Home Cinema “Crisi Marvel”: tra Majors e i flop al cinema, report di Variety fa luce sui problemi

“Crisi Marvel”: tra Majors e i flop al cinema, report di Variety fa luce sui problemi

I Marvel Studios sono in crisi. O meglio, il 2023 è stato un anno con un importante campanello d’allarme per la divisione cinematografica della Marvel, che dopo il COVID non è riuscita a ritrovare lo smalto di un tempo.

Al netto di alcuni enormi successi al botteghino come Spider-Man: No Way Home e Black Panther: Wakanda Forever (ci aggiungiamo anche Thor: Love and Thunder, il quale però ha ricevuto numerose critiche da stampa e pubblico), gli studios guidati da Kevin Feige stanno attraversando un periodo di forte flessione, sia al cinema, dove quest’anno abbiamo assistito al primo grande flop commerciale dell’azienda (Ant-Man and the Wasp: Quantumania), sia nel campo delle serie tv, dove sono già in atto forti cambiamenti a livello produttivo.

Variety ha realizzato un importante report dal titolo “Crisi alla Marvel”, nel quale viene fatta luce sui problemi e le questioni più importanti che Kevin Feige e i suoi stanno affrontando a fronte di un 2023 fortemente al di sotto delle aspettative. Vediamolo nel dettaglio, analizzando tutti i punti elencati.

Blade si fa, ma con meno budget

Iniziamo con quello che era un trionfo già annunciato e che oggi, a conti fatti, è un problema: Blade. Annunciato nel 2019 insieme alla Fase 4, il film con Mahershala Ali resta uno dei misteri più grandi della Marvel post-Endgame: la pellicola è passata di mano tra tanti registi e sceneggiatori, è stato rinviato più volte a causa della pandemia, e ha riscontrato incidenti di percorso abbastanza clamorosi – le riprese erano pronte a partire nel settembre 2022, ma il regista Bassam Tariq abbandonò a sorpresa tutto il progetto.

Variety segnala che Marvel e Ali intendono ancora realizzare il film (attualmente è previsto per il 2025), ma non sarà più il progetto inizialmente pensato. L’attore premio Oscar, a quanto riferito, non era soddisfatto delle prime idee, che vedevano il suo personaggio solo come un personaggio di contorno al suo stesso film, e la sceneggiatura è stata nuovamente scritta da capo. L’azienda, comunque, non vuole e non può perdere altro tempo e altri soldi: il budget potrebbe ammontare a circa soli 100 milioni di dollari, una cifra molto bassa rispetto agli altri prodotti MCU.

L’addio di Victoria Alonso

Un altro elemento di forti discussioni interne è stato il licenziamento di Victoria Alonso, la responsabile degli effetti visivi dei prodotti Marvel. All’inizio di quest’anno, poco dopo l’uscita di Quantumania, gli studios approfittarono della violazione del contratto di Alonso (la produttrice ha promosso un suo film agli Oscar, Argentina 1985, esterno alla Marvel) per allontanarla, facendola anche diventare una sorta di capro espiatorio per i recenti problemi – si parla anche di altri prodotti con VFX al di sotto delle aspettative, tra cui She-Hulk: Attorney at Law.

In realtà, riporta Variety, i problemi ai VFX sono derivati dai troppi progetti in seno ai Marvel Studios, e soprattutto ai continui rimaneggiamenti delle sceneggiature delle serie tv per Disney+. Viene ad esempio citato che la traformazione di Jennifer Walters in She-Hulk era inizialmente prevista per l’ottavo episodio, ma sul finire della produzione è stato deciso di anticiparla addirittura alla prima puntata, costringendo il reparto effetti visivi a darsi da fare.

Uno dei principali colpevoli in tutto questo sarebbe Kevin Feige, insieme ai suoi collaboratori, ma il tutto sembra derivare dalla gestione di Bob Chapek. L’ex CEO di Disney diede il via a una massiccia produzione di contenuti Marvel per cinema e streaming, impedendo ai dirigenti della Casa delle Idee di mantenere il controllo qualità precedente.

Il flop di Quantumania

Collegandosi a quanto appena detto, c’è il problema Quantumania. Il film di Peyton Reed è stato appunto criticato per gli scarsi effetti visivi in alcune sequenze (il MODOK di Corey Stoll grida ancora oggi vendetta, nonostante comunque parliamo di una testa gigante e fluttuante…), e qui ci sono poche scuse: il film è stato anticipato di oltre quattro mesi rispetto alla sua originale data, e il reparto VFX si è trovato impreparato.

Variety cita i commenti del primo test screening che si è tenuto a Westwood, rivelando come il terzo capitolo di Ant-Man si fosse da subito fatto notare per gli effetti speciali molto scadenti: “C’erano almeno dieci scene in cui gli effetti visivi erano stati aggiunti all’ultimo minuto, ed erano sfocati. È stato assurdo, non ho mai visto nulla di simile in tutta la mia carriera.”

