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Dispatch | Recensione degli episodi 1 & 2

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Se cercate un’esperienza dinamica e fuori dagli schemi, che unisca The Office e The Boys, siete nel posto giusto.

Dispatch è l’opera prima di un team formato da tutt’altro che novellini: AdHoc Studio, fondato da Michael Choung, Nick Herman, Dennis Lenart e Pierre Shorette, nasce dall’esperienza di Telltale Games e Ubisoft, e dunque dall’estro di professionisti nell’ambito dei videogiochi narrativi.

Abbiamo provato i primi due episodi di Dispatch (sì, il gioco si pone come una serie TV animata) e siamo qui per parlarvene in questa recensione priva di spoiler!

La storia di Dispatch: cosa definisce un supereroe?

Vestiamo i panni di Robert, interpretato da Aaron Paul: il nostro protagonista è privo di superpoteri, ma ha dedicato la sua vita alla protezione di Los Angeles facendosi chiamare “MechaMan”. La sua vera forza sta nello spirito, e nell’incrollabile volontà di voler fare del bene nei limiti delle proprie possibilità. Dopo essersi battuto sfruttando un enorme mech costruito dal nonno ed ereditato da lui, Robert dovrà fare i conti con la dura realtà: la distruzione del gigantesco robot l’ha ridotto definitivamente sul lastrico.

Robert, protagonista di Dispatch, è una persona comune con un grande senso della giustizia. Questo fa di lui un eroe?

È in questa spinosa situazione che Robert conosce la gloriosa supereroina Blonde Blazer, uscita direttamente dall’epoca d’oro dei fumetti supereroistici: doppiata da Erin Yvette, la donna sembra inarrivabile per Robert. Muscolosa, bionda, bellissima e decisamente dotata di poteri, si rivela in realtà molto umana fin da subito. Ed è qui che emerge la grande forza di Dispatch: la scrittura dei personaggi.

Il folto cast che anima il gioco è costituito da personalità diverse e sfaccettate, credibili. Ci si diverte con i dialoghi irriverenti, pieni di allusioni sessuali e parolacce (è possibile disattivare gli elementi scurrili della storia, ma ve lo sconsigliamo vivamente!). Tuttavia, la trama si preannuncia anche profonda se pensiamo ai temi trattati e alle motivazioni dei personaggi. Buoni? Cattivi? Eroi? Persone comuni? I confini si confondono, diventano labili, ed è proprio qui che nasce la magia.

Inutile dire che, dal punto di vista tecnico e artistico, Dispatch è solidissimo: i colori, le animazioni ispirate ai cartoni occidentali, tutto funziona. Compreso il gameplay, che si inserisce in questa narrativa scoppiettante in modo fluido e sensato.

Tra quick time events e dialoghi a risposta multipla, in Dispatch non c’è tempo per annoiarsi

Dispatch: gameplay dinamico e stile da urlo

Della storia vi abbiamo parlato, ma come si gioca a Dispatch? Il titolo offre un interessante mix tra elementi gestionali, dialoghi a risposta multipla e quick time events (anche questi si possono disattivare a inizio partita, per godersi le cutscenes senza elementi interattivi). Non ci siamo ancora ritrovati davanti a scelte morali significative, ma siamo fiduciosi. Già nei primi due episodi, densi di tutorial, abbiamo affrontato scene di combattimento e situazioni complesse: Dispatch riesce a rendere veloce, dinamico e interattivo un genere dove spesso basta rilassarsi e godersi la storia. Tutto questo facendoci sorridere più e più volte, in un continuo di sagaci battute e incontri curiosi.

I personaggi che incontreremo sono irriverenti e ben scritti

Conosciuta la nostra fulgida Blonde Blazer, Robert viene condotto al Superhero Dispatch Network (SDN), un vero e proprio “centro smistamento” per supereroi. È in questo ufficio che dovremo imparare il nostro nuovo lavoro, tutt’altro che semplice: monitorare la città e inviare il supereroe più adatto a risolvere varie emergenze. Durante il tempo limitato del nostro turno, avremo davanti la mappa della città sulla quale compariranno per un breve tempo gli avvisi d’emergenza: ogni supereroe a nostra disposizione è dotato di diverse capacità, c’è chi è più resistente, chi è più carismatico, chi è in grado di correre sul posto più velocemente, chi usa il cervello e chi preferisce invece menare le mani. Sta a noi interpretare correttamente ogni situazione e sfruttare al meglio la nostra squadra, gestendo tempistiche e capacità degli eroi. O meglio, degli anti-eroi, dato che spesso ci troveremo tra le mani degli ex villain passati dalla parte della legge, con la spiccata tendenza a mettersi nei guai!

Ogni supereroe ha punti di forza e punti deboli: dovremo imparare a gestirli per risolvere le emergenze e proteggere la città

A complicare le cose, sopraggiungono delle richieste di aiuto da parte della nostra squadra, che talvolta ci chiamerà per decidere il da farsi in situazioni concitate. Robert, oltre a dare indicazioni, potrebbe dover procedere direttamente all’hackeraggio tramite una sorta di minigioco con combinazioni di tasti da premere velocemente, un’ulteriore variante di gameplay che abbiamo apprezzato e che potrebbe avere ulteriori sviluppi procedendo nel gioco. Inoltre, gli eroi a nostra disposizione guadagnano punti dopo aver portato a termine una missione con successo e possono così migliorare le loro statistiche.

Non è semplice fare tutto per bene e prevedere quello che accadrà. C’è poco da annoiarsi, durante questo lavoro da scrivania!

Robert dovrà intervenire direttamente dando suggerimenti agli eroi o superando un minigioco di hackeraggio

I primi due episodi di Dispatch ci hanno colpiti positivamente: l’avventura prosegue ogni mercoledì fino al 12 novembre 2025, data in cui ci ritroveremo per il nostro giudizio finale!

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Riassunto

Siamo solo all’inizio ma, per ora, ci sentiamo di premiare Dispatch su tutta la linea. Il gameplay non annoia e dà la giusta varietà al genere narrativo: difficile distogliere lo sguardo dallo schermo quando hai tra le mani una squadra di eroi combinaguai, da inviare a risolvere le emergenze in giro per la città! Il doppiaggio, la scrittura e le animazioni sono semplicemente fantastici. La storia, una commistione tra The Boys e The Office, è irriverente e siamo curiosi di scoprire dove andrà a parare. Ne riparleremo ad avventura conclusa, ma una certezza ce l’abbiamo: non vediamo l’ora di proseguire questo curioso videogioco!

  • Valutazione9
Scritto da
Chiara Ferrè

Ciao, sono Chiara. Cresciuta a pane, Harry Potter e Final Fantasy, ho da sempre una grande passione per la narrazione in tutte le sue forme. Cerco campi di battaglia, magici cappelli, lucertoloni volanti. Ho una penna e non ho paura di usarla.

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