Home Videogiochi Speciali Le cose che vogliamo vedere in Resident Evil Requiem

Le cose che vogliamo vedere in Resident Evil Requiem

Capcom è stata capace di risvegliare il morale di milioni di appassionati durante l’abbastanza soporifero Summer Game Fest di Geoff Keighley. Subito dopo aver infatti scherzato con i fan, affermando che il nuovo capitolo di Resident Evil è in sviluppo, la casa di Osaka ha deciso di mostrare al mondo Requiem, il prossimo titolo principale della celebre serie survival horror.

Per quanto vi siano ancora molti dettagli avvolti nel mistero (anche se è stato già rivelata la possibilità di affrontare l’avventura sia in prima che in terza persona), la software house nipponica ha rilasciato le prime informazioni ed immagini ufficiali che sembrano proprio suggerire un ritorno al passato in termini di ambientazioni e meccaniche. Basandoci quindi su quanto è stato svelato finora, abbiamo deciso di scrivere nero su bianco alcune cose che ci piacerebbero vedere nel nono episodio principale mentale (molto probabilmente in comune con tanti altri amanti del franchise).

Ambientazioni

Un nuovo Resident Evil è sempre motivo di entusiasmo, ma Resident Evil: Requiem ha acceso l’hype per un motivo in particolare: il ritorno a Raccoon City. La leggendaria città, distrutta da una bomba nucleare alla fine di Resident Evil 3, è rimasta impressa nell’immaginario della serie, e Requiem sembra proprio voler riportare fisicamente in quei luoghi iconici.

Il trailer ha infatti mostrato scorci delle rovine della stazione di polizia RPD, e speriamo di poter esplorare anche altri ambienti familiari come l’ospedale, l’orfanotrofio o persino le fogne. Tornare in quei luoghi dopo tanti anni, con la devastazione lasciata dalla bomba, sarà affascinante. Allo stesso tempo, è doveroso aspettarsi anche nuove ambientazioni, visto che Requiem non sembra proprio un prodotto da mero effetto nostalgia.

Nemici da sconfiggere…e non

La serie è famosa per i suoi nemici inquietanti e memorabili, di conseguenza non vediamo l’ora di scoprire che orrori ci attendono in Requiem. Ma un piccolo lato masochista desidererebbe vedere alcune vecchie conoscenze. Visto che si torna a Raccoon City, ha senso immaginare anche il ritorno di creature come i Licker, gli abomini delle fogne, gli Hunter o i Pale Head. Magari con nuove mutazioni, in linea con il tempo trascorso e i nuovi contesti.

Non vanno poi dimenticati i giganti che inseguono costantemente il malcapitato eroe di turno. Questi avversari, davvero difficili da gestire anche dal punto di vista del comportamento e della programmazione, sono sempre riusciti a ritagliarsi un posto d’onore all’interno di diversi episodi di Resident Evil (Mr. X, Nemesis, Jack Baker e Lady Dimitrescu, tanto per citarne qualcuno). Speriamo davvero che anche Requiem includa una figura simile, capace di aumentare costantemente la tensione. Che sia presente solo in una parte del gioco o per tutta l’avventura, un nemico inarrestabile fa sicuramente la differenza nell’esperienza di gioco.

Trame passate che ritornano

Il ritorno nella città dei procioni alimenta la speranza che la nuova fatica di Capcom voglia riprendere alcune linee narrative lasciate in sospeso. Anche se la città è stata rasa al suolo, potrebbero esserci ancora storie da raccontare. Cosa è successo al laboratorio Umbrella sotterraneo dopo la bomba? Alcuni dei personaggi secondari visti in RE2 e RE3 potrebbero essere sopravvissuti in modi finora sconosciuti? Anche semplici easter egg o frammenti di lore sono i benvenuti per gli appassionati del franchise.

Requiem si collega infatti chiaramente a RE2, RE3 e ai titoli Outbreak, visto che la protagonista Grace Ashcroft è la figlia di Alyssa, eroina vista in Outbreak. Naturalmente il desiderio di molti è che vi siano nuovi legami con altri capitoli della serie. Inutile nasconderlo: Resident Evil dà il meglio di sé quando amplia il proprio universo narrativo, e Requiem ha tutte le carte in regola per riprendere addirittura semplici dettagli emersi in RE6, riguardo il bombardamento della città.

Non dimentichiamo poi il fatto che la timeline dell’IP giapponese è diventata sempre più complessa. Village si conclude nel 2037, mentre il trailer di Requiem esterna che la madre di Grace è morta otto anni prima, e che era ancora attiva come giornalista almeno fino al 2016. Questo farebbe pensare a una collocazione intorno al 2024, ma non abbiamo ancora certezze. Speriamo di ottenere presto più informazioni.

Horror, please

Una delle principali speranze è che il gioco non sacrifichi l’atmosfera horror. Anche se la protagonista è un’agente addestrata, sarebbe controproducente che Requiem si votasse troppo all’action (qualcuno ricorda il sesto capitolo?). La serie ha difatti già commesso questo errore in passato, ma Capcom sembra voler puntare fortemente sull’elemento che contraddistingue il genere di appartenenza, e questo ci rende fiduciosi, anche perché un passo falso in questo frangente potrebbe far ripiombare l’IP nell’abisso da cui è appena riemersa.

Le premesse per un nuovo capolavoro ci sono tutte. Ora non ci resta altro da fare che attendere nuovi aggiornamenti in merito, che arriveranno sicuramente sia dal Capcom Spotlight della prossima settimana, e sia dalla Gamescom di Colonia, dove Resident Evil 9 sarà presente con una demo giocabile.

Scritto da
Lorenzo Bologna

Appassionato di tutto ciò che concerne il mondo videoludico, sono un inguaribile amante dei titoli horror e un accumulatore compulsivo di trofei (meglio se di platino). Avvicinato al medium grazie a mamma Nintendo e papà Crash Bandicoot.

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