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Scandalo Call of Duty Warzone: le World Series sono piene di cheater

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C’è del marcio in Warzone

Questi dovrebbero essere giorni di grande fermento per la community del battle royale di Activision. Lo scorso weekend, per chi non lo sapesse, si sono svolte le qualificazioni alle WSOW, vale a dire le World Series of Warzone, il torneo competitivo che mette insieme i giocatori di tutto il mondo per una sfida all’ultimo superstite.

Le qualificazioni hanno visto la partecipazione di tantissimi giocatori e team riconosciuti a livello internazionale, ma c’è qualcosa che ha totalmente rovinato l’intera esperienza: le lobby delle WSOW sono ricolme di cheater, e Activision è sembrata del tutto impotente di fronte a questa situazione.

Nelle ore successive alla conclusione della fase di qualificazione, i giocatori hanno subito iniziato a condividere prove evidenti dell’utilizzo, da parte di molti contendenti, di cheat e hack per migliorare le proprie prestazioni su Warzone. Questo è un problema che Activision conosce ormai da anni, e per il quale venne creato il sistema anti-cheat Ricochet.

Khiro, giocatore competitivo di COD, ha così raccontato questi giorni:

Quest’anno il Wsow è davvero così pieno che non vedevo l’ora di giocare, ma ci sono così tanti imbroglioni sfacciati e sembra che agli amministratori non importi nulla, ci sono letteralmente persone che pubblicano foto dei loro DMA e dicono apertamente che imbrogliano. È triste.

Come se non bastassero tutte le prove inviate dai giocatori, anche gli stessi cheater sembrano volersi vantare di aver utilizzato mezzi impropri per vincere. Il cheating su Warzone non è certo una novità, ma i fan speravano che, dopo che una situazione simile si era presentata alle WSOW dello scorso anno, Activision avrebbe lavorato per sistemare i problemi. Così non è stato.

Alcuni utenti, tramite i social, hanno suggerito di spostare le intere qualificazioni alle WSOW su console, per evitare (o comunque limitare) l’accesso ai cheater.

Una cosa è certa: Warzone non sta facendo una bella figura in questo momento, anche e soprattutto a livello esport.

Scritto da
Andrea Peroni

Entra a contatto con uno strano oggetto chiamato "videogioco" alla tenera età di 5 anni, e da lì in poi la sua mente sarà focalizzata per sempre sul mondo videoludico. Fan sfegatato della serie Kingdom Hearts e della Marvel Comics, che mi divertono fin da bambino. Cacciatore di Trofei DOP.

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