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[Recensione] Assassin’s Creed: Mirage

Assassin’s Creed Mirage è finalmente tornato un titolo stealth: non siamo più un orso selvaggio che lancia asce in giro, ma un leopardo che bracca la sua preda. Possiamo sperimentare molto di più, sperimentare un level design estremamente aperto ed una città in cui ogni quartiere sembra diverso.

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Assassin’s Creed Mirage è un sogno per i re della furtività. Chi ha amato Sam Fisher in Splinter Cell o semplicemente i vecchi Assassin’s Creed si divertirà moltissimo nella splendida Baghdad del IX secolo, come ci ha rivelato la nostra recensione del gioco.

Lanciamo monete, distrarre brevemente una guardia, sfrecciare dietro gli angoli. Ci si infila negli angoli bui, perché di sera anche la propria ombra in una candela potrebbe tradirci. È una sensazione completamente diversa da quella di Assassin’s Creed Valhalla. Vi raccontiamo tutto nella nostra recensione.

Versione provata: PlayStation 5

ASSASSINO NOVIZIO

Per coloro che hanno abbracciato la saga con i vari Origins, Odyssey e Valhalla, il primo impatto con Assassin’s Creed: Mirage potrebbe essere abbastanza traumatico, ma ciò fa tornare alla mente i grandi fasti di un tempo dove essere un Assassino significava davvero dover temere per la propria vita.

Il buon Basim, protagonista di questa nuova puntata del franchise, appare inizialmente inesperto, soprattutto all’inizio con il suo equipaggiamento da ladro (una semplice camicia) che non gli consente di lanciarsi a viso aperto contro i nemici. Ed è interessante notare che, nelle prime missioni, non possiede alcuna arma. Gli sviluppatori hanno optato per un approccio cauto e riflessivo, ciò che farebbe un uomo del tempo in possesso di tali capacità.

Ubisoft vuole davvero prepararci a procedere lentamente, deliberatamente e silenziosamente, a usare i pagliai, a nasconderci tra la folla, a perfezionare il borseggio come un piccolo evento. Dobbiamo rubare la chiave di un capitano della Guardia di Baghdad e il comandante è abbastanza ben protetto: tre o quattro uomini proprio accanto a lui, ma anche sulle torri e al cancello tre soldati dall’aria truce stanno pattugliando.

Se vi lancerete all’attacco lì dentro come avrebbe fatto Eivor il Vichingo, perderete rapidamente. Ubisoft Bordeaux celebra il ritorno della furtività, del parkour e dell’ideazione di vie di fuga intelligenti. Possiamo arrampicarci sulle scale, ad esempio, e poi rovesciarle per rallentare le guardie della città. Oppure rovesciare una bancarella di spezie: non è il modo migliore, ma cosa può fare un povero furfante che non ha ancora con sé una spada scimitarra, ma solo il pugno nudo di un giovane piuttosto debole.

Dopotutto, qui siamo all’inizio. Siamo l’allievo padawan che deve ancora essere plasmato in un vendicatore insensibile dalla Lega degli Assassini.

RITORNO ALLE ORIGINI

Il gameplay di Mirage offre un mix di vecchio e nuovo, riportando una manciata di caratteristiche assenti dalla serie e mantenendo intatte alcune aggiunte più recenti. Una caratteristica che ritorna è la “furtività sociale“, che consente di mimetizzarsi tra la folla per eludere o nascondere le guardie. È tornato anche il sistema di notorietà: se si compiono troppe azioni di alto profilo, le guardie si insospettiranno più rapidamente, anche se ci si trova in un’area pubblica.

Con un altro ritorno al passato, Mirage abbandona i punti esperienza e il flusso infinito di bottini a favore di una progressione più lineare. Completando le missioni e scalando i ranghi dei Nascosti, sbloccherete nuovi strumenti, forniti dall’inventore (e figura storica reale) Abu Jafar Muhammad. L’arsenale di Basim si arricchirà di fumogeni, dardi esplosivi, coltelli da lancio e, naturalmente, dell’iconica lama nascosta.

Per quanto riguarda le novità, Mirage dà a Basim l’accesso a un compagno uccello – l’aquila Enkidu – che può usare per esplorare l’ambiente circostante, continuando una funzione introdotta per la prima volta in Origins. Basim ha anche un’abilità completamente nuova, la Concentrazione dell’Assassino, un potere che consente di mettere in fila più assassini prima di unirli senza soluzione di continuità, con Basim che si muove così velocemente che sembra si stia teletrasportando. Per evitare di pensare che dovrete accoltellare a catena per tutto il gioco, dovrete ricaricare la Concentrazione dell’Assassino eseguendo prima uccisioni furtive di successo.

