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[Recensione] Crysis Remastered Trilogy

E’ tornato sui nostri schermi uno dei titoli più apprezzati delle precedenti generazioni, che con la sua semplice ma bilanciata storia e la sua versatilità è entrato nei cuori dei videogiocatori: parliamo naturalmente di Crysis, che punta ad offrirci un’esperienza completa con i 3 capitoli principali della saga, introducendo anche ai neofiti (e ricordando ai veterani) i motivi per cui tutt’oggi ricordiamo la serie di Crytek: scopriamoli insieme.

Prima di cominciare, ricordiamo che Crysis Remastered Trilogy è disponibile dal 15 ottobre 2021 per le attuali piattaforme escluse le console next-gen, che usufruiranno del triplice titolo tramite compatibilità, e narra una guerra multipla e divisa in un arco temporale veramente ampio, comprendendo nordcoreani, alieni e, ovviamente, gli americani con la loro tecnologia e le nanotute: avanzati sistemi indossabili dai soldati per combattere con forza e capacità fuori dal comune; detto ciò, vi lasciamo alla recensione di Crysis Remastered Trilogy.

Versione provata: PS4.

 

IL RITORNO IN GRAN STILE DELLA LEGGENDA

La trama segue paro paro gli eventi dei giochi originali, senza variazioni vere e proprie e lasciando gli eventi narrati nello stesso stato, il che è sicuramente un punto a favore in quanto non si sentiva il bisogno di aggiungere scene extra o inedite che diluissero una storia così ben costruita.

Nel primo capitolo (ambientato nel 2020) impersoniamo i panni di Nomad, un soldato delle forze speciali americane dotato di una nuova tuta sperimentale e ipertecnologica che, assieme ai propri compagni, viene spedito in una missione di recupero ostaggi di massima priorità, il tutto capitanato da Prophet, un comandante coraggioso e razionale che impegnerà i suoi uomini alla ricerca di uno scienziato in un’isola tropicale segreta, difesa dalle forze armate Nordcoreane, con le quali vi è in corso una grossa faida; durante la missione però, vengono a galla una serie di misteri che portano la guerra corrente in uno scontro di più vaste proporzioni, questo dopo la scoperta di forze di vita aliene simili a polipi, chiamati CEPH, che sconvolgeranno il susseguirsi degli eventi.

Dopo aver superato le difficoltà del primo gioco, veniamo spostati in una New York del 2023 sotto assedio e difesa, su commissione del governo, dalla CELL: un gruppo di mercenari violenti che impongono l’ordine attraverso il terrore; qui vestiremo il ruolo del marine Alcatraz, altro soldato il cui compito primario sarà il ritrovamento del Dottor Nathan Gould, l’unico capace di fermare per tempo l’assalto alieno a New York, finché un attacco non lo metterà alle strette e lo porterà ad allearsi col comandante Prophet, il che lo porterà anche ad approcciarsi con la versione migliorata della Nanotuta e a condursi su un sentiero inaspettato, formato da sangue e distruzione.

Il caos causato dai precedenti eventi, ha portato New York a isolare sotto una cupola di protezione i pochi sopravvissuti, siamo nel 2047 e in piena crisi aliena, il che ha portato al dominio militare della CELL che ora, reclutando tutte le persone indebitate e accrescendo perciò la propria forza, presiede a Washington D.C. da cui controlla il mondo intero; l’insorgere di una nuova terribile minaccia, vale a dire un esemplare di alieno CEF Alfa, dai poteri fuori da ogni immaginazione, ci porterà a indossare nuovamente la nanotuta con lo scopo di salvare il pianeta da una probabile estinzione, il tutto nei panni di un noto personaggio della serie (che non riveliamo per evitare spoiler).

All’interno della storia generale dei Crysis troviamo spunti per parlare di vari argomenti, primo tra tutti lo scontro tra terrestri nonostante la minaccia aliena, ma senza mai cadere nel banale e rimanendo, come detto in precedenza, fedele al 100% alla trama originale della saga che dal 2007 continua a far parlare di sé.

