Dopo un lancio a dir poco turbolento, STALKER 2: Heart of Chornobyl si è comunque guadagnato il plauso di buona parte della community grazie a un’atmosfera coinvolgente e a una narrazione intensa e significativa. Tuttavia, non sono mancate le critiche, concentrate in particolare sul sistema A-Life, ritenuto da molti inferiore rispetto a quello dei precedenti capitoli.
A sette mesi di distanza, arriva finalmente la tanto attesa Patch 1.5, un aggiornamento che non si limita a correggere bug, ma introduce anche nuovi contenuti capaci di migliorare sensibilmente l’esperienza di gioco.
Uno dei problemi principali riguardava la ridotta area d’influenza dell’A-Life, che spesso generava situazioni poco immersive e imprevedibili, con nemici che apparivano dal nulla davanti agli occhi del giocatore. Con la nuova patch, gli sviluppatori promettono un cambiamento radicale: “La vita nella Zona ora viene simulata per tutti i personaggi, non solo per quelli nel campo visivo del giocatore”.
Ma le novità non finiscono qui. Nella Zona fa ora la sua comparsa una nuova anomalia, il “Tornado d’Acqua”, insieme a due nuove armi e alla possibilità di raccogliere parti di mutanti, una meccanica amata dai fan storici e presente già nel titolo originale.
Tra le novità belliche spiccano il fucile bolt-action Three-Line, pensato per la caccia a mutanti a media e lunga distanza, e la pistola Kora 1911, silenziabile, precisa e devastante: un colpo ben piazzato basta per eliminare la minaccia.
Significativi anche i miglioramenti alle animazioni di ricarica: ora, in caso d’interruzione, l’animazione riprende da dove era stata interrotta, una modifica che può rivelarsi cruciale contro avversari rapidi come Bloodsucker e Snork.
Infine, debutta il Zone Kit Fase 1, una forma di supporto ufficiale al modding che promette di semplificare notevolmente l’integrazione dei contenuti creati dalla community. Un passo importante verso una maggiore longevità del titolo.
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