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LEGO Voyagers | Recensione

Negli ultimi anni, LEGO sta (finalmente) rilanciando la sua formula anche nel mondo dei videogiochi. Lo storico sodalizio con Traveller’s Tales è ancora attivo, ma persino lo studio si è accorto che dopo tanto tempo serviva qualcosa di nuovo e rinfrescante per dare ai mattoncini danesi il giusto appeal. LEGO Star Wars: La saga degli Skywalker, ad esempio, è stato un brillante nuovo inizio per costruire un gameplay più profondo e rinnovare una formula stantia, che ha funzionato molto bene. Per l’appunto, ora c’è grandissima attesa per LEGO Batman: L’eredità del Cavaliere Oscuro, che racconterà l’epopea cinematografica di Bruce Wayne attraverso i decenni e le grandi storie del grande schermo.

Questo rilancio passa anche per nuove collaborazioni. LEGO non è più infatti legata solo ed esclusivamente a Warner Bros. come publisher, ma ha aperto il suo ventaglio di partnership. LEGO Voyagers, ad esempio, è l’interessante frutto del sodalizio con Annapurna, dando forma a un videogioco dallo stile sicuramente inconfondibile e gli intenti curiosi, oltre che con un gameplay sicuramente particolare. Lo abbiamo giocato in anteprima, in co-op (condizione necessaria, è disponibile sia in locale che online per 2 giocatori) e ve ne parliamo un po’ qui.

Versione provata: PS5.

Un’avventura a misura di mattoncino (ino ino)

Come detto in apertura, LEGO Voyagers è un titolo che propone una formula molto diversa dai soliti LEGO Avengers, Harry Potter, Gli Incredibili e via dicendo che per anni hanno arricchito (e in certi casi intasato) il mercato. In LEGO Voyagers, i giocatori assumono il controllo di due piccoli mattoncini LEGO, uno rosso e uno blu, che intraprendono un’avventura per recuperare una navetta spaziale abbandonata, e coronare un grande sogno: raggiungere l’ignoto vuoto cosmico.

Partendo dalla loro piccola isola, i due protagonisti senza nome si imbarcano così per una dolce avventura, completabile in circa 5 ore senza troppa fatica superando ambientazioni costruite interamente con mattoncini LEGO, con scenari che ricordano diorami artigianali ricchi di dettagli e atmosfera. Le ambientazioni spaziano da giungle lussureggianti a paesaggi industriali, tutti realizzati con grande precisione. C’è da dire, ad esempio, che buona parte del paesaggio riesce a spiegare ai giocatori le possibilità che avranno a disposizione in tale momento per risolvere un puzzle, anche se non sempre questo vale.

Ma parliamo, appunto, un po’ del gioco in sé. La storia, sebbene dolce, viene narrata solo attraverso le sequenze di gioco e porta a far volare l’immaginazione dei giocatori, chiamati a impersonare questi due blocchetti ben poco loquaci ma senza macchia e senza paura. Il vero focus non è quindi sulla narrazione, più ambientale che altro, bensì sull’interazione.

LEGO Voyagers è un gioco cooperativo in cui i due giocatori devono lavorare insieme per risolvere enigmi ambientali e superare ostacoli. Le meccaniche di gioco si basano sulla possibilità di attaccarsi ai mattoncini circostanti, trasportarli e utilizzarli per costruire ponti, torri o altri elementi necessari per proseguire nell’avventura, ma non mancano alcune divagazioni in tali processi che risultano essere abbastanza intelligenti e in certi casi sorprendenti. Questa libertà di interazione con l’ambiente ricorda molto il modo in cui i bambini giocano con i mattoncini LEGO nella vita reale, stimolando la creatività e la collaborazione.

Il gioco, giustamente, è progettato per essere accessibile a giocatori di tutte le età, con controlli semplici e un ritmo rilassato. Le sfide proposte sono generalmente intuitive, oltre che semplici da risolvere, ma a volte la mancanza di indizi chiari può causare momenti di frustrazione. È capitato in almeno un paio di occasioni di non riuscire a comprendere non tanto come risolvere l’enigma, ma addirittura se in quel determinato punto fosse effettivamente presente un enigma. In un altro caso, un bug ha invece costretto al riavvio dal checkpoint, dopo almeno 15 minuti trascorsi senza alcun successo; anche in questo caso, l’assenza di indizi efficaci ha lasciato il segno. Per fortuna, il resto del titolo scorre molto naturalmente, e in due giocatori passerete almeno un paio di serate in rilassatezza.

A tal proposito, segnaliamo l’ottima iniziativa del Pass Amici, anche questo recuperato dalle idee di Hazelight Studios e dei suoi giochi cooperativi. In LEGO Voyagers, sebbene non sia ad esempio presente un doppio schermo condiviso come accade in Split Fiction, ci percepisce chiaramente la deriva di questo genere di giochi, che vogliono coinvolgere e non isolare.

L’atmosfera del gioco è ulteriormente arricchita da una colonna sonora delicata e da momenti di interazione con l’ambiente, come dondolarsi su un’altalena o osservare il tramonto – guadagnerete vagonate di trofei senza neanche accorgervene, salvo eccezione per tre dannatissime coppe legate a uno dei minigiochi più crudeli mai concepiti dall’uomo. Se però non siete ossessionati dai trofei come chi scrive, la vostra anima sarà ancora salva al termine di LEGO Voyagers, e non dovrete preoccuparvi di finire dalle parti di Caronte.

7
Riassunto
Riassunto

LEGO Voyagers è un gioco che prova a ricalcare esperienze alla It Takes Two, in modo molto più rilassante ma sempre esaltando la cooperazione. Ci sono vari enigmi che rischiano di irritare, vista la scarsa presenza di indizi o comunque incapaci di presentarsi a dovere; il gioco, comunque, è piacevole da giocare e da vedere, il tutto a un prezzo assolutamente abbordabile.

Pro
Un'esperienza LEGO inedita ma interessante Puzzle abbastanza carini, e generalmente semplici
Contro
Alcuni momenti sono molto poco chiari Ci sono alcuni bug
  • Giudizio complessivo7
Scritto da
Andrea Peroni

Entra a contatto con uno strano oggetto chiamato "videogioco" alla tenera età di 5 anni, e da lì in poi la sua mente sarà focalizzata per sempre sul mondo videoludico. Fan sfegatato della serie Kingdom Hearts e della Marvel Comics, che mi divertono fin da bambino. Cacciatore di Trofei DOP.

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