Siamo ormai prossimi all’uscita di Arc Raiders, l’extraction shooter frutto dell’ingegno di Embark Studios, e l’attesa per quello che pare uno dei prodotti più interessanti dell’ultimo periodo sta aumentando a dismisura. A fare da cassa di risonanza ha provveduto recentemente Embark stessa, con la prospettiva annunciata di mantenere attivo Arc Raiders per ben 10 anni.
Un obiettivo dichiaratamente ambizioso per lo studio svedese fondato da ex sviluppatori di Battlefield, ma che sembra fondarsi su una visione solida: un extraction shooter cooperativo dove ogni incursione, ogni bottino e ogni decisione contano davvero.
Un mondo devastato da macchine misteriose

L’ambientazione di Arc Raiders è la prima cosa che cattura l’immaginazione. Siamo sulla Terra, in un futuro non troppo lontano, ridotta a una landa desolata dopo l’arrivo degli ARC, entità meccaniche di origine ignota che hanno spazzato via la civiltà umana. Le città sono ora scheletri arrugginiti, e i superstiti si sono rifugiati nel sottosuolo, in una base chiamata Speranza.
È qui che nascono i Raiders, pionieri temerari che ogni giorno risalgono in superficie per recuperare risorse, armi, e tecnologie. Ogni spedizione è un’avventura all’insegna della sopravvivenza: se torniamo a casa carico di bottino possiamo migliorare il nostro equipaggiamento, ma basta un passo falso, un’esplosione o un’imboscata, e torniamo giù a mani vuote.
La Superficie, un campo di caccia e sopravvivenza

È sulla superficie che Arc Raiders mostra il meglio di sé. Le missioni sono spedizioni in aree devastate della Cintura di Ruggine, una vasta regione che alterna foreste abbandonate, paludi, centri di ricerca dismessi e città sepolte sotto le dune. Qui ogni passo è un rischio: oltre ai predatori meccanici, ci sono altri Raiders pronti a tendere imboscate pur di sottrarti il bottino.
Il bestiario meccanico è molto vario: si va dai piccoli Ticks, simili a ragni robotici che si arrampicano sui muri per colpire alle spalle, agli Snitch, droni-sentinella che segnalano la nostra posizione attirando rinforzi. Poi ci sono i colossi: i Leaper, capaci di attacchi ad area devastanti, i Bombardier che coordinano mortai tramite droni Spotter, e persino la leggendaria Queen, un mostro metallico grande quanto un palazzo, custode dell’enigmatico Harvester.
Embark non nasconde che Arc Raiders sia pensato per far vivere il giocatore in una condizione di costante vulnerabilità: noi siamo solo uno dei tanti sopravvissuti che cercano di guadagnarsi un futuro.
Un approccio dinamico al multiplayer

Arc Raider è un’esperienza che possiamo vivere come meglio preferiamo. Possiamo giocare da soli o in squadre fino a tre giocatori, con un sistema di matchmaking intelligente che mette in competizione squadre contro squadre, e solitari contro solitari.
Ma Arc Raiders non si limita a essere un’arena PvP travestita: ogni incontro, anche con altri giocatori, è un momento di tensione sociale. Possiamo scegliere di collaborare, scambiare risorse o tradire all’ultimo secondo.
Embark punta molto su questo equilibrio precario tra fiducia e tradimento, consapevole che la vera adrenalina non nasce solo dai combattimenti contro le macchine, ma anche dall’imprevedibilità dei giocatori online.
Un ecosistema in evoluzione

