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[Recensione] Horizon: Zero Dawn – The Frozen Wilds

In un’epoca in cui Arkane Studios presenta Dishonored: La morte dell’Esterno e Naughty Dog sorprende con Uncharted: L’eredità perduta, la parola espansione in un videogioco ha iniziato ad assumere un significato ben differente rispetto a prima. Un’esperienza nuova, più grande e per certi versi differente da quella che ci ha propinato il “fratello maggiore”, nei due casi sopraccitati Dishonored 2 e Uncharted 4. Ci sarà un motivo, allora, dietro alla scelta di Guerrilla Games di definire come espansione, e non come semplice DLC, la sua The Frozen Wilds, una nuova avventura con protagonista la giovane e coraggiosa Aloy in quel mondo post-apocalittico che abbiamo amato ed esplorato in lungo e in largo in Horizon: Zero Dawn. La destinazione della giovane guerriera, dopo i canyon al di fuori di Meridian e le vaste foreste nel Sud, è il freddo nord, dove un male ignoto sta creando non pochi problemi alla tribù dei Banuk.

ANGELI E DEMONI

Le vicende di The Frozen Wilds hanno inizio quando Aloy, dopo aver udito le voci di ciò che sta succedendo al Nord, decide di intraprendere un nuovo avventuroso viaggio alla volta dei territori di caccia della tribù dei Banuk, in passato grandi rivali dei Carja. Già dalle prime battute della prima, e unica a quanto pare, espansione di Horizon, riusciamo a scoprire qualcosa di più della mitologia di questo mondo post-apocalittico rimasto tale e quale a prima, in cui la civiltà umana è implosa a causa di sè stessa e dove ora i pochi uomini rimasti, ridotti alla stregua delle tribù preistoriche, sono costretti a contendersi risorse preziose con altri gruppi o con le ben più pericolose e selvatiche macchine. Il concept, insomma, lo conosciamo benissimo, e nella presentazione della nuova storia che ci viene raccontata non vi è alcuna sorpresa. La novità è invece rappresentata dai co-protagonisti della vicenda, Aratak e Ourea, alte personalità dei Banuk e rispettati sciamani che ci sveleranno come un grande male si sia risvegliato improvvisamente nel pericoloso Rombo di Tuono.

Lo Squarcio, terra inospitale caratterizzata da un clima rigido e perennemente innevata, è infatti sotto lo scacco di una nuova “infezione” che sta corrompendo le macchine. Il Demone, questo il nome che i nativi danno al misterioso nemico, sta infatti producendo macchine in gran quantità, e tra queste ce ne sono alcune completamente nuove ed estremamente pericolose, che si stanno spingendo a quanto pare sempre più a Sud. Compito di Aloy sarà naturalmente quello di far luce sul mistero e salvare la cosiddetta Anima, in una storyline principale della durata di circa 4 ore che rappresenta un ulteriore percorso di crescita per la giovanissima eroina. Già sulla via della grandezza, Aloy si dimostra ancora una volta una donna forte, carismatica, pronta a tutto pur di raggiunere il proprio scopo, anche se questo significa avere la sfrontatezza di sfidare antiche tradizioni o andare incontro a morte certa. Perché per fermare questo inverno, che si sta trasformando rapidamente in un inferno (l’assonanza non è casuale, visti i risvolti conclusivi del Rombo di Tuono di cui però non voglio spoilerarvi nulla), serve un grande guerriero.

La storia di The Frozen Wilds è stata inserita senza soluzioni di continuità, dunque non ha alcune effetto sugli avvenimenti della storyline principale. È interessante però notare come la campagna principale di questa espansione sia una sorta di preparazione del terreno, una ulteriore conferma di alcuni mali infernali che abbiamo già scoperto nella storia che abbiamo vissuto abbinata ad una visione su quello che sarà il futuro della serie. Sarà anche per questo, forse, che al termine della chiamiamola quest primaria di The Frozen Wilds sarete assaliti da un senso di incompiutezza, quasi come se i Guerrilla avessero voluto creare un episodio filler di Horizon: Zero Dawn ma che contiene così tanti riferimenti alla lore del mondo di gioco da risultare un altro tassello imprescindibile per scoprire tutti i segreti celati alla nostra conoscenza. Non abbastanza, però, per placare la nostra sete di sapere.

GELIDI ARTIGLI

Insieme ad una storia appassionante e che non lesina qualche piccola sorpresa, The Frozen Wilds porta con sé un nuovo carico di attività secondarie, divise tra missioni, compiti come la caccia e collezionabili vari che trovano posto nella vasta landa dello Squarcio, una regione la cui estensione è pari circa a 1/5 della mappa di gioco attuale. Le attività non rappresentano nulla di nuovo in termini di innovazione, sono tutti compiti che abbiamo già portato a termine nella run principale di Horizon: Zero Dawn, ma sono ben studiati per far conoscere qualcosa di più specialmente sul popolo dei Banuk, a noi ancora ignoto. In totale, stimiamo circa una decina di ore di contenuti aggiuntivi, che per un’espansione di questo tipo, e del costo di 19.99€, sono davvero ottimi considerando inoltre che l’azione frenetica di molte di queste quest, abbinata alle classiche fasi platform e ai semplici puzzle ambientali e non che spezzano il ritmo, impedirà alla noia di farsi sentire. C’è anche spazio per qualcosa di nuovo da vedere, come la riparazione di un Collolungo danneggiato che ci permetterà di avere una visione totale dello Squarcio, ma in termini di meccaniche di gioco non c’è nulla di inedito sotto il sole da segnalare.