Forse gli studios speravano che l’introduzione di Kang avrebbe mitigato i problemi, ma così non è stato: Ant-Man 3 è stato un flop al botteghino (non pesantissimo, ma pur sempre un flop), e l’allarme è scattato subito vista anche l’importanza del Conquistatore del Tempo nella nuova saga del MCU. E a tal proposito…

La questione Majors: tutto è in sospeso

Variety rivela che l’ultimo incontro a Palm Springs, location nella quale i dirigenti Marvel si incontrano una volta l’anno per osservare l’andamento del MCU e decidere le storie future, è stato particolarmente teso. La questione è nota: Jonathan Majors, che ha interpretato Kang (e le sue varianti) in Loki e Ant-Man and the Wasp: Quantumania, è accusato di aggressione e violenza nei confronti di una donna, e il suo processo non si è ancora concluso. Cosa fare, quindi, con l’uomo scelto per impersonare il nuovo Thanos del MCU?

L’incontro, nel quale si è animatamente discusso della gestione di Quantumania e dei recenti prodotti poco apprezzati (e tra poco parleremo di un altro problema imminente…), ha sollevato l’interrogativo fondamentale, anche perché Kang è il villain sul quale è stata fondata non solo la serie tv Loki, forse il prodotto seriale più apprezzato dei Marvel Studios, ma anche il grande antagonista dei prossimi film degli Avengers – o meglio, sicuramente lo sarà per Avengers: The Kang Dynasty.

Le strade attualmente considerate dalla Marvel sono due, in caso di condanna verso Majors: la prima è il recasting, come già accaduto ad altri personaggi come Hulk e War Machine; la seconda, clamorosa, è la graduale sostituzione di Kang con il Dottor Destino come grande villain, cosa che però renderebbe molto problematici i prodotti fin qui usciti. Insomma, una bella gatta da pelare, e i prossimi giorni si prospettano altrettanto critici per gli studios…

The Marvels è (forse) già un problema

Non c’è un attimo di tregua in questo 2023, perché The Marvels, in uscita tra pochi giorni, è già un altro potenziale problema per Kevin Feige. L’interesse per un film MCU, a conti fatti, non è mai stato così basso: il pubblico non sembra assolutamente attratto dal film con Brie Larson, Teyonah Parris, Iman Vellani e Samuel L. Jackson (nonostante il possibile collegamento agli X-Men già suggerito nei trailer), e le previsioni al botteghino parlano di un esordio con appena 70 milioni di dollari in America – una cifra irrisoria di fronte al budget di $ 250 milioni.

Le avvisaglie di un grande flop sono tangibili: oltre a uno scarsissimo appeal registrato sui social, il film non sarà promosso dagli attori a causa dello sciopero che ancora continua; inoltre, i test screening di giugno non sono andati bene, e dunque The Marvels potrebbe non recuperare neppure con il passaparola.

La possibile soluzione: il ritorno dei grandi nomi

Se The Marvels è probabilmente un agnello sacrificabile, i Marvel Studios non possono e non vogliono sbagliare con i loro prossimi film, da Deadpool 3 a Captain America: Brave New World. Ma anche, e soprattutto, con gli Avengers.

Variety riporta che Kevin Feige deve necessariamente riprendere in mano le redini delle produzioni Marvel, cosa che con il ritorno di Bob Iger come CEO di Disney è possibile: il dirigente ha deciso di abbattere i costi e diminuire i film e le serie tv in sviluppo, sia a causa dell’appiattimento dello streaming, sia per ridare qualità alle sue etichette tra cui, appunto, anche la Marvel. In questo modo, Feige potrebbe tornare a pianificare con cura l’MCU, concentrandosi soprattutto sui grandi eventi.

Dentro gli uffici degli studios, infatti, si parla animatamente di quelli che saranno Avengers: The Kang Dynasty e Secret Wars, i film più importanti della Multiverse Saga (insieme forse a Fantastic Four, pellicola che a quanto pare la Marvel non vuole assolutamente sbagliare). Alla pari di Infinity War e Endgame, i dirigenti Marvel vogliono creare eventi colossali per il cinema, e questo passerebbe anche dal ritorno dei grandi nomi: le ipotesi di Scarlett Johansson e Chris Evans di ritorno nei panni di Vedova Nera e Captain America sono state considerate, specie per la componente multiversale che consente un approccio di questo tipo – sarebbero inoltre già avviate le trattative con Tobey Maguire e Hugh Jackman per dare vita a un crossover di proporzioni epiche. Più complesso invece al momento il coinvolgimento di Robert Downey Jr: l’attore è lanciatissimo verso il premio Oscar per Oppenheimer, e convincerlo a tornare nei panni di Iron Man sarà molto più difficile.

Scritto da
Andrea "Geo" Peroni

Entra a contatto con uno strano oggetto chiamato "videogioco" alla tenera età di 5 anni, e da lì in poi la sua mente sarà focalizzata per sempre sul mondo videoludico. Fan sfegatato della serie Kingdom Hearts e della Marvel Comics, che mi divertono fin da bambino. Cacciatore di Trofei DOP.

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