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[Recensione] The Talos Principle 2

A distanza di quasi 10 anni dal suo primo capitolo, Croteam torna a immergersi ed immergerci nell’utopia post-apocalittica di Talos Principle, il rompicapo in prima persona che ci aveva già catturato e sorpreso nel 2014. Sin dalle prime ore della nostra esperienza con The Talos Principle 2 c’è un verso di Miranda, la figlia di Prospero, il duca di Milano, il mago sapiente protagonista de La Tempesta di Shakespeare, che continua a far capolino nella nostra mente: “Oh coraggioso nuovo mondo, che ha in sé tali genti!”. Le ragioni di questo pensiero sono molteplici: innanzitutto il continuo senso di stupore che l’opera dei Croteam è capace di darci in ogni momento, e poi un certo gioco di rimandi e di affinità tematiche con il capolavoro del Bardo di Stratford che è presente nel puzzle game croato.

La società dei Nuovi Umani

Ma forse, per essere più espliciti è meglio partire dall’inizio. Anzi, da prima dell’inizio. Come si direbbe a teatro, dall’antefatto. Nel primo The Talos Principle scoprivamo che il riscaldamento globale aveva portato allo scioglimento del permafrost, che conteneva un virus letale rimasto prigioniero all’interno dei ghiacci sin dalla preistoria. L’umanità fu incapace di trovare delle contromisure che portassero alla sua salvezza, e nel panico generale che portava alla sua estinzione emerse una scienziata, Alexandra Drennan, che decise di provare a creare una nuova specie che raccogliesse il testimone e le testimonianze della razza umana, ovvero gli androidi. La domanda che si pose era: “Posso creare un robot che sia, in termini di intelletto ed emozioni, un essere umano, pur non avendo un corpo biologico?”. E la risposta che si diede fu: “Sì, posso”. Per realizzare questo suo proposito, ovvero creare un’intelligenza artificiale dotata di libero arbitrio, Alexandra Drennan immaginò una simulazione nella quale gli androidi sarebbero stati testati, sia attraverso dei giochi rompicapo, per mettere alla prova la loro capacità di utilizzo del pensiero laterale e di risoluzione dei problemi, sia attraverso il rapporto con un’altra intelligenza artificiale che fungeva da autorità nel mondo virtuale, ovvero Elohim. L’androide che impersonavamo nel primo Talos emergeva trionfante sia dalla risoluzione dei puzzle sia dal confronto con Elohim, vincendo nello scontro proprio grazie al suo essere in grado di mettere in dubbio gli ordini superiori, e di dimostrarsi autonomo nelle sue scelte.

In The Talos Principle 2, Croteam ha deciso di fare il passo successivo: se nel primo capitolo la vicenda ruotava attorno all’individuo, il tema centrale del seguito è quello della società, della civiltà. L’intento è di raccontare una storia che riguardi il mondo reale e non qualcosa che si riveli solo una simulazione. Dopo un test che ricorda gli enigmi del primo Talos Principle  scopriremo che il nostro nome è 1k, e che siamo il millesimo robot creato 1000 anni dopo la fine del programma avviato dalla Fondatrice Athena, ovvero l’androide uscito vincitore dall’ordalia di Elohim. Il numero 1000 è molto importante per i robot, perché la società degli androidi ha deciso che la cosa di cui più ha paura è ripetere gli errori commessi dagli umani biologici. Hanno paura dell’espansione tecnologica, di danneggiare accidentalmente l’ambiente in un modo che non possono prevedere e al quale non possono riparare. Hanno così  deciso di costruire una città, New Jerusalem, una sola città con 1000 cittadini e noi siamo il millesimo, l’obiettivo ultimo di tutta la civiltà sintetica. L’umanità (anche se un nuovo tipo di umanità) continuerà, ma non si espanderà oltre questo punto.

