L’Unione Europea ha definito un nuovo pacchetto normativo pensato per ridurre in modo sostanziale i rischi legati alle frodi nei pagamenti digitali. Il provvedimento arriva in un contesto di crescita costante delle transazioni online e di incremento di attacchi informatici come phishing, furti di identità e operazioni non autorizzate. Bruxelles punta a rafforzare la sicurezza delle infrastrutture bancarie e a chiarire la responsabilità delle piattaforme digitali, con l’obiettivo di aumentare la trasparenza del mercato e proteggere i consumatori.
L’accordo raggiunto tra Parlamento europeo e Stati membri introduce una cornice regolatoria più rigorosa per gli operatori dei servizi di pagamento. Le nuove regole non si limitano a tutelare le vittime, ma mirano a prevenire i raggiri, imponendo alle banche e ai fornitori di servizi di adottare sistemi di controllo avanzati e di intervenire tempestivamente in presenza di attività sospette. All’interno del dibattito è emersa anche la necessità di garantire l’accesso ai servizi finanziari essenziali nelle aree rurali e per le categorie meno digitalizzate.
Il fulcro della riforma riguarda le responsabilità dei fornitori di servizi di pagamento: se un istituto non implementerà misure adeguate contro le frodi, sarà obbligato a coprire completamente le perdite dei clienti. Questo comporta investimenti in monitoraggio, verifica dell’identità e blocco immediato delle transazioni ritenute ad alto rischio, riducendo così il margine operativo dei truffatori.
Un ruolo decisivo viene attribuito anche alle piattaforme online (social network, motori di ricerca e marketplace) spesso veicolo di inserzioni fraudolente. Se non rimuoveranno con rapidità annunci ingannevoli o potenzialmente pericolosi, saranno chiamate a contribuire ai costi sostenuti dalle banche per rimborsare gli utenti. La misura nasce dalla constatazione che molte truffe prendono avvio proprio da pubblicità apparentemente affidabili diffuse sul web.
Il pacchetto legislativo interviene inoltre sulla trasparenza delle tariffe applicate ai pagamenti digitali, definendo criteri più chiari riguardo a commissioni e costi. Per le zone rurali viene previsto un impegno a mantenere un adeguato accesso al contante, per evitare che la transizione al digitale penalizzi cittadini e imprese.
Altro capitolo riguarda l’assistenza ai clienti: le banche dovranno garantire un servizio di supporto umano e non potranno affidarsi esclusivamente ai chatbot. L’obiettivo è assicurare un canale efficace per segnalare frodi o gestire richieste sensibili.
Il testo dovrà ora ottenere l’approvazione formale di Parlamento e Consiglio prima dell’entrata in vigore.
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