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Call of Duty: Modern Warfare 3 – Una campagna che non campa

Da poche ore è disponibile in accesso anticipato la modalità campagna di Call of Duty: Modern Warfare 3, il nuovo capitolo della serie FPS di Activision. Curata da Sledghammer Games, l’avventura per giocatore singolo del famoso sparatutto mira a riprendere i fatti avvenuti su MW2 per espanderli e tentare di rendere il prodotto il più appetitoso possibile.

La missione sarà andata a buon fine?

PREMESSA: l’analisi riguarda al momento solo la campagna di Modern Warfare 3, per questo non troverete alcuna valutazione finale del prodotto, data la mancanza delle modalità multigiocatore, vero cuore pulsante della produzione.

No Russian?

Chi ha giocato Modern Warfare 2, sa benissimo che l’avventura di questo terzo capitolo vede al centro della scena un certo Vladimir Makarov che, dopo essere fuggito dalla prigionia, decide di vendicarsi dell’Occidente per riportare alla gloria la Madrepatria.

Per quanto le premesse siano sempre le solite, la maggior parte delle quattordici missioni presenti all’interno della campagna si svolgono nel territorio dell’Urzikstan, dove Price e compagni sono chiamati a sventare i piani del famoso antagonista russo.

La prima differenza (purtroppo negativa) che si nota, è che in questa interazione Makarov appare meno acuto e profondo rispetto ai capitoli “originali”, scadendo nella banale mentalità anarchica. La colpa di questo approccio va ricercata principalmente nella sceneggiatura affrettata e superficiale, che non dà modo al personaggio interpretato da Julian Kostov di elevarsi come in passato. Dimenticate quindi i grandi piani geniali e ben architettati, e preparatevi ad assistere a ben meno interessanti attacchi chimici di stampo terroristico.

Missioni (non troppo) speciali

Le quattordici missioni che narrano la storia di Modern Warfare 3 sono contraddistinte da una sorta di alternanza tra le classiche esperienze lineari ed altre caratterizzate da uno stampo più aperto e “dinamico”.

La novità principale introdotta da Sledghammer Games per quanto concerne la modalità giocatore singolo, è infatti rappresentata dalle missioni “con libertà di azione”, ossia scenari aperti in cui il giocatore è chiamato a completare diversi obiettivi in una vera e propria arena. Al fine di concedere la tanto ventilata libertà, all’interno di queste spedizioni sono disseminate varie casse di equipaggiamento, grazie alle quali ci si potrà armare a piacere per meglio affrontare le minacce nemiche. Dalle bocche da fuoco agli esplosivi, per poi passare dagli accessori tattici fino alle streak, gli sviluppatori hanno deciso di inserire praticamente ogni cosa per garantire la maggiore variabilità possibile.

Per quanto sulla carta tale introduzione possa sembrare interessante, la realizzazione pratica ne fa emergere fin da subito le criticità; le missioni con libertà di azione si tramutano difatti presto in operazioni speciali a giocatore singolo, ossia la peggior alchimia possibile.

Le numerose fasi sandbox presenti nella campagna diluiscono di conseguenza molto lo scorrere della (già stiracchiata) narrazione, facendo perdere gran parte del mordente e dell’interesse, apparendo come caotici brandelli di Warzone appiccicati senza troppe remore. Se a questo si aggiunge una gestione dei checkpoint assolutamente senza senso (il salvataggio automatico si attiva unicamente dopo aver completato un obiettivo, costringendo la ripetizione di intere porzioni di mappa in caso di morte) ed un tasso di nemici presenti non congruo alla situazione, tali missioni non possono che risultare insufficienti.

I livelli più classici regalano invece fugaci emozioni positive, nonostante la presenza eccessiva di missioni a base stealth, atte a premiare un approccio silenzioso e di basso profilo, che però alla lunga cozza fortemente con l’animo originale del franchise.

Abbastanza deludente anche l’IA nemica, che spesso si fa trovare letteralmente imbambolata a pochi centimetri dal protagonista, o che, come altrettanto spesso accade, fa trasformare gli avversari in tiratori scelti infallibili (soprattutto a Veterano).

Breve ma non intenso

Per quanto le campagne dei vari Call of Duty non siano mai brillate per longevità, in Modern Warfare 3 Sledghammer Games è riuscita a fissare un nuovo record. Le missioni presenti possono infatti essere completate in circa 4-5 ore, facendo ulteriormente emergere la fretta produttiva con il quale il comparto è stato realizzato. Come riportavamo precedentemente, anche dal punto di vista dell’intrattenimento narrativo l’avventura della Task Force 141 è al limite dell’incoerenza e della mediocrità. Come ben sanno gli appassionati, nei precedenti CoD la trama e la spettacolarità cinematografica delle scene erano le principali stampelle atte a sollevare l’interesse del giocatore, ma qui non ve ne è traccia.

La modalità a giocatore singolo di Modern Warfare 3 rimane quindi intrappolata in un circolo vizioso tra passato e futuro, amalgamando del mero fan service a novità incapaci di ingranare e divertire. Appare fin troppo evidente il riciclo degli asset e la volontà di realizzare tutto in una poco vincente strategia basata sulla fretta. In questo frangente si denota chiaramente la concezione originale del progetto, destinato ad essere ricordato come un DLC da 80 euro di MW2.

Naturalmente il verdetto finale dell’opera verrà espresso una volta potute saggiare le modalità multigiocatore competitive e cooperative del titolo, previste per il prossimo 10 novembre. Se il comparto online dovesse rivelarsi divertente ed intrigante, il boccone amaro della campagna è destinato ad essere deglutito abbastanza in fretta, ma in caso contrario, MW3 potrebbe essere il punto più basso mai raggiunto dal franchise di Call of Duty.

Per essere traditi bisogna fidarsi. Io non l’ho mai fatto.

LEGGI ANCHE: MW3: Tutto quello che dovete sapere sul nuovo gioco della serie!

Modern Warfare 3 – Data di uscita e altre notizie

Call of Duty: Modern Warfare 3 uscirà il 10 novembre su PlayStation, Xbox e PC. Il gioco, confermato anche per le piattaforme old gen, è stato rivelato con un evento su Warzone. Al lancio saranno disponibili tutte le mappe rimasterizzate di MW2 2009, e successivamente arriveranno anche alcune mappe di MW2 2022.

Scritto da
Lorenzo Bologna

Nato con il Pad in mano, al punto tale che la prima parola pronunciata è stata: "Woah!" in pieno stile Crash Bandicoot. Appassionato e curioso di tutto ciò che concerne il mondo videoludico. Amante dei titoli horror ed accumulatore di trofei compulsivo.

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