Questo è un argomento molto discusso all’interno di New Jerusalem, perché se da un lato questo è il piano del governo, dall’altro ci sono persone che pensano che 1000 robot siano fin troppi, e che avrebbero dovuto fermarsi a 100. E altri invece pensano che ci siano stati 8 miliardi di esseri umani, quindi perché non costruire 8 miliardi di robot?

Alla nostra nascita tutta New Jerusalem si riunisce per celebrare l’evento, ma la festa viene interrotta da Prometeo, un’entità creata da una tecnologia che i robot non riescono a comprendere. Le sue parole sono: “Vengo da un’isola misteriosa, piena di meraviglie ed enigmi, e vi invito a raggiungermi e a risolverne il mistero, a risolverne gli enigmi e a ricevere risposte”.

Gli androidi decidono quindi di indagare, e di raggiungere l’isola (altro rimando a La Tempesta…) per scoprire cosa ci cela dietro le parole di Prometeo. Partiremo quindi con una spedizione, che esplorerà le strabilianti strutture che sfidano le leggi della fisica e i principi dell’architettura che troveremo sull’isola misteriosa. E ovviamente gli enigmi dei quali è colma.

Nel primo gioco eravamo all’interno della simulazione e si risolvevano enigmi per dimostrare di essere umani. Ora, in The Talos Principle 2, siamo nel mondo reale e qualcuno ha costruito dei puzzle di acciaio e cemento che sono chiaramente collegati in qualche modo ai rompicapi del prequel. Quindi la domanda principale è: chi è stato? Chi ha creato questa eco della civiltà umana o robotica e perché vi chiede di risolvere dei puzzle?

Gli attrezzi di scena

Una volta sull’Isola tornano gli eccellenti puzzle dell’originale, anche se con molti più strumenti. Gli enigmi basati sui raggi luminosi sono incentrati su un nuovo strumento chiamato Convertitore RGB, che combina i colori di due sorgenti per creare un raggio di un terzo colore. Quindi, se è necessario attivare un interruttore verde, i giocatori devono collegare il convertitore RGB a una sorgente rossa e a una sorgente blu. Se si aggiungono più convertitori RGB, i giocatori devono pensare attentamente a quali fasci di colore devono creare e dove posizionare i convertitori per risolvere il puzzle. Altri strumenti includono teletrasporti, perforatori che fanno buchi in particolari pareti, banconi dove i giocatori possono scambiare oggetti, ventilatori e attivatori che creano grandi campi volumetrici. Ci sono anche abilità come il trasferimento della mente, che permette ai giocatori di cambiare il corpo che controllano, e altri enigmi basati sulla gravità. Alcuni enigmi, soprattutto quelli più introduttivi, utilizzano una sola meccanica in modo tale da permettere ai giocatori di familiarizzare con essa, mentre quelli più avanzati richiederanno la combinazione di vari strumenti per raggiungere l’obiettivo.

La complessità degli enigmi potrebbe far sembrare The Talos Principle 2 intimidatorio, e questa sensazione potrebbe essere esacerbata dal fatto che la curva di difficoltà del primo gioco era esponenziale, e soprattutto sul finale alcuni giocatori avevano trovato il prequel troppo ostico. In realtà questa volta Croteam ha introdotto una meccanica che permette a chi gioca di non sbattere troppo la testa contro il muro quando ci si fissa su un puzzle: avremo difatti a disposizione la Fiamma di Prometeo, un’opzione che ci consentirà di saltare momentaneamente un puzzle. Quando ci sentiremo in grado di risolverlo potremo ritornare sul luogo del misfatto e una volta raggiunto l’obiettivo riscatteremo nuovamente la Fiamma che avevamo utilizzato in quel rompicapo.
Ogni area del gioco richiede ai giocatori di superare otto enigmi per avanzare. Gli otto puzzle principali crescono lentamente di complessità, ma ci sono anche alcuni rompicapi nascosti che i giocatori possono trovare e che contano per la progressione totale di Talos 2.

