Home Cinema Red, l’adolescenza è una brutta bestia – Recensione

Red, l’adolescenza è una brutta bestia – Recensione

Crescere vuol dire anche, molto spesso, cambiare. Questa è la tematica principale di Red, prodotto Pixar, diretto da Domee Shi. Il film sarà disponibile esclusivamente in streaming su Disney+ a partire dall’11 marzo. Impareremo a conoscere Mei, una tredicenne energica e a volte un po’ goffa, con la strana e inusuale abitudine di trasformarsi in un panda rosso qualora provi forti emozioni. Una famiglia legata da una tradizione atipica, un gruppo di amiche e una boyband, i 4 Town, ci accompagneranno nel corso di questa breve recensione, senza spoiler, con l’obiettivo di illustrare gli aspetti più interessanti del film.

Scatena il tuo lato selvaggio

Mei è una ragazzina molto sveglia, dinamica, intelligente e particolarmente legata alla sua famiglia, di origine cinese, che vive in un piccolo tempio. In questo luogo, situato a Toronto, si dirigono molti turisti, per scoprire la storia di una famiglia da sempre molto legata al mondo degli animali.

La protagonista, che vive con l’assidua presenza di una madre fin troppo presente al suo fianco, si ritrova a dover fare i conti con l’adolescenza, periodo già abbastanza arduo di suo, in maniera ancora più “selvaggia”. Ogni qualvolta Mei prova emozioni forti, che siano queste positive o negative, si trasforma infatti in un panda rosso. Inizialmente ha paura di mostrare questo suo lato nuovo e inesplorato, ma con l’aiuto della madre riesce ad affrontare i momenti più imbarazzanti e inizia a stare meglio con sé stessa. La nonna e i parenti di Mei, tuttavia, non sono d’accordo, e cercano di portarle via la sua parte più “bestiale”.

Stile artistico e colori

Il rosso è il colore del cambiamento, delle emozioni, della rabbia, e al tempo stesso della purezza. Durante l’adolescenza il corpo e la mente si trasformano e a volte, proprio come accade a Mei, ci si ritrova in conflitto con la propria madre. Il look dei personaggi, e in generale del film, deriva dallo stile visivo di manga e anime. La regista Domee Shi ha quindi ammesso di essersi ispirata a storie di trasformazioni in stile Sailor Moon, citando anche Kafka e la sua opera più nota, La metamorfosi. Di ciò hanno parlato la regista e la produttrice durante la loro presentazione a Roma. I colori presenti in Red e l’intera composizione visiva rappresentano inoltre un richiamo a Wes Anderson, uno dei registi preferiti di Domee Shi.

Red è quindi un film d’animazione innovativo e originale dal punto di vista visivo, realizzato con cura e molta creatività, nel complesso piacevole da guardare.

Considerazioni finali e voto

Domee Shi ha fatto in generale un buon lavoro, portando sui nostri schermi un film che parla in modo aperto ma altrettanto originale di un periodo complesso come quello adolescenziale, inserendo molto della sua persona e delle sue passioni. Al fianco della regista, la produttrice è Lindsey Collins, e ciò va sottolineato perché fa di Red il primo film d’animazione ad essere diretto e prodotto da sole donne.

Il film è simpatico e gioioso, ma anche profondo e a tratti molto intenso, e per questo possiamo considerarlo adatto non solo ad un pubblico di bambini, ma anche ad adulti in grado di stanare e comprendere tutte le sfaccettature presenti in Red.

Voto: 7/10

Scritto da
Gianluca Rossi

Nei momenti in cui i miei pensieri riescono ad avere un senso logico può capitare che io scriva cose.

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