Home Cinema Loki, Stagione 2: la recensione dei primi quattro episodi

Loki, Stagione 2: la recensione dei primi quattro episodi

Abbiamo visto i primi quattro episodi della seconda stagione di Loki, che debuttrà su Disney+ il 6 ottobre. Ecco la nostra recensione senza spoiler.

Per un cerchio che si chiude, quello del multiverso che Colui che Rimane ha cercato di seppellire e che invece è poi tornato all’improvviso come se nulla fosse accaduto, c’è un’altra storia che si apre. O che prosegue, per meglio dire. Perché le vicende della variante di Loki (Tom Hiddleston) e della Time Variance Authority, nonostante la morte di colui che si celava dietro al grande inganno, hanno ancora molto da dire.

Loki è stata una delle incursioni più riuscite dei Marvel Studios nel mondo delle serie televisive insieme a WandaVision e pochissimi altri nomi (non è un caso che Bob Iger abbia deciso di mettere un freno alla quantità), e il fatto stesso che lo show sia il primo della storia del MCU ad avere una seconda stagione è un segnale potente. Il personaggio interpretato da Tom Hiddleston, che ha il volto del dio norreno ormai da dodici anni, è ancora molto amato dal pubblico, e questo anche grazie a una prima stagione capace, nonostante qualche limite dovuto anche alla travagliata produzione nel mezzo della pandemia, di calamitare il pubblico.

Quasi due anni e mezzo dopo (un lasso di tempo esagerato, anche per una serie che parla proprio di quello), Loki riprende esattamente là dove si era interrotta, con una TVA nel caos, un trono vacante e un multiverso che ora è più imprevedibile che mai. Le azioni di Sylvie (Sophia di Martino) hanno portato allo sconvolgimento della Sacra Linea Temporale, e ora gli effetti sono apparentemente irrefrenabili. E infatti, come si sospettava da tempo, la seconda stagione di Loki si struttura come la classica corsa contro il tempo (di nuovo, il tema è perfetto…), nella quale sono soprattutto Loki e Mobius (Owen Wilson) a tenere le redini della narrazione, almeno all’inizio.

La particolarità di Loki, tuttavia, è quella di voler creare una sorta di narrazione corale, un racconto da tanti punti di vista, spaziali e temporali, che ne definiscono l’intreccio contorto ma, almeno per ora, perfettamente riuscito. L’uscita di scena di Michael Waldron, sceneggiatore della prima stagione e di Doctor Strange 2, ora al lavoro su Avengers: Secret Wars (forse…), non è stata traumatica come ci si poteva aspettare: Eric Martin ha proseguito quella che era la visione iniziale del progetto in fatto di storyline e atmosfere, concedendo poco respiro ai due protagonisti e molta più suspance rispetto al passato.

Del resto, l’avvio di Loki 2 è traumatico: i nodi (Colui che Rimane) sono venuti al pettine, e ora la TVA sta fronteggiando un’esplosione di timeline inaudita nella storia dell’organizzazione. Se il multiverso si salverà, questo ancora non lo sappiamo dai primi quattro episodi, ma sapendo che Loki è stata pensata come una serie in tre stagioni e che l’ultima di queste potrebbe verosimilmente arrivare poco prima di Secret Wars, è facile pensare che le peripezie del Dio degli Inganni lo porteranno verso il conflitto più grande nella storia del MCU.

La strada che traccia la seconda stagione, almeno per ora, è molto meno esagerata di quella che chiuderà la Multiverse Saga, ma non per questo priva di mordente anche grazie a nuovi ingressi di peso. OB (Ke Huy Quan), l’ingegnere che si nasconde dietro a tutte le incredibili tecnologie della TVA, è una presenza costante e graditissima, con l’attore premio Oscar per Everything Everywhere All At Once che ormai è a suo agio quando si parla di multiverso; Ravonna (Gugu Mbatha-Raw) non è una novità, ma ottiene finalmente il giusto palcoscenico ed entra direttamente in azione dimostrando di sapere più di quanto dimostra, proprio come la sempre enigmatica e a tratti terrificante Miss Minutes (Tara Strong); anche Victor Timely (Jonathan Majors), una delle varianti di Kang e di Colui che Rimane, resta in scena più di quanto potessimo pensare, e questo non può che far bene – Majors, ancora una volta, è stato bravo a dare vita a una versione simile ma diversa dei già tanti Kang visti tra cinema e tv.

E nonostante qualche divagazione, fondamentale per muovere le nuove pedine come X-5 (Rafael Casal) o per tornare ad approfondire il complicatissimo rapporto tra Loki e Sylvie, quest’ultima obbligata ad abbandonare una timeline apparentemente sicura dopo il caos che si sta scatenando tra le realtà, Loki 2 procede dritta e spedita verso il suo più grande obiettivo, quel maledetto tempo che continua a scorrere inesorabile e che presto potrebbe finire.

Rimbalzando tra le epoche e il sempre spettacolare design della TVA, che con i suoi colori e le dolci architetture d’interni da anni ’60 che richiamano il magnifico Deathloop di Arkane Lyon che non smetteremo mai di elogiare, anche questa seconda stagione di Loki vuole premere pesantemente l’acceleratore sulla tensione, sulla sensazione che la TVA e l’intero multiverso siano sull’orlo di un collasso senza via di fuga. I registi Justin Benson e Aaron Moorhead, già al lavoro con la Marvel per Moon Knight, giocano in continuazione con lo spettatore, portandolo a sorprese e colpi di scena che stimolano in continuazione la voglia di saperne di più e unire tutti i puntini di una narrazione sì intrecciata ma con dovizia.

Non mancano sequenze molto caratteristiche, così come un cliffhanger davvero esplosivo nel finale del quarto episodio che apre grandi interrogativi: come si concluderà questa seconda stagione? Solo il tempo ce lo dirà, ma per ora Loki 2 conferma di essere lo show Marvel Studios più solido, riuscito e visionario, nella sua innata capacità di catturare lo spettatore. Il fascino del Dio degli Inganni, sempre in grandissima forma, è quasi unico nel suo genere.

La seconda stagione di Loki debutterà su Disney+ il 6 ottobre. Se siete interessati, ecco il riassunto completo della prima stagione.

Scritto da
Andrea "Geo" Peroni

Entra a contatto con uno strano oggetto chiamato "videogioco" alla tenera età di 5 anni, e da lì in poi la sua mente sarà focalizzata per sempre sul mondo videoludico. Fan sfegatato della serie Kingdom Hearts e della Marvel Comics, che mi divertono fin da bambino. Cacciatore di Trofei DOP.

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