L’industria videoludica moderna sta attraversando senza troppi dubbi il periodo più nefasto mai registrato. Oltre ai licenziamenti di massa che spesso vi abbiamo riportato, le software house sono costrette a reinventarsi di continuo, in modo da fornire esperienze sempre diverse per un pubblico che, dati alla mano, si fa sempre più complesso ed annoiato dalle produzioni.
Sicuramente questo ragionamento si è palesato anche in quel di Espoo, portando Remedy a percorrere una strada inedita: quella di creare il primo titolo multigiocatore cooperativo. Si, avete letto bene. La casa finlandese responsabile di capolavori come Alan Wake, Control e Max Payne, ha improvvisamente cambiato rotta, portando sugli scaffali digitali FBC: Firebreak, un’avventura per un massimo di tre giocatori ambientata nel Federal Bureau of Control.
Inutile dire che al team capitanato da Sam Lake piacciono i rischi. Un’operazione del genere, in un momento storico in cui anche i grandi franchise (come Call of Duty) faticano a mantenere il pubblico, l’azione svolta dalla squadra nordica è una scommessa a dir poco (e forse proprio per questo l’azienda ha deciso di immetterlo fin dal primo giorno su PlayStation Plus e Xbox Game Pass). Ciononostante, vista anche la vena creativa di Remedy, le sorprese positive possono essere dietro l’angolo.
Sarà quindi riuscita questa missione al massimo livello di difficoltà? Scopriamolo insieme!
Versione provata: PlayStation 5 Pro
Un’agenzia sotto assedio
Come riportavamo poco sopra, l’azione si svolge ancora una volta nell’Oldest House, quartier generale del Federal Bureau of Control (FBC), il luogo governativo fittizio che si occupa di contenere fenomeni paranormali. Ma questa volta, la storia ci mette nei panni di tre agenti di risposta rapida, chiamati a contenere minacce sovrannaturali in rapide operazioni, qui denominate semplicemente incarichi.
Il mondo di Control era già disturbante, ma Firebreak porta questa sensazione ancora oltre, con missioni caratterizzate da anomalie ambientali, infestazioni vive e oggetti di potere fuori controllo. Lo avrete certamente già capito, qui la trama è un mero espediente per giustificare le azioni che di li a poco si andranno a compiere. Dimenticate tutta la profondità dello scrittore o l’assurdità della rossa protagonista di Control, in questa nuova interazione Remedy ha scelto di immergere fin da subito gli utenti nell’azione, lasciando in secondo piano la componente narrativa (anche se alcune battute dei personaggi cercano di contestualizzare maggiormente le vicende).
Tre per uno o uno per tre?
Dal punto di vista del gameplay, il titolo made in Finlandia si colloca nel genere degli sparatutto in prima persona. Dopo pochi istanti dall’avvio, il breve tutorial introduce le semplici meccaniche di base, le quali pongono un massimo di tre operatori all’interno di sei incursioni in altrettante zone ben note dell’Agenzia (fortunatamente è possibile avviare una partita anche in giocatore singolo).
Ma andiamo con ordine: la prima scelta da effettuare riguarda il Kit di Crisi. Prima infatti di gettarsi nella mischia, è necessario impostare uno dei tre equipaggiamenti di base dell’alter ego. La dotazione differisce fondamentalmente per lo strumento utilizzabile, ossia una chiave inglese, un cannone ad acqua ed uno marchingegno in grado di generare elettricità. Tali oggetti rivestono un ruolo centrale durante le missioni, in quanto risultano indispensabili per velocizzare l’estinzione delle fiamme, oppure per riparare in pochi colpi un determinato pannello. Dopo aver fatto questo si passa all’inventario vero e proprio, qui costituito da un’arma da fuoco, una granata ed una serie di abilità passive usufruibili dopo averle acquistate. Sicuramente la scelta compiuta da Remedy in questo frangente è apprezzabile, in quanto semplifica moltissimo la costruzione della build, tagliando di molto i tempi morti da passare nei vari menù.