 

GRAFICA, FLUIDITA’…E NON SOLO

Dopo aver testato a dovere ogni aspetto della Remastered, prendendoci alcuni giorni per analizzarla a fondo, possiamo affermare che il team di sviluppo abbia svolto un lavoro egregio e non legato solamente alla grafica (che rimane uno dei punti cardine del gioco), di cui approfondiremo di seguito.

Andando per ordine, parlando innanzitutto del motore grafico, in questa remastered dal lato di PS4 (giocata da PS5), troviamo 3 impostazioni possibili: Qualità, con i 1440p variabili, Prestazioni, con i 60 FPS in Full HD, e il Ray tracing simulato; la parte tecnica basata sulla qualità è davvero promettente e consente di godere di effetti importanti per cui, in passato, serviva un hardware di alto livello per vedere in maniera cristallina alcune scene, soprattutto in condizioni di scarsa luminosità, mentre la Modalità Prestazioni è quella che rimane consigliata per una fluidità garantita e senza cali di FPS (pur mantenendo una buona qualità generale e tranquillamente godibile); nota dolente invece per il Ray Tracing simulato, che apporta effetti particellari migliori compromettendo però alcune texture significative, il che purtroppo rende questa scelta la meno adatta per giocare la suddetta Remastered.

Parlando delle meccaniche invece, ci siamo trovati molto bene con il sistema archetipo che mescola approcci più aggressivi (sfruttando la corazza e il salto potenziato) con quelli stealth e cauti (utilizzando la mimetizzazione): in sintesi la Nanotuta è sempre stata amore a prima vista e siamo ben contenti di vederla in tutto il suo splendore e senza variazioni, è infatti uno degli aspetti per cui non si sentiva un bisogno di cambiamento, essendo tra l’altro una delle peculiarità di maggior rilievo nel gioco di Crytek; anche il feedback delle armi e degli accessori equipaggiabili sul campo non è da meno, lasciando libertà di personalizzazione al giocatore, mentre, per quanto riguarda il resto degli aspetti visivi e uditivi, come costruzione delle mappe e colonna sonora, essi rimangono parte secondaria ma comunque d’effetto e in linea con la prima versione dei giochi (non trattandosi di un remake).

Il sistema con cui Crysis è stato rielaborato è una rappresentazione di come la Remastered di una saga di successo dovrebbe essere: senza cambiamenti non necessari e con miglioramenti sulla fluidità e ottimizzazioni della grafica, ciò che in passato era difficile implementare efficientemente, ora punta alla perfezione, riuscendoci quasi del tutto.

 

PUNTI DI FORZA

  • Trama sempre semplice e ben costruita (come l’originale)
  • Grafica migliorata soprattutto nei primi 2 titoli
  • Ottima fluidità generale

PUNTI DEBOLI

  • Qualità sottotono in modalità Ray Tracing simulato
  • Mancanza di versione next-gen

Nel complesso ci troviamo d’accordo nel consigliare fortemente di recuperare questa Remastered, è stato infatti svolto un lavoro ottimale nel rielaborare una serie che ha fatto la storia sulle console (e non solo) di precedenti generazioni e che punta a conquistare anche il nuovo pubblico, tralasciando in parte purtroppo i possessori di PS5 e Xbox Series X|S, i quali non potranno usufruire di particolari vantaggi; eccezion fatta per queste “limitazioni” però, tutti potranno godere di ben 3 giochi di tutto rispetto che lasceranno di sicuro la loro impronta, ancora una volta.

Ringraziamo Crytek per il codice del gioco per PlayStation 4.

Scritto da
Marco "Connor" Corazza

Videogiocatore dall'infanzia, dalla fine degli anni '90, fino ad arrivare ai titoli più recenti. Dal PC alla console, una vita basata su questo mondo, appassionato di trame fitte e giochi in team.

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