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Yooka-Replaylee | Recensione

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Quando Yooka-Laylee uscì nel 2017, si presentava come il ritorno tanto atteso del platform 3D vecchia scuola, un’eredità spirituale di Banjo-Kazooie che però, pur con buone intenzioni, non riuscì a centrare pienamente il bersaglio. Movimenti imprecisi, una telecamera difficile da gestire e un ritmo di gioco disomogeneo limitarono il potenziale di un progetto nato dall’amore per il genere.

Con Yooka-Replaylee, Playtonic prova a riavvolgere il nastro e riproporre la stessa avventura, ma in una veste completamente rinnovata. Il risultato è un titolo che non solo corregge gran parte degli errori originali, ma riesce anche a valorizzare ciò che di buono c’era, offrendo un’esperienza più fluida, più curata e, in definitiva, più divertente.

Versione provata: PS5.

Cos’è Yooka-Laylee?

Ormai parecchi anni fa, Playtonic volle omaggiare lo storico Banjo-Kazooie, uno dei migliori platform 3D di sempre, capace negli anni ’90 di insidiare persino il potere di Super Mario 64. Per farlo, iniziò come il suo progenitore: in maniera semplice, ma efficace.

Yooka, un camaleonte verde dal cuore d’oro, e Laylee, il suo inseparabile pipistrello, devono affrontare il perfido Capital B, deciso a rubare tutte le pagine di un leggendario libro. Queste pagine, chiamate Pagies, sono sparse in vasti mondi coloratissimi che fungono da veri e propri parchi giochi tridimensionali. Ogni area è ricca di segreti, missioni secondarie e collezionabili, tutti da scoprire con una combinazione di abilità, esplorazione e tanta curiosità.

Il gameplay conserva l’anima del collectathon più puro: il giocatore è costantemente spinto a esplorare, sperimentare e accumulare. Tuttavia, questa volta il ritmo risulta decisamente più bilanciato. Nel gioco originale, le abilità si sbloccavano progressivamente e alcune zone restavano inaccessibili fino a determinati momenti dell’avventura; nel remake, invece, tutti i poteri sono disponibili fin da subito, permettendo di affrontare il gioco in modo più libero e meno frammentato.

Le cinque grandi aree di gioco, collegate dalla torre centrale di Hivory Towers, restano il cuore pulsante dell’esperienza. All’epoca, comunque, non tutto andò per il verso giusto – e lo dice uno che confidò molto nel progetto, arrivando a finanziare il Kickstarter. I comandi, ad esempio, non erano sempre reattivi, e questo andava a danneggiare talvolta le sezioni platforming. La telecamera, poi, era un altro grosso problema, andando in confusione. E invece di realizzare un nuovo capitolo, dopo un primo titolo che non lasciò un grande impatto, Playtonic ha cercato di ricostruire quella che era la sua visione.

Un remake che si dà da fare

Yooka-Replaylee non è una semplice rimasterizzazione: è un rifacimento che rielabora diversi aspetti strutturali e tecnici. L’aggiornamento visivo è evidente fin dal primo sguardo, con texture più nitide, un’illuminazione più morbida e colori meglio calibrati, che rendono i mondi di gioco più vivi e leggibili. Anche il design dei personaggi e delle ambientazioni ha beneficiato di una pulizia generale che restituisce un tono più moderno senza snaturare l’identità cartoonesca dell’opera.

Sul piano del gameplay, le modifiche sono ancora più sostanziali. L’eliminazione del sistema di espansione dei mondi – nel gioco originale era possibile “potenziare” i livelli sbloccando nuove aree – semplifica la progressione e permette di esplorare tutto fin dall’inizio, consentendo al giocatore di capire da subito la gestione e la conformazione degli ambienti. Questo rende il gioco più accessibile e immediato, anche se comporta una certa perdita di ritmo e di senso della scoperta: non c’è più quella soddisfazione graduale che derivava dall’aprire nuove zone con il proprio impegno. D’altra parte, la presenza di una mappa più chiara, un’interfaccia ripensata e un sistema di viaggio rapido rendono l’avventura molto più piacevole nel quotidiano.

Playtonic ha inoltre ribilanciato il posizionamento di molti collezionabili e introdotto nuovi elementi cosmetici e tonici, piccole aggiunte che incentivano a sperimentare con più leggerezza. Anche la narrativa, pur restando minimale, ha ricevuto un trattamento più curato, con un’introduzione riscritta e una gestione del tutorial più naturale. Nel complesso, Yooka-Replaylee riesce davvero a dare nuova linfa a un gioco che sembrava destinato a restare un esercizio di nostalgia.

Tuttavia, non tutto è perfetto: persistono piccoli bug grafici, questo sì, ma il vero problema se così vogliamo chiamarlo è che la struttura complessiva del gioco, pur migliorata, rimane ancorata a un’idea di platform 3D che non tutti i giocatori moderni troveranno accattivante.

Yooka-Replaylee è un ritorno comunque riuscito, e che ci ha inaspettatamente fatto piacere. Playtonic ha ascoltato le critiche, ha limato gli spigoli e ha trasformato un esperimento imperfetto in un platform solido e genuinamente piacevole. La sensazione di giocare un vero erede dei classici Rare è oggi più concreta. Anche se, ma lo avrete già capito, Banjo-Kazooie resta semplicemente inavvicinabile anche a Yooka-Replaylee.

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Review Overview
Riassunto

Yooka-Replaylee è un buon gioco, ricco di fascino e finalmente rifinito come avrebbe dovuto essere fin dall’inizio. Non perfetto, ma capace di riconciliare i fan del genere con l’idea di un platform 3D classico adattato ai tempi moderni.

  • Giudizio complessivo8
Scritto da
Andrea Peroni

Entra a contatto con uno strano oggetto chiamato "videogioco" alla tenera età di 5 anni, e da lì in poi la sua mente sarà focalizzata per sempre sul mondo videoludico. Fan sfegatato della serie Kingdom Hearts e della Marvel Comics, che mi divertono fin da bambino. Cacciatore di Trofei DOP.

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