Le fredde montagne dello Squarcio sono territorio di caccia anche di nuove maestose macchine, tra cui il potente Gelartiglio che trae spunto dai reali orsi come si può notare dalla stazza, dal tipo di movimento e dagli attacchi tramite fendenti con i suoi possenti artigli. La strategia per riuscire ad avere la meglio sulle minacce non varia rispetto a quanto già conoscevamo: gli scontri si definiscono tramite un connubio di schivate e attacchi con le armi equipaggiate, questo a seguire di uno studio approfondito sulle nuove macchine per identificare i punti deboli e le vulnerabilità critiche che possono essere colpite per superare agilmente la battaglia. Esiste però la possibilità di impreziosire il proprio arsenale grazie alle quest principali e secondarie, che consentono ad esempio di ottenere nuovi abiti e nuove armi elementali o di potenziare quelle che già possediamo offrendo ulteriori scelte nella già vasta gamma di armamenti.

LANDE INNEVATE

L’espansione The Frozen Wilds si renderà disponibile una volta che avrete raggiunto il livello 30, e a tal proposito segnaliamo anche il level cap aumentato fino a 60. La difficoltà delle nuove missioni è però calibrata perfettamente per adattarsi anche al vostro livello attuale. Nel nostro caso, abbiamo iniziato The Frozen Wilds al livello massimo di base (il 50), ma nonostante le missioni fossero segnalate con livelli di difficoltà minore non è stata una passeggiata vincere ogni scontro senza problemi. Aloy può così aumentare la sua esperienza, e con essa arriva anche un ramo tutto nuovo dell’albero delle abilità che sblocca la sezione Viaggiatrice. Tra le nuove skill a disposizione, c’è la possibilità di smaltire i propri oggetti inutili in cambio di preziosi frammenti di metallo, o colpire macchine nemiche mentre ci troviamo a bordo di altre macchine su cui abbiamo eseguito l’override. La presenza di una nuova tribù è stata anche perfetta per inserire una nuova valuta di scambio molto ricercata e preziosa presso i mercanti locali, il blubagliore, il cui recupero non è lasciato al basilare crafting delle altre risorse di gioco.

Esplorare lo Squarcio a caccia di blubagliore, Gelartigli e quant’altro è davvero appagante. La nuova ambientazione dei Guerrilla, sebbene risulti all’apparenza molto monotematica e ripetitiva, nasconde location segrete dallo stile inconfondibile e dall’aspetto incredibile, lasciando nei nostri occhi le stesse sensazioni di stupore e meraviglia che appena pochi mesi fa ci facevano slogare la mandibola. Il mondo di gioco, anche in una regione caratterizzata da nevi perenni, è realizzato con una minuziosità nei particolari da far paura, con la stessa costanza di coloro che hanno costruito con le proprie menti le città dei Carja o i numerosi Calderoni sparsi per la mappa iniziale. Ancora una volta, tecnicamente ed artisticamente, tutto di The Frozen Wilds è un gioiello tecnologico di rara bellezza.

PUNTI DI FORZA

  • Tante ore di gioco in più
  • Nuove maestose macchine da combattere
  • Una nuova tappa della crescita interiore di Aloy

PUNTI DEBOLI

  • La storia si conclude quasi in un nulla di fatto
  • Pochissime novità nelle attività da compiere

The Frozen Wilds è una ulteriore conferma di quello che può offrire il mondo di Horizon: Zero Dawn. Un mondo vario, splendido da esplorare e ricco di pericoli, in cui l’ingordigia dell’Uomo ha portato all’implosione della civiltà così come la conosciamo e alla proliferazione di entità come il Demone, che Aloy e le altri tribù nel mondo temono per l’ostilità nei confronti degli esseri viventi. Guerrilla Games ci riporta in questi luoghi, nel freddo nord della regione dello Squarcio, dove nuove macchine demoniache e carismatici capi tribù si contendono il dominio sull’area a suon di feroci scontri. L’occasione è ghiotta non solo per le tante nuove ore di gioco e i nuovi contenuti, ma anche per scoprire qualcosa di più sulla mitologia di Horizon e su quello che sarà il futuro della creatura dei ragazzi di Guerrilla. Forse è anche per questo che, al termine della storyline principale di The Frozen Wilds, sarete assaliti da una sensazione di incompiutezza, che sarà placato (forse) solo in Horizon 2. Non crogiolatevi troppo nel dolore di questa notizia però, perché il gioco, in questo caso l’espansione, vale tutta la candela.

Ringraziamo Sony Interactive Entertainment Europe per la copia review di Horizon: Zero Dawn – The Frozen Wilds.

Scritto da
Andrea "Geo" Peroni

Entra a contatto con uno strano oggetto chiamato "videogioco" alla tenera età di 5 anni, e da lì in poi la sua mente sarà focalizzata per sempre sul mondo videoludico. Fan sfegatato della serie Kingdom Hearts e della Marvel Comics, che mi divertono fin da bambino. Cacciatore di Trofei DOP.

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