Secondo un nuovo rapporto, decine di dipendenti di Rockstar Games sarebbero stati licenziati per presunti motivi disciplinari in un’ondata che, secondo alcune fonti, potrebbe nascondere un tentativo di ostacolare la sindacalizzazione all’interno dell’azienda.
L’inchiesta, pubblicata da Jason Schreier di Bloomberg, riferisce che tra 30 e 40 dipendenti degli studi di Rockstar Games nel Regno Unito e in Canada sarebbero stati allontanati dal lavoro. Tutti, stando alle informazioni emerse, facevano parte di una chat privata su Discord legata a discussioni sindacali.
Mentre Rockstar Games si prepara al lancio di Grand Theft Auto VI, atteso come uno degli eventi videoludici più importanti di sempre, la compagnia si trova ora al centro di una controversia.
Bloomberg riporta che i licenziamenti sono stati formalmente motivati come “misconduct”, ovvero condotta scorretta. Tuttavia, un portavoce della Independent Workers’ Union of Great Britain (IWGB) ha accusato la società di un atto deliberato di repressione sindacale:
Rockstar ha appena messo in atto uno dei più palesi e spietati episodi di union busting nella storia dell’industria videoludica. Questo disprezzo per la legge e per i lavoratori che generano miliardi di profitti è un insulto ai fan e all’intero settore.
La casa madre Take-Two Interactive ha respinto le accuse, sostenendo che i licenziamenti siano avvenuti esclusivamente per “gravi violazioni disciplinari”. Tuttavia, secondo le fonti, tutti i dipendenti coinvolti sarebbero stati rimossi nello stesso momento e tutti partecipavano alla chat privata dedicata al tema della sindacalizzazione.
Negli ultimi anni, Rockstar Games aveva evitato i licenziamenti di massa che hanno colpito gran parte dell’industria videoludica. La situazione è diversa per Take-Two, che nell’aprile 2024 ha ridotto il proprio organico di circa il 5% per ristrutturare le attività.
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