Parlando della questione armi, invece, queste saranno reperibili principalmente da mercanti e missioni, i fabbri poi ci consentiranno di potenziarle tramite materiali quali ferro e rame, aumentando danno offensivo e difensivo, ma quello servirà non appena avremo maggiori coperture dagli attacchi nemici. Questo è uno degli aspetti “salvati” dagli ultimi capitoli, tuttavia permette, anche in fasi iniziali, di confrontarsi alla pari con avversari tutt’altro che innocui.

Eccezion fatta per determinati aspetti, Mirage riesce a tornare indietro nel tempo degli Assassin’s Creed più amati dalla community, introducendo novità che, per i più nostalgici, sono un bel ricordo.

UNA CITTA’ VIVA

Baghdad, dentro e fuori il Gran Bazar, si è sentita davvero viva. Gli NPC vanno e vengono, le conversazioni sono dietro a ogni angolo ed è divertente esplorare e assorbire tutto. Per farlo, ovviamente, è necessario sfruttare le opzioni di parkour di Assassin’s Creed Mirage. Il sistema è meno coinvolgente di quello visto in Assassin’s Creed Unity, in quanto si tratta perlopiù di tenere premuto un tasto in avanti e un altro, ma è molto più utile di quanto non sia nei giochi di ruolo open-world. In parte questo è dovuto al fatto che tutto si svolge in città. La struttura della città garantisce che i giocatori eseguano il parkour per arrivare ovunque, ma il chilometraggio varierà se l’impostazione della città è sufficiente per compensare gli appassionati di parkour.

Fare un’azione socialmente sbagliata, come rubare un borsello di monete da un passante, attiverà subito le guardie nelle vicinanze, allertando i cittadini circostanti e, buona parte delle volta, avviandoci ad un combattimento. Questo è segno della cura messa nell’IA che, sebbene non risponda sempre in maniera perfetta, riesce a star dietro ai movimenti del giocatore, riproducendo una risposta abbastanza rapida su azione di Basim.

Baghdad è costruita con molta più cura e sembra più varia: c’è il quartiere del porto, per esempio, ma anche quello degli intellettuali con le biblioteche in quell’affascinante architettura abbaside. C’è un quartiere di mercanti, uno di ville e tutto è collegato dal fiume Tigri, il che significa che possiamo sempre fare un tuffo veloce nell’acqua fresca.

L’atmosfera della città inoltre è piena della vita cittadina e non solo, grazie ad elementi caratteristici per strada quali gatti e bambini, ci sentiamo più immersi di quanto visto in passato a causa alle animazioni con questi ultimi, fluide e con pochi problemi. Gli unici bug visivi sono stati notati per lo più nelle cutscenes e, naturalmente, ci aspettiamo di vederli risolti nel breve periodo.

Vero, il mondo di gioco può apparire piccolo se confrontato con le ultime uscite, tuttavia questo aumenta solo la densità delle attività presenti. Se avete voglia di un Assassin’s Creed più contenuto, ma molto più artigianale, qui non potete sbagliare.

Ringraziamo Ubisoft per il codice fornito.

8.4
Review Overview
Riassunto

Con il suo mix di elementi di gioco classici e moderni e una storia che porterà i giocatori nel luogo di nascita del moderno Ordine degli Assassini, Assassin's Creed Mirage sembra essere un tributo appropriato per il 15° anniversario della serie, e in un modo particolarmente adatto alla saga. Dopo tutto, si tratta di un gioco completamente nuovo che attinge alla memoria genetica dei suoi lontani antenati. Così metafisico.

Pro
Si torna agli approcci stealth Una Baghdad ricostruita in modo superbo La storia degli Assassini è sempre coinvolgente
Contro
Lo stealth è poco variegato Qualche bug di troppo Non longevo come i capitoli precedenti (ma il prezzo budget aiuta molto)
  • Concept & Trama8.5
  • Gameplay8.5
  • Comparto Artistico8.5
  • Comparto Tecnico8
Scritto da
Matteo "bovo88" Bovolenta

Appassionato di videogiochi e console di ogni tipo, tecnologia ed informatica. Amante dei manga ed anime giapponesi, e della cultura nipponica in generale. Ha iniziato a videogiocare molto giovane prima con SNES e Game Boy, per poi passare a PlayStation. Da allora ogni genere di gioco lo ha sempre affascinato. Gli piace informarsi e tenere informati su questo fantastico mondo virtuale.

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