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Disney Illusion Island Starring Mickey and Friends | Recensione

Il concetto di gioco esclusivo per una determinata console ormai è ampiamente superato. Gli ultimi mesi ci hanno infatti insegnato che, tranne qualche piccola eccezione, i prodotti inizialmente concepiti per una o poche piattaforme sono destinati a giungere sulle altre.

Ebbene, oltre alla roboante Microsoft, anche Disney ha adottato questo sistema con Illusion Island. Originariamente concepito per Nintendo Switch, il titolo vede ora la propria disponibilità anche su PC e console casalinghe di attuale generazione, in modo da abbracciare il maggior numero possibile di pubblico.

Desiderosi di portare l’esperienza definitiva di Topolino e compagnia, i ragazzi di Dlala Studios hanno deciso di includere tutti i contenuti pubblicati in questa nuova veste, così da renderla ancora più completa ed accattivante.

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Versione provata: PlayStation 5 Pro

Un pic-nic che non va come sperato

Disney Illusion Island, che per correttezza va detto non ha nulla a che fare con Castle of Illusion di SEGA, si apre con una sequenza animata interamente doppiata in italiano: i quattro protagonisti si ritrovano sull’enigmatica isola di Monoth, convinti di essere stati invitati per un tranquillo pic-nic. Poco dopo, però, si scopre che non è affatto così: i Toku, un gruppo di abitanti locali, hanno in realtà bisogno del loro aiuto per fronteggiare una crisi che potrebbe distruggere il loro mondo.

Il capo della comunità spiega che tre tomi fondamentali per l’equilibrio dell’isola sono stati rubati da misteriosi ladri. Senza indugiare, Topolino e compagni decidono di partire all’avventura per recuperare i preziosi volumi e aiutare i Toku a salvare la loro terra.

La trama, in fondo, è semplice e funzionale: un pretesto per immergersi nell’esperienza di gioco, più che un elemento narrativo complesso. Tuttavia, il doppiaggio italiano, fedele alla tradizione Disney, e la caratterizzazione dei personaggi riescono a regalare momenti divertenti, soprattutto grazie all’ironia e alla verve di Paperino.

Lo stile visivo adottato da Dlala Studios si ispira chiaramente ai recenti DuckTales, una scelta che potrebbe non piacere a tutti ma che dimostra coerenza con l’estetica Disney. Il risultato è un’esperienza interattiva che sembra un fumetto animato, capace di trasportare il giocatore in un mondo colorato e vivace, perfettamente in linea con le atmosfere leggere e spensierate del titolo.

Saltando e schivando

Disney Illusion Island si inserisce con grazia nel panorama dei metroidvania, un genere dove l’esplorazione e l’avventura si intrecciano in mappe collegate. Qui, il giocatore può scegliere uno dei quattro iconici personaggi Disney (Topolino, Minnie, Paperino e Pippo), ma non aspettatevi abilità uniche per ciascuno: la differenziazione è lasciata al carisma, non al gameplay. In effetti, la scelta degli sviluppatori è stata chiara sin dall’inizio: niente combattimenti, solo platform puro e semplice. I nemici non si sconfiggono, si evitano. E questo approccio si riflette in un sistema di controlli essenziale: salto, interazione e movimento. Purtroppo il comando di salto non è sempre precisissimo, e fa trasparire una certa di lentezza di registrazione dell’input, che spesso si traduce in capitomboli involontari.

Per quanto concerna la progressione invece, questa si condensa nella raccolta di poteri che permettono di superare nuove aree e ostacoli, come il genere dopotutto impone. La mappa, ampia e ben intrecciata, invita a tornare sui propri passi per sbloccare nuove zone e recuperare oggetti legati alla trama, che si completa in circa 8-10 ore. Da segnalare la presenza, in questo pacchetto destinato alle console casalinghe, di tutti i DLC rilasciati, tra cui Mystery in Monoth ed il contenuto interamente dedicato al carismatico Zio Paperone, i quali vanno ad aggiungere altre ore alla già pregevole longevità.

La caratterizzazione dei personaggi è davvero ben riuscita, e calzante con le controparti fumettose: Paperino, ad esempio, riceve sempre gadget improbabili, in linea con la sua sfortuna cronica.