Parlando in maniera più approfondita delle incursioni, queste sono suddivise in tre livelli ciascuna, a seconda della durata. Il primo grado richiede la risoluzione di una missione, il secondo di due in altrettante sezioni, e cosi via. Gli sviluppatori hanno inoltre inserito un comodo selettore della difficoltà, in modo da consentire la totale personalizzazione della sfida, capace quindi di adattarsi sia ai neofiti che ai veterani. Tuttavia, le sei operazioni attualmente disponibili mostrano via via il fianco alla ripetitività. L’offerta proposta dalla squadra di Sam Lake è infatti sufficiente, ma non eccelsa. Naturalmente il tempo sarà il vero giudice, in quanto il supporto fornito dallo studio decreterà la riuscita o meno dell’impresa (qui la roadmap già diramata), ma va al contempo ammesso che qualche ambientazione in più al lancio era lecito aspettarsela.
Pad alla mano, l’azione di gioco è frenetica ma equilibrata, con un feedback dato dalle bocche da fuoco soddisfacente e coerente. Che si utilizzi un revolver, una mitraglietta, oppure uno degli strampalati attrezzi messi a disposizione dal Bureau, la risposta è immediata e senza troppi fronzoli. I nemici sono presenti in un numero sufficiente, anche se è da ammettere che in questo caso gli avversari corrotti provengono in un rapporto quasi 1:1 direttamente da Control.
Ad aggiungere ulteriore pepe alle situazioni vi sono poi delle minacce ambientali, che spingono l’utente ad agire in un modo differente a seconda del luogo dell’Agenzia: che sia la ricerca di una doccia per l’alta temperatura, oppure l’utilizzo dell’acqua per bagnare e rimuovere i temutissimi post-it, ogni location (per quanto sia anche in questo nulla di nuovo rispetto a quanto visto nell’avventura di Jesse Faden) richiede un’ulteriore attenzione aggiuntiva, in modo da variare l’approccio pratico.
Risolvendo e raccogliendo
Per quanto concerne la progressione, va innanzitutto elogiata la decisione della software house di non inserire alcun tipo (almeno per il momento) di pass a pagamento o microtransazione. Tutto ciò che è presente all’interno del titolo può essere sbloccato semplicemente portando a termine le varie richieste della Oldest House. A seconda del grado di difficoltà scelto e della mappa, si potranno infatti recuperare diverse risorse spendibili in un menù dedicato, il quale darà accesso sia a componenti estetiche, ma anche ad armi e strumenti vari.
Parimenti, anche il livello del giocatore e del rispettivo kit aumenteranno mano a mano, concedendo la possibilità di acquistare abilità sempre più potenti a beneficio sia dell’utente e sia del team. Inutile dire che tale impostazione permette una migliore strategia di squadra, garantendo maggiori chance di sopravvivenza nei livelli di sfida più elevati (capaci di garantire materiali più pregiati).
Tutto sotto CONTROLlo
Dal punto di vista tecnico, FBC: Firebreak ha fatto passi da gigante rispetto alla beta chiusa di qualche settimana fa. La poca pulizia grafica e i bug visivi riscontrati all’epoca sono del tutto assenti, segno che il lavoro eseguito da Remedy ha tenuto conto di tutte le segnalazioni dei giocatori.
Allo stesso modo, la fluidità dell’azione è pressoché costante, con un framerate granitico anche nelle circostanze più concitate. Il comparto sonoro è invece più scialbo rispetto alle produzioni precedenti della squadra finlandese, faticando a rimanere nella memoria del giocatore.

Riassunto
Riassunto
FBC: Firebreak è un esperimento che ci sentiamo di promuovere. Remedy ha deciso di andare contro tutto e tutti proponendo un titolo cooperativo per tre giocatori in un momento storico saturo di produzioni del genere, capace di nascondere più insidie che opportunità. Ciononostante, grazie ad un gameplay immediato e divertente, la nuova fatica del team di Sam Lake convince, anche se forse qualche contenuto in più per diversificare non avrebbe guastato. Come accade sempre per giochi di questo genere, solo il tempo (ed il supporto post lancio) decreteranno la vera riuscita dell'impresa.
Pro
Gameplay immediato e coinvolgente Niente microtransazioni e Pass Premium Esperienza accessibile e personalizzabileContro
Qualche incursione in più non avrebbe guastato Pochissime novità rispetto a quanto visto in Control in termini di nemici e ambientazioni- Valutazione7.8
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