Ogni spedizione in Superficie avviene in una mappa diversa della Cintura di Ruggine. Si parte dal Campo di Battaglia della Diga, ideale per i neofiti, per poi esplorare la Città Sepolta, una metropoli sommersa dalla sabbia, o lo Spazioporto, un complesso industriale di antichi lanci spaziali. C’è anche il Varco Blu, tra montagne e tunnel sotterranei, e la misteriosa Stella Montis, luogo leggendario di cui si sussurra soltanto nei corridoi di Speranza.
Le mappe non sono mai statiche: ogni sessione può variare per condizioni meteo, ora del giorno e “eventi dinamici” che cambiano le regole del gioco.
I Raid Notturni, per esempio, aumentano il valore del bottino ma moltiplicano anche i pericoli; durante la Stagione di Mietitura, invece, si raccolgono più risorse naturali, mentre le tempeste elettromagnetiche possono sabotare i sensori e costringerti a navigare a vista.
Embark vuole far sì che il mondo di Arc Raiders resti sempre vivo e mutevole, per incentivare l’esplorazione e dare l’idea di un ecosistema che reagisce alle azioni dei giocatori.
Speranza, la casa dei Raiders
Ogni missione inizia e termina a Speranza, l’hub sotterraneo dove i giocatori possono personalizzare il proprio personaggio, migliorare l’equipaggiamento, e intrecciare relazioni con gli altri abitanti.
L’esperienza accumulata durante le spedizioni permette di salire di livello e spendere punti abilità in un sistema flessibile: possiamo rendere il nostro Raider più agile, più furtivo, o capace di trasportare carichi più pesanti.
A questo si aggiungono le Imprese, piccole sfide giornaliere o settimanali che ricompensano con crediti da spendere nei Raider Decks, veri e propri pass stagionali con premi sia gratuiti che premium.
Nel Workshop, invece, possiamo costruire, riparare e potenziare armi e armature, sbloccando nuove tecnologie man mano che la nostra officina cresce.
I Mercanti di Speranza rappresentano un’altra componente narrativa importante: ognuno ha una storia, delle alleanze e degli interessi specifici. Accettare le loro missioni non serve solo a ottenere ricompense, ma anche a scoprire la lore del mondo e il destino dell’umanità dopo la caduta.
Personalizzazione e identità

Embark dedica un’attenzione quasi maniacale alla personalizzazione. Ogni Raider può essere modellato fin nei minimi dettagli: volto, acconciatura, fisico, outfit, zaino e persino ciondoli decorativi. Le opzioni estetiche si sbloccano con missioni, progressi o acquisti nello store, ma il team ha promesso che la maggior parte dei contenuti sarà ottenibile giocando, senza imposizioni pay-to-win.
Sul piano dell’arsenale, il ventaglio è ampio e variegato. Si parte da armi convenzionali come il fucile Rattler o il fucile a pompa Vulcano, fino a strumenti hi-tech come il Equalizer, un’arma a energia. A queste si aggiungono gadget tattici (mine, esche, zipline, granate, flares) e modifiche come scudi e potenziamenti che permettono di costruire build davvero uniche.
Un progetto a lungo respiro

Il piano di Embark Studios per Arc Raiders non si ferma al lancio. Il team ha già delineato una roadmap decennale, che prevede aggiornamenti regolari, eventi a tempo, espansioni narrative e nuove aree esplorabili. L’obiettivo è costruire una piattaforma che possa crescere con la community, alimentata da contenuti stagionali ma anche da storie emergenti nate dai giocatori stessi.
Vale la pena ricordare che Embark non è un team qualsiasi. Fondato da veterani di DICE, con alle spalle esperienze in Battlefield e Mirror’s Edge, lo studio ha già mostrato la propria capacità tecnica con THE FINALS.
Con Arc Raiders, gli sviluppatori vogliono però spingersi oltre: costruire un mondo condiviso dove gameplay emergente, estetica retrofuturista e narrazione ambientale convivano in equilibrio.
Arc Raiders uscirà il prossimo 30 ottobre su PC, PlayStation 5 e XBOX Series X|S, con supporto cross-play e piani già confermati per contenuti post-lancio. Chi preordina riceverà il Bruiser Bundle, un set cosmetico esclusivo per celebrare l’evento Server Slam.
Scrivi un commento