Home Videogiochi Anteprime Silent Hill f | Tutto quello che sappiamo sul nuovo horror di Konami

Silent Hill f | Tutto quello che sappiamo sul nuovo horror di Konami

C’è un momento preciso in cui i fan del survival horror hanno trattenuto il fiato. Era il 4 giugno, durante lo State of Play, quando Konami ha finalmente mostrato in azione Silent Hill f. Fin dall’annuncio, avvenuto ad ottobre 2022, gli appassionati del franchise nipponico hanno potuto constatare un cambio di passo da parte dell’editore di Tokyo. Il titolo non è più ambientato presso cittadine americane di provincia, ma in un Giappone rurale, immerso negli anni Sessanta, avvolto da una nebbia che profuma di tradizione e terrore.

Ebbene, visto che mancano ormai poche settimane al debutto dell’attesa produzione (prevista per il 25 settembre), è doveroso un riepilogo su tutto quello che sappiamo!

Una nuova geografia della paura

Il nome stesso della saga porta con sé un immaginario preciso: una cittadina nebbiosa, New England, spettri del passato che prendono forma nel presente. Silent Hill f rompe con tutto questo, trasportandoci nella fittizia Ebisugaoka, ispirata al villaggio reale di Kanayama (prefettura di Gifu). Lì, la protagonista Hinako Shimizu, una studentessa liceale apparentemente normale, si ritrova improvvisamente isolata dai suoi amici e catapultata in un mondo che muta sotto l’influsso di una nebbia maligna.

Il gioco, scritto da Ryukishi07 (nome che per gli appassionati di visual novel è sinonimo di culto, grazie a Higurashi e Umineko), non si limita a raccontare una storia di paura. È un’indagine sui fantasmi interiori di una generazione, sulle pressioni sociali che pesavano sulle giovani donne giapponesi negli anni Sessanta, tra aspettative di matrimonio, ruoli domestici e desiderio di emancipazione. Non a caso, nei materiali visti finora, sono frequenti messaggi radio disturbati e riviste femminili che diventano successivamente strumenti di orrore psicologico.

Nebbia, fiori e simbolismi

La cifra stilistica di Silent Hill è sempre stata quella di trasformare elementi quotidiani in incubi. Questa volta il simbolo prescelto è il fiore rosso del lycoris radiata, che nei trailer sboccia improvvisamente lungo le strade di Ebisugaoka. In Giappone, quel fiore è associato alla morte e ai riti funebri. Vederlo crescere, invadere i muri e avvolgere la protagonista è un presagio che non lascia scampo.

E se i fan temevano che il cambio di setting potesse snaturare la serie, basta guardare qualche minuto di gameplay per ricredersi: la nebbia resta onnipresente, opprimente, quasi un personaggio in sé. Non siamo a Silent Hill, certo, ma la sensazione di claustrofobia e smarrimento è intatta.

La città immersa nella nebbia in Silent Hill f

Non solo paura psicologica: il ritorno dell’azione

Uno degli elementi più discussi è il combat system. Se il remake del 2024 di Silent Hill 2 aveva puntato su un’atmosfera rarefatta e sulla gestione limitata delle risorse, qui Konami ha scelto un approccio più dinamico. Tutto si gioca sul corpo a corpo: armi improvvisate, spesso destinate a rompersi; attacchi leggeri e pesanti; schivate precise che rallentano il tempo; e contrattacchi attivati dal bagliore cromatico dei nemici.

Hinako non può nascondersi per sempre. Le stradine strette della cittadina giapponese obbligano a un confronto diretto, che i produttori definiscono una vera “lotta contro le proprie paure”. Il risultato, dalle prime ore provate in anteprima, è un gameplay più adrenalinico, senza perdere però il peso dell’angoscia che accompagna ogni passo.

Un altro punto di forza è la struttura degli enigmi. Niente chiavi a caso o puzzle fine a sé stessi: ogni rompicapo è legato alla narrazione, pensato dallo stesso Ryukishi07. Si tratta di indovinelli che svelano dinamiche tra personaggi, frammenti di memoria, simboli culturali. Un esempio? Gli spaventapasseri, figura ricorrente nel folklore giapponese, diventano non solo avversari da combattere ma anche metafore della solitudine e della funzione di “guardiani” in un mondo che crolla.

Una ambientazione di Silent Hill f

Un titolo per tutti, ma pieno di rimandi

Konami ha chiarito che Silent Hill f è uno standalone, pensato per accogliere anche i neofiti. Nessun obbligo di conoscere i capitoli passati. Eppure, chi mastica la saga da oltre venticinque anni troverà pane per i suoi denti: citazioni, richiami e anche il celebre UFO ending. La prima run sarà lineare, ma le successive apriranno nuove diramazioni, boss e segreti. In poche parole, il vero volto del gioco si rivelerà soltanto a chi avrà il coraggio di tornare più volte nella nebbia.

Dove e come giocarlo

La lineup delle piattaforme è chiara: PS5, Xbox Series X e PC. Una notizia che fa tirare un sospiro di sollievo a chi aveva sofferto l’esclusiva console del remake di Silent Hill 2. Nessuna menzione, invece, di Switch o del suo successore: la fedeltà grafica e il peso tecnico sembrano escludere Nintendo, almeno per ora.

Le prenotazioni sono già aperte: versione fisica su Amazon e Best Buy per PS5 e Xbox Series X, oppure digitale su Steam e store ufficiali. Prezzo di lancio: 69,99 euro.

Un’eredità pesante, un futuro aperto

Durante la presentazione, il produttore Motoi Okamoto ha spiegato che l’influenza di Silent Hill 2 è inevitabile, ma sarebbe stato un errore limitarsi a ripeterne la formula. “Il rischio è annoiare”, ha dichiarato. L’obiettivo è piuttosto far evolvere la saga, conservando l’atmosfera che l’ha resa celebre ma aprendola a nuove strade.

E dalle prime impressioni, sembra che Konami abbia imboccato quella giusta. Silent Hill f non è solo un nuovo capitolo, è una dichiarazione d’intenti: la volontà di tornare a far paura davvero, mescolando folklore, psicologia e adrenalina.

Il conto alla rovescia è iniziato. A settembre, la collina silenziosa ci aspetta in una veste nuova, ma con la stessa promessa di sempre: farci guardare dietro le spalle, anche quando siamo certi di essere soli.

Scritto da
Lorenzo Bologna

Appassionato di tutto ciò che concerne il mondo videoludico, sono un inguaribile amante dei titoli horror e un accumulatore compulsivo di trofei (meglio se di platino). Avvicinato al medium grazie a mamma Nintendo e papà Crash Bandicoot.

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