Home Videogiochi Stellar Blade, abbiamo provato la demo: oltre alle gambe c’è di più?

Stellar Blade, abbiamo provato la demo: oltre alle gambe c’è di più?

Stellar Blade, il nuovo action “made in Korea“, ha fatto molto parlare di sé in queste ultime settimane. Tra una grafica accattivante e protagoniste particolarmente procaci, il titolo di Shift Up non è passato inosservato. Tanti videogiocatori hanno osannato la scelta “coraggiosa” di proporre un cast femminile tutto curve e capelli fluenti, altri invece sono tornati a parlare di sessualizzazione, di irrealisticità per questi canoni estetici inarrivabili.

Stellar Blade punta tutto su un cast femminile particolarmente avvenente, ma c’è dell’altro

Che Stellar Blade, in perfetto stile sudcoreano, punti monto sull’aspetto visivo non stupisce più di tanto. In generale l’esclusiva Sony sfrutta benissimo le potenzialità dell’Unreal Engine, il che non è certo un male. Oltre all’operazione di marketing però, ci siamo sempre chiesti se ci fosse di più, se non si trattasse solo di uno “specchietto per le allodole”, ma di un titolo solido, divertente, efficace nel suo essere puramente action.

Abbiamo finalmente potuto mettere mano su Stellar Blade, ex “Project Eve”, grazie alla demo rilasciata il 29 marzo. Si tratta di una prova piuttosto corposa (16 gigabyte per un’oretta e mezza di contenuti), che ci ha dato un assaggio di quello che è veramente il titolo Shift Up.

Un po’ Nier Automata, un po’ Sekiro e un po’ Lies of P, siamo rimasti piacevolmente colpiti dai contenuti di questa prova, che ci permette di testare i primi minuti di gioco (non perderemo i nostri progressi una volta acquistato il titolo completo) e un paio di boss.

Stellar Blade, un’apocalisse dai toni biblici

Le premesse narrative di Stellar Blade non sono particolarmente originali: ispirandosi all’apocalisse del Nuovo Testamento, il gioco ci butta subito nel bel mezzo dell’azione. Tra elementi gore e atmosfere fantascientifiche, la nostra giovane protagonista Eve è una soldatessa inviata sulla Terra insieme a un esercito di compagne combattenti per distruggere i Naytiba, mostri non meglio identificati. Ben presto però la ragazza si ritrova sola, sul punto di venire uccisa insieme alle altre algide guerriere in un’operazione a dir poco catastrofica. Salvata per un soffio da Adam, la cui voce ci accompagnerà grazie a un drone, Eve si ritrova sola a esplorare un mondo ormai in rovina.

La storia di Stellar Blade sembra prendersi abbastanza sul serio nei toni, ma quanto sarà approfondita?

Stellar Blade è cupo nei toni e nelle atmosfere, tuttavia non sappiamo quanta trama e quanto approfondimento narrativo offrirà. Dalla versione di prova si apprende ben poco, sappiamo comunque che durante l’avventura la protagonista verrà affiancata da diversi personaggi ancora sconosciuti. Abbiamo l’impressione che la storia di Stellar Blade tenderà a ricadere in secondo piano rispetto al gameplay e all’esperienza puramente visiva ed action, ma bisognerà aspettare il titolo completo per emettere sentenze in tal senso.

L’ambientazione della demo non è originalissima ma l’atmosfera ci soddisfa

Stellar Blade, combattere tra acrobazie e soddisfacenti parate

Ma veniamo al succo di questo action sudcoreano: per rispondere alla domanda provocatoria che abbiamo inserito nel titolo, sì, oltre alle gambe c’è di più (e per fortuna). Eve non è solo un personaggio di bella presenza, ma una combattente agile e ben equipaggiata.

La demo inizia con un breve corridoio per poi offrire una piccola area da esplorare, che ci è sembrata non originalissima ma efficace nelle sue atmosfere. Non si tratta di un “souls like”, non perdiamo tutta l’esperienza accumulata alla morte, ma procediamo muovendoci tra punti di sosta più o meno attrezzati, che ci consentono di salvare i progressi compiuti, accrescere le nostre abilità, recuperare la salute e acquistare oggetti utili.

Un punto di sosta

I combattimenti di Stellar Blade non sono affatto una passeggiata, badate bene (il gioco offre comunque una “modalità storia” per chi cercasse un livello di sfida più basso). Per non perire malamente serve esercizio e prontezza di riflessi. I due boss offerti dalla demo ci hanno ricordato molto Lies of P, anche se per ora il livello di difficoltà sembra essere più accessibile. Tutto si basa su parate perfette e schivate perfette, che risultano davvero fondamentali per avere la meglio. I nemici presentano infatti una barra di “stagger” che, se prosciugata evitando e contrastando con efficacia gli attacchi, permette di castigarli (letteralmente) infliggendo ingenti danni. A queste meccaniche vanno aggiunte le abilità di Eve, selezionabili premendo L1, degli attacchi speciali utili non solo alla nostra offensiva, ma anche a interrompere le cariche nemiche.

Esistono poi degli attacchi speciali dei nemici che si evidenziano tramite diversi colori (giallo, blu, viola) che ci consentono di capire quale combinazione di tasti utilizzare con tempismo per non farci colpire e contrattaccare.

Il combat system di Stellar Blade risulta così dinamico e tecnico, piacevolmente fluido e soddisfacente una volta padroneggiate le meccaniche e i moveset degli avversari. Avremo voluto giocarci molto di più.

Esiste una sorta di “simulatore” per provare le nuove mosse e prendere dimestichezza con i combattimenti

In conclusione, questo provato ci ha piacevolmente sorpresi. La trama e l’originalità del titolo non sono gli aspetti che più colpiscono di Stellar Blade, tuttavia il combattimento action sembra abbastanza solido da poter intrattenere per una buona manciata di ore.

Un titolo sicuramente da tenere d’occhio e da sperimentare, per quanto ci riguarda. Vi ricordiamo che Stellar Blade è in uscita il 26 aprile 2024 in esclusiva su PS5!

Questo boss “aggiuntivo” della demo di Stellar Blade è davvero utile per esercitarsi con schivate, parate e abilità!

Scritto da
Chiara Ferrè

Ciao, sono Chiara. Cresciuta a pane, Harry Potter e Final Fantasy, ho da sempre una grande passione per la narrazione in tutte le sue forme. Cerco campi di battaglia, magici cappelli, lucertoloni volanti. Ho una penna e non ho paura di usarla.

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