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[Recensione] Pac-Man World Re-Pac

Quando nel 1999 Bandai Namco decise di reinventare Pac-Man per la terza dimensione, non tutti erano convinti dell’operazione. Prendere la più grande icona dei cabinati arcade, storicamente rappresentato con un semplice cerchio giallo in labirinti visti dall’alto, e gettarla in un mondo 3D. Una buona idea?

Il risultato fu più che buono, tanto che Pac-Man World, la prima incursione della pallina nel mondo delle tre dimensioni, diede vita a una serie con tanto di sequel e spin-off. Oggi, dopo tanti anni dall’uscita dell’ultimo gioco 3D dedicato al personaggio, Bandai prova il rilancio con Pac-Man World Re-Pac, un’operazione nostalgia che prende l’opera originale riadattandola parzialmente ai giorni nostri per andare in cerca degli appassionati di un tempo e perché no, di qualche nuovo utente che vuole provare le brezza di mangiare fantasmini.

Versioni provate: PS4, PS5.

TUTTO COME UN TEMPO… QUASI

Come per ogni platform che si rispetti, la storia di Pac-Man World è prevedibile dal primo istante e ben poco incisiva, se non ovviamente per dare inizio al gioco: Orson, in arte Toc-Man, ha mandato i suoi adepti a rapire i membri della famiglia e gli amici di Pac-Man, portandoli sull’Isola Fantasma. La prode pallina, che si ritrova rovinato il suo ventesimo compleanno (Pac-Man World è stato distribuito proprio per i 20 anni del personaggio), non può far altro che imbarcarsi e partire per l’isola, dove dovrà superare una serie di insidie per liberare i suoi amici e sconfiggere Toc-Man.

Niente di più, niente di meno, queste sono le poche premesse che servono per introdurre gli eventi di Pac-Man World, con il protagonista lanciato poi in sei “mondi”, per così dire, che come da tradizione platform sono caratterizzati da temi principali: l’area iniziale è quella dei pirati, seguita dalle rovine di un tempio egizio, la zona tecnologica dedicata allo spazio, e così via. Tutto, in questa riedizione Re-Pac, a metà tra una remastered e un remake vista la fedeltà totale all’originale con alcune piccole introduzioni (ne parleremo tra poco), è rimasto intatto come un tempo, dai boss di fine livello che presentano inoltre alcune soluzioni interessanti (uno di questi è sostanzialmente una corsa sui kart) fino all’esplorazione strutturata come un platform 3D però lineare – la formula è paragonabile a quella della serie Super Mario 3D Land & World, ma senza la stessa ambizione, sia chiaro.

Le stesse chicche che rendevano piacevole l’originale Pac-Man World sono rimaste ovviamente intatte, insieme alla struttura del gameplay. Pac-Man, oltre a saltare, è in grado di rimbalzare con una sorta di schiacciata verso il basso che lo proietta a una quota maggiore e utile per eliminare i nemici. Può inoltre lanciare le sue immancabili palline gialle, da raccogliere in giro per i livello, come armi per eliminare i rivali, e non manca la corsa, tenendo premuto Triangolo, che consente di superare burroni e sezioni nel vuoto.

Nei livelli si trovano poi vari segreti rinchiusi all’interno di “prigioni” che possono essere aperte solo raccogliendo un particolare tipo di frutto, tratto distintivo di Pac-Man da sempre. Si tratta per lo più di elementi collezionabili che contribuiscono ad aumentare la longevità e, in minima parte, un elemento di sfida che comunque è sembra tarato verso il basso. A questi si aggiungono anche i Labirinti, che altro non sono che esperienze simili all’originale Pac-Man con visuale dall’alto, sbloccabili alla stessa maniera.

QUALCHE NOVITÀ

Per questo ritorno, gli sviluppatori non si sono limitati a rimettere a lucido l’intero comparto grafico, con una bella pulizia dell’immagine e l’adeguata definizione, ma hanno aggiustato anche diversi elementi. Al di là di piccoli cambiamenti nella cutscene iniziale per togliere qualche momento d’imbarazzo, gli amici di Pac-Man sono stati leggermente rivisti nell’aspetto e nel nome, questo poiché le cose negli anni sono cambiate: la storica Miss Pac-Man è ad esempio un lontano ricordo, sostituita dalla più moderna e recente Pac-Mom.

Gli sviluppatori hanno poi aggiunto l’effetto ingrandimento di Pac-Man nel momento in cui mangia uno dei suoi potenziamenti, che gli consentono di diventare enorme per alcuni secondi e mangiare i pestiferi fantasmini. Sono stati inoltre introdotti nuovi nemici, che in realtà sono semplici varianti di quelli già presenti nel gioco originale: stavolta alcuni saranno infatti ricoperti di metallo, e potranno essere sconfitti solo ed esclusivamente quando Pac-Man ha raccolto il potenziamento apposito – un po’ come il Metal Cap di Super Mario 64.

In generale, l’operazione nostalgia non si limita quindi a migliorare l’impatto visivo e la qualità del gameplay, con movimenti ora molto più fluidi e piacevoli per il buon Pac-Man (si segnalano anche la risoluzione 4K e i 60fps su console Sony, le versioni del gioco da noi testate), ma anche ad aggiustare alcuni dettagli dell’opera originale. In tal senso, la cosa è stata da noi particolarmente apprezzata, sia per queste novità sia per come la direzione artistica ha deciso di restaurare il gioco del 1999. Non ci troviamo di fronte a un remake della portata di alcuni esponenti più o meno recenti, come i ritorni di Crash Bandicoot, Spyro o Demon’s Souls, ma Pac-Man World Re-Pac offre quanto basta per risultare apprezzabile sia a chi da bambino era rimasto stregato dal validissimo gioco sia chi oggi è in cerca di un platform di buona fattura senza troppe pretese – la formula è invecchiata, senza dubbio, e la mancanza di evoluzione nel corso dell’avventura si fa sentire dopo pochi livelli.

PUNTI DI FORZA

  • Un pezzo di storia di Pac-Man e dei platform anni ’90
  • Buona operazione di restauro
  • Vario quanto basta

PUNTI DEBOLI

  • Il tempo non è stato generoso
  • Remastered che sfigura a confronto con lavori simili

Pac-Man World Re-Pac è una buona operazione nostalgia, capace di riportare sui nostri schermi un divertente platform 3D senza troppe pretese ma con abbastanza varietà da risultare piacevole. Certamente questo titolo, a metà tra una remastered e un remake, sfigura ad alcune operazioni simili degli ultimi anni (Crash Bandicoot, Spyro), ma è anche vero che ne supera abbondantemente altre. Al netto di una formula che non è invecchiata benissimo, specie se pensiamo al rinnovato amore verso i platform negli ultimi anni che ha portato a opere magnifiche, Pac-Man World Re-Pac è un buon ritorno, che potrebbe piacere anche ai più giovani.

Ringraziamo Bandai Namco per il codice review di Pac-Man World Re-Pac.

Scritto da
Andrea "Geo" Peroni

Entra a contatto con uno strano oggetto chiamato "videogioco" alla tenera età di 5 anni, e da lì in poi la sua mente sarà focalizzata per sempre sul mondo videoludico. Fan sfegatato della serie Kingdom Hearts e della Marvel Comics, che mi divertono fin da bambino. Cacciatore di Trofei DOP.

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