Sembra che le nostre perplessità sull’episodio precedente, decisamente sottotono, siano state in parte attenuate nella quinta puntata della seconda stagione di The Last of Us, la serie TV targata HBO.
C’è ancora qualche dialogo un po’ troppo mieloso, ma abbiamo finalmente ritrovato le emozioni di cui eravamo disperatamente in cerca. Parliamone in questa recensione senza spoiler, come ogni lunedì!
Spore e terrore
Siamo quasi alla fine di questa seconda stagione e un po’ ci è mancata l’azione. A tratti, ci è mancato anche il pathos. La quinta puntata ristabilisce degli equilibri accettabili, mostrandoci entrambe le cose, senza tuttavia eccellere come accaduto in passato.
In ogni caso, ci è piaciuta per vari motivi.
Il Cordyceps torna protagonista, in tutto il suo magnifico orrore e in alcune forme mai viste prima. Sembrava che l’adattamento HBO avesse eliminato le spore, qui invece abbiamo un finale di episodio tutto basato su di esse, per ricreare una delle scene più iconiche del videogame. Ben fatto, davvero. Bisogna ammettere che, per quanto riguarda il trucco e parrucco, la serie HBO si è sempre fatta valere. Abbiamo trovato gli infetti di questo episodio davvero ben realizzati, come sempre.
Nella precedente recensione, ci eravamo anche lamentati per la totale mancanza di attenzione per gli ambienti. Questa volta, il teatro ha il suo piccolo momento di gloria, che abbiamo apprezzato moltissimo. L’ospedale, la seconda location chiave, ci offre non poche soddisfazioni… ma l’elemento che più di tutti ci ha ridato speranza in questo adattamento è Ellie (Bella Ramsey).
Motivazioni ritrovate (finalmente)
Il più grande timore derivante dallo scorso episodio era la caratterizzazione di Ellie: la ragazza sembrava aver perso completamente di vista il suo obiettivo, la sua rabbia, il suo rancore. Qui ritroviamo, almeno in parte, una Ellie decisa a portare a termine il suo pericoloso piano di vendetta.
Accade sempre grazie a Dina (santa donna), che ricorda alla ragazza il perché di tanto odio, a prescindere dal passato e dalle scelte di Joel. Ma l’effetto è lo stesso e riporta su binari accettabili la narrazione. The Last of us non è e non deve essere una storia adolescenziale, ma un racconto coraggioso, crudo, di umanità lacerata.
In questo episodio c’è la giusta dose di violenza, non sensazionalistica ma adatta al contesto. Le barbare pratiche dei Serafiti, i mostri, le pistole, Ellie: si ha spesso la sensazione di vivere in un incubo, come se la valanga stesse per travolgerci. Non c’è più Joel, il porto sicuro, dalla nostra parte. Ma è proprio per lui che bisogna combattere. Sbagliando, rincorrendo qualcosa che non può esistere, chissà, ma con un obiettivo ben preciso in mente: la vendetta, mentre si cerca disperatamente di sopravvivere.
Forza HBO, forse ce la puoi fare.
Concludiamo con un piccolo aneddoto: Nora, tra i personaggi chiave dell’episodio, è interpretata da Tati Gabrielle, l’attrice protagonista di Intergalactic: The Heretic Prophet, nuova IP di Naughty Dog!

Riassunto
Il quinto episodio ci fa tirare un sospiro di sollievo: tra orrore e vendetta, ci ricordiamo il perché del temibile viaggio di Ellie e Dina. Forse c'è ancora speranza.
- Giudizio complessivo3.75
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