Il mondo nuovo

Visivamente, ogni zona di The Talos Principle 2 sembra essere allo stesso tempo enorme e stupefacente. Come dicevamo, le architetture che si presentano al nostro cospetto sono state partorite da menti tanto folli quanto geniali, e i panorami che ci si stagliano di fronte sono incredibili. The Talos Principle 2 è un gioco che vuole che l’utente esplori e ammiri il paesaggio, e ricompensa ogni suo sforzo. Ciò che ci sentiamo di elogiare non è tanto la dovizia di particolari, o il fotorealismo dovuto all’impiego dell’Unreal Engine 5 all’interno di Talos 2, ma la fantasia e l’inventiva di Croteam nell’immaginare un mondo stilisticamente coerente, ma che allo stesso tempo lotta contro le leggi della Natura. Un plauso va poi agli effetti sonori, che contribuiscono all’immersione all’interno del mondo di gioco: saremo costantemente circondati dagli stimoli dei versi degli animali che stanno ripopolando la Terra, e dalla colonna sonora ambientale che accompagnerà ogni nostro passo all’interno del gioco.

Tecnicamente parlando sulla nostra configurazione di prova che consta di un Ryzen 7 1700, 16GB DDR4, una RTX 3070ti con il gioco installato su un NVME mantiene i 90 FPS di media con una risoluzione di 2560×1080. Abbiamo notato qualche rallentamento ogni qual volta il gioco deve caricare una nuova area, dovuto al fatto che il gioco non effettua una precompilazione degli shader all’avvio. Per il resto il gioco presenta un’ottima gamma di opzioni: il supporto ai frame illimitati, le risoluzioni ultrawide native, un selettore FOV, una necessaria modalità per i daltonici, il supporto ad ogni tipo di upscaling (DLSS 3 nVidia, FRS 2 AMD, XeSS Intel), oltre ai consueti scaler per texture, effetti, riflessi e post processing.

Un seguito da applausi

The Talos Principle 2 non è solo il seguito dell’ottimo puzzle game del 2014. È un gioco ambizioso, sia nei contenuti che nel voler proporre una narrativa filosofica che si propone di far riflettere sulla nostra società e sui meccanismi che la governano. Un vero e proprio puzzle nel puzzle, ci viene da aggiungere… Non dimentichiamo inoltre che l’opera di Croteam è proposta a 30€, un prezzo veramente ottimo per un prodotto di tale portata. Verrebbe da dire quasi troppo basso, soprattutto nel mercato videoludico odierno, ma meglio non farlo sapere agli amici di Devolver! Le meccaniche di gioco hanno la capacità di rapirvi, e vi stimoleranno costantemente nel cercare una soluzione a dei problemi che apparentemente sembrano irrisolvibili, ma che nascondono inevitabilmente una soluzione, per quanto assurda possa essere. Insomma, un po’ quel che succede nella nostra vita tutti i giorni!

9.9
Riassunto
Riassunto

The Talos Principle 2 porta la serie di Croteam su nuovi orizzonti, sia per quel che concerne i puzzle, sia per quel che riguarda la narrativa e i quesiti filosofici che propone ai giocatori. Il team guidato da Mario Kotlar e Verena Kyratzes è stato capace di superarsi, e ci ha regalato un titolo che va oltre il concetto stesso di gioco. Vogliatevi bene, e non privatevene.

Pro
Narrativamente e ludicamente incredibile. New Jerusalem e l’Isola sono uno spettacolo per gli occhi. Ottima varietà di opzioni.
Contro
Qualche rallentamento. Attualmente non disponibile in italiano.
  • Concept & Trama10
  • Gameplay10
  • Comparto Artistico10
  • Comparto Tecnico9.5
Scritto da
Silvia SiL Mannu

Nel lontano 1990 entro in una sala giochi e scopro i cabinati arcade. Da quel momento, la passione per i videogames non mi ha mai abbandonata. Oggi sono una PC Gamer legata soprattutto a titoli action, giochi di ruolo, stealth e picchiaduro.

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