche gare con premi in denaro decisamente superiori alla media. Per ovviare a questo problema, gli sviluppatori hanno ben pensato di diminuire la ricompensa ogni volta che viene ripetuto uno stesso evento. Il sonoro è invece caratterizzato da un doppiaggio in italiano ben realizzato ma da una soundtrack con tracce hip hop e latino americane non particolarmente memorabili. Per completezza segnialiamo che in Need for Speed Heat è presente anche una sorta di modalità online. In particolare, il titolo ci permette di correre le gare presenti a Palm City con altri giocatori reali. Durante la nostra prova il matchmaking si è mostrato piuttosto stabile, senza vistosi cali di connessione.

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Punti di Forza

  • Suddivisione tra giorno e notte interessante…;
  • Buona realizzazione grafica…;
  • Parco auto ampio;
  • Probabilmente il miglior sistema di tuning.

Punti di Debolezza

  • Guida troppo arcade;
  • …ma il sistema di progressione lascia un po’ a desiderare;
  • …anche se permangono alcune magagne.

Need for Speed Heat è un gioco riuscito a metà. Il titolo offre un’esperienza divertente e spettacolare, soprattutto durante le fasi notturne, che risultano senza ombra di dubbio le più riuscite. A dispetto di ciò troviamo una trama poco incisiva ed una struttura open-world poco bilanciata, soprattutto a causa di una progressione che favorisce grinding e farming. Rimane comunque un ottimo parco auto ed una personalizzazione che omaggia i vecchi Underground e che vi terrà incollati allo schermo per diverse ore. Complessivamente, il lavoro svolto da Ghost Games è buono. L’inserimento di una doppia progressione di gioco è stata un’ottima intuizione che, purtroppo, non è stata accompagnata da un comparto tecnico e da un sistema di guida altrettanto buoni.

Si ringrazia Electronic Arts per il codice review fornitoci.

Scritto da
Marco "Bounty" Di Prospero

Durante il giorno dipendente presso una società finanziaria. La sera nerd e videogiocatore. Per me l'intrattenimento videoludico è una forma d'arte grazie alla quale poter fantasticare e staccare la spina dallo stress giornaliero. Cresciuto a suon di Mortal Kombat, Metal Gear Solid e Resident Evil.

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