Home Videogiochi Rubriche Da Death Stranding 2 a Geoff Keighley: Top & Flop & Meh di giugno 2025

Da Death Stranding 2 a Geoff Keighley: Top & Flop & Meh di giugno 2025

Top & Flop & Meh ripercorre i principali avvenimenti del mese e i giochi pubblicati, per dare uno sguardo allo stato di salute dell’industria del gaming e alle cose che più ci hanno colpito, positivamente o anche negativamente.

Vediamo cosa è accaduto di succulento nel mese di giugno.

Top: lo showcase di Xbox

Mamma mia che evento. Pazzesco. Ricchissimo. Phil Spencer e Sarah Bond sganciano un’esemplare conferenza nella quale si parla solo ed esclusivamente di quello che volevamo sentire: giochi, giochi e ancora giochi. Grandi giochi, e grandi sorprese – quanto cavolo sembra bello Clockwork Revolution. Xbox ha saputo rinascere da una generazione disastrosa, e anche se i numeri hardware non stanno facendo gridare al miracolo, l’azienda è proiettata verso un futuro multipiattaforma che racconterà di una Microsoft ancora più presente, ovunque.

Sarà abbastanza per fare di Game Pass una potenza assoluta? E chi lo sa. Il mercato dei videogiochi è imprevedibile. Chi, 5 anni fa, avrebbe mai potuto pensare che Activision sarebbe stata acquisita da Microsoft, o che PlayStation 5 avrebbe venduto più rapidamente di PS4. Sapete chi gode di più? Noi giocatori, che, ovunque ci giriamo, abbiamo qualcosa da fare. Con buona pace di chi continua a fare inutili console war ferme al paleolitico.

Flop: quello di Geoff Keighley

Restando in tema di showcase, credo sia innegabile che Geoff, ancora una volta, ha avuto più di un problema per la serata inaugurale della Summer Game Fest. Per carità, i gusti sono gusti. Mundfish ha coraggiosamente lanciato il suo progetto di universo condiviso per Atomic Heart, e abbiamo visto anche Resident Evil Requiem dopo una trollata pazzesca. Ma tutto il resto dello show, con una durata fuori da ogni logica, è stato pesantissimo, noioso e molto poco interessante.

Tra il CEO di Splitgate 2 che blasta Call of Duty (e poi fa una figuraccia con le microtransazioni) e la quasi totale mancanza di gameplay, l’evento, da noi, è stato bocciato. E la colpa non è (tutta) di Geoff. Purtroppo, questa è la comunicazione odierna nel mondo dei videogiochi: tantissimi eventi tutti frammentati, ogni azienda vuole il suo spazio, ogni studio vuole una sua vetrina, e il risultato è che noi, il pubblico, ci dobbiamo sorbire ore e ore di conferenze molto pesanti. Che poi, fosse la prima volta, saremmo anche indulgenti verso Keighley, ma considerando ormai da quanti anni fa questo mestiere tra SGF, Gamescom e Game Awards…

Giga-Flop: MindsEye

Non entreremo neppure troppo nei dettagli: un gioco di stampo antiquatissimo, superficiale, con tantissimi problemi di natura tecnica ma anche strutturale. MindsEye probabilmente aveva bisogno di altri 2 o 3 anni di lavoro per arrivare in uno stato accettabile, e invece, pur di anticipare GTA 6, ha finito col fare una figuraccia epocale. Un grandissimo disastro, soprattutto economico.

Meh: il lancio di Switch 2

Se da un lato Mario Kart World ci ha convinto, dall’altro ci ha anche un po’ deluso – vi lasciamo alla nostra recensione per maggiori dettagli. Un po’ come Switch 2, che, in questo momento, sta replicando il suo predecessore: la console sembra avere ottime potenzialità, al momento inespresse anche a causa della line up molto scarna. Se a questo aggiungiamo anche un po’ di politiche confuse o addirittura controverse della grande N… Beh, il quadro non è proprio positivissimo per questo primo mese della next-gen.

In realtà, come detto, ci sono parecchie cose che fanno sorridere, come lo schermo LCD. Per chi arriva dalla prima versione di Switch, questo è un notevole passo in avanti. La potenza di calcolo sembra poi in grado di soddisfare molti più utenti e sviluppatori, come dimostra l’ottimo porting di Cyberpunk 2077. In questo momento, però, ci riserviamo altro tempo per capire cosa sarà davvero Switch 2. Servono le bombe. Anche se Nintendo sta comunque già festeggiando risultati stratosferici per la console.

Flop: un altro live service disastroso

Qui c’è poco da fare, qui non si paròa di soggettività: il lancio di FBC: Firebreak, il multiplayer di Remedy Entertainment ambientato nell’universo di Control, è stato un disastro epocale. Non tanto per la qualità del gioco, che anzi abbiamo anche apprezzato per certi versi, quanto per l’interesse, quasi inesistente, da parte del pubblico.

Dopo neanche due settimane dalla sua uscita, non esiste quasi più traccia di FBC: Firebreak nelle cronache del web. Remedy ha detto di essere conscia dei problemi e delle critiche ricevute, e di voler sistemare al meglio il suo gioco. Purtroppo, è quasi certamente troppo tardi. Su Steam i giocatori si possono ormai contare sulle dita di una mano (ok, non esageriamo, ma il picco massimo di utenti negli ultimi giorni è stato di appena 200), ed è inevitabile andare a fare paragoni con Concord di PlayStation.

Flop: le World Series di Warzone

Quando tiri troppo la corda, poi questa si spezza. La corda oggi si chiama Warzone, e chi la sta tirando è Activision: se anche i pro player sono pronti ad abbandonare il gioco dopo la figuraccia mondiale delle World Series, allora forse è il caso di fare una seria riflessione.

Come dite? Non sapete di cosa stiamo parlando? Ma naturalmente dell’incredibile scandalo delle recenti qualificazioni alle WSOW, il campionato mondiale di Call of Duty: Warzone, con lobby intasate di cheater e team che si sono accordati per eliminare gli altri giocatori. Uno schifo su tutta la linea, tanto anche alcuni giocatori del circuito hanno già espresso tutto il loro disappunto. Ne abbiamo parlato in Pillole Estive, la nostra micro-rubrica su Spotify con appuntamenti di 2-3 minuti nei quali parliamo dei temi più scottanti dell’estate. Seguiteci anche lì, se vi va.

Top: Death Stranding 2, Kojima colpisce ancora

Non l’ho ancora finito, ma va messo in top. Per forza. DS2 è un altro gioco molto divisivo, forse ancor più che il primo capitolo, ma Kojima, di nuovo, ha messo in piedi un’opera monumentale. Chi scrive aveva amato Death Stranding, e ora sta amando questo sequel. Ma infatti ora basta scrivere, devo tornare a riconnettere l’Australia.

Scritto da
Andrea "Geo" Peroni

Entra a contatto con uno strano oggetto chiamato "videogioco" alla tenera età di 5 anni, e da lì in poi la sua mente sarà focalizzata per sempre sul mondo videoludico. Fan sfegatato della serie Kingdom Hearts e della Marvel Comics, che mi divertono fin da bambino. Cacciatore di Trofei DOP.

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