Home Videogiochi News I licenziamenti in Xbox sarebbero colpa della CFO Amy Hood e delle richieste irrealizzabili di Microsoft

I licenziamenti in Xbox sarebbero colpa della CFO Amy Hood e delle richieste irrealizzabili di Microsoft

La notizia della settimana, ovviamente, è quella che ha visto i nuovi licenziamenti di massa in casa Microsoft, con un duro colpo anche alla divisione gaming di Xbox. Abbiamo assistito alla chiusura di The Initiative e alla cancellazione di vari videogiochi in sviluppo, e questo ha portato anche a effetti collaterali imprevisti come la cessazione dei finanziamenti di Bethesda a studi esterni.

Ne abbiamo parlato anche nell’odierno TG Uagna, che vi lasciamo di seguito.

Nei giorni successivi, sono emerse informazioni da fonti ufficiali e non circa l’aria che si respira all’interno di Microsoft. In questo momento, in particolare, sembra che le cause dei vari licenziamenti siano da ricercare nel management di Microsoft, che avrebbe imposto obiettivi irrealistici a molte sue divisioni tra cui appunto quella Xbox.

Stando a quanto scritto dal giornalista Jez Corden su X, Amy Hood, la CFO di Microsoft, avrebbe  causato non pochi danni alla divisione gaming, ed è certo che causerà altri danni anche in futuro. Da quello che si intuisce, potrebbero essere anche una delle cause dei tagli operati in questi giorni. Per Corden, inoltre, non finisce qui e in futuro le pretese della casa madre produrranno altri effetti nefasti su Xbox.

“La CFO di Microsoft, Amy Hood, ha imposto a Xbox degli obiettivi finanziari per la gran parte irrealistici che continueranno a danneggiare la divisione. Non è finita.” Ha scritto Corden.

A Corden, storicamente molto vicino agli ambienti di Microsoft, fa eco anche Tom Warren di The Verge, il quale ha espresso anche un altro punto di vista sulla questione degli obiettivi della compagnia americana:

Non credo che siano irrealistici, ma è solo la realtà degli affari di Xbox dopo l’acquisizione di Activision Blizzard King. Senza l’accordo i ricavi di Xbox sarebbero più bassi e la scommessa su Game Pass non ha ancora pagato.

Secondo Warren, una parte del problema per la dirigenza di Microsoft è quindi rappresentato anche da Xbox Game Pass, che non è ancora stato in grado di rispettare le aspettative che la compagnia ha stimato in questi anni. Un punto di vista simile a quello che anche noi abbiamo espresso nel nostro recente speciale.

Scritto da
Andrea "Geo" Peroni

Entra a contatto con uno strano oggetto chiamato "videogioco" alla tenera età di 5 anni, e da lì in poi la sua mente sarà focalizzata per sempre sul mondo videoludico. Fan sfegatato della serie Kingdom Hearts e della Marvel Comics, che mi divertono fin da bambino. Cacciatore di Trofei DOP.

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