Disney Illusion Island è un gioco pensato per un pubblico giovane o per chi cerca un’esperienza rilassata, senza troppe pressioni. La difficoltà è volutamente bassa; persino le boss fight sono più simili a puzzle che a vere e proprie battaglie, richiedendo l’attivazione di meccanismi per fermare i nemici. Non manca la possibilità di rendere il titolo ancora più accessibile, selezionando il numero di cuori (da uno a tre) o attivando l’invincibilità. Un’opzione che conferma la filosofia di un titolo che vuole essere un’esperienza, non una sfida.

Solo verso la fine il gioco alza leggermente l’asticella, introducendo nemici più insidiosi e sfruttando al massimo i sette poteri di movimento acquisiti durante l’avventura. Tuttavia, la maggior parte del tempo, il gameplay resta piuttosto ripetitivo e rischia di annoiare chi cerca azione più frenetica. Per far fronte a questa evenienza, gli sviluppatori hanno sapientemente inserito la modalità cooperativa, che consente al titolo di brillare davvero. Dal lanciare una corda per aiutare un compagno all’abbraccio curativo, il multiplayer è stato pensato con cura, rendendo la fruizione condivisa un vero punto di forza.

Papaveri e Paperi

Nonostante l’assenza di scontri, Illusion Island è tutt’altro che privo di stimoli: i numerosi collezionabili disseminati lungo i livelli invitano il giocatore a esplorare ogni angolo degli scenari a scorrimento orizzontale. Questi elementi non solo arricchiscono la narrativa, svelando dettagli legati ai celebri corti Disney, ma offrono anche vantaggi concreti, come l’aumento della salute massima dei personaggi. L’esplorazione, dunque, diventa il cuore pulsante dell’esperienza, alleggerendo anche il backtracking tipico del genere metroidvania, che spinge a tornare più volte sui propri passi per sbloccare nuove aree precedentemente inaccessibili.

A rendere l’avventura ancora più accessibile ci pensa una mappa di gioco pensata con grande cura: chiara, dettagliata e in grado di segnalare in modo preciso collezionabili, porte chiuse e la prossima destinazione. Un vero toccasana per chi non ama perdersi o perdersi in complicazioni inutili. E per i meno pazienti, una scelta di design davvero apprezzabile: niente game over. Quando i cuori si esauriscono, si torna semplicemente all’ultimo checkpoint, eliminando del tutto la frustrazione e rendendo l’esperienza sempre piacevole.

Topo al Top

Dal punto di vista artistico, Illusion Island è una gioia per gli occhi. Lo stile grafico scelto da Dlala Studios riesce a fondere con eleganza il fascino dei corti classici Disney con un tocco moderno e fresco. I personaggi e gli ambienti brillano per colori e vitalità, donando un senso di dinamicità che rende ogni mappa viva e vibrante. Le sequenze d’intermezzo, poi, sono veri e propri gioielli: piccole perle di animazione che non sfigurerebbero affatto accanto a un corto ufficiale.

Il comparto audio completa il quadro con musiche firmate da David Housden, capaci di evocare tutta la magia e l’atmosfera incantata dell’universo di Topolino, accompagnando ogni momento di gioco con la giusta melodia.

Infine, anche sul piano tecnico, Illusion Island si dimostra solidissimo. L’esperienza è fluida, senza rallentamenti o problemi di programmazione. Un’avventura accessibile, accogliente e curata, che conferma come la magia Disney possa vivere anche in un platform esplorativo, privo di frustrazioni, ma ricco di fascino.

7.3
Riassunto
Riassunto

Disney Illusion Island è un'esperienza piacevole e frivola. L’avventura riproposta da Dlala Studios offre infatti un'avventura adatta a un vasto pubblico, grazie a un gameplay intuitivo e facile da apprendere. Sebbene la difficoltà complessiva sia piuttosto accessibile, le meccaniche di gioco e l’inconfondibile stile Disney si combinano per dar vita a un prodotto di qualità e capace di divertire, soprattutto se affrontato in compagnia di amici. I nuovi contenuti sono azzeccati e stimolanti, anche se purtroppo non aggiungono molto in termini di meccaniche.

Pro
Accessibile e divertente Artisticamente eccelso
Contro
Giocato da soli non dà il meglio di sé Nonostante le varie opzioni, il tasso di sfida è piuttosto basso Qualche meccanica in più non avrebbe guastato
  • Valutazione7.3
Scritto da
Lorenzo Bologna

Appassionato di tutto ciò che concerne il mondo videoludico, sono un inguaribile amante dei titoli horror e un accumulatore compulsivo di trofei (meglio se di platino). Avvicinato al medium grazie a mamma Nintendo e papà Crash Bandicoot.

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