Home Videogiochi Rubriche Wasabi: cronache dirette di un videogiocatore – Allarme Rosso: la Redenzione è Morta

Wasabi: cronache dirette di un videogiocatore – Allarme Rosso: la Redenzione è Morta

Benvenuti su Wasabi, una nuova rubrica che vuole essere una sorta di valvola di sfogo (magari collettiva) nei confronti di alcuni temi del settore videoludico. Gli articoli che faranno parte di questa “collana” saranno scritti in maniera più informale, così da abbattere ogni sorta di muro virtuale e stimolare la discussione tra chi scrive e coloro che leggono.

Iniziamo quindi il secondo capitolo di Wasabi con un argomento al centro delle giornate attuali, ossia:

Qualcuno salvi Red Dead Redemption

È inutile girarci intorno: Rockstar ha gestito il porting di Red Dead Redemption su PS4 e Switch in un modo alquanto discutibile. Ogni singola decisione sbagliata che si poteva prendere è stata presa dalla casa della grande R, gettando alle ortiche una delle più grandi occasioni degli ultimi anni. Si, perché da quasi un decennio e mezzo, il capolavoro open world è rimasto bloccato su PS3 e Xbox 360, e questa operazione non ha fatto altro che lasciare ulteriore amaro in bocca a tutte le persone che speravano in una buona rimasterizzazione su piattaforme “attuali”.

Non è un errore quello scritto ad inizio articolo: questa non è una remaster, ma somiglia molto più ad un porting. Il fatto che non siano stati rilasciati video comparativi diretti da parte di Rockstar è sicuramente qualcosa di sospetto, ma basta fare un giro in rete per scoprire come le modifiche attuate in questa veste del 2023 siano meri interventi superficiali, principalmente dedicati all’illuminazione. Oltre a questo, è lapalissiano come il prodotto sta prendendo di mira le piattaforme sbagliate. Se già la mancanza di una versione nativa per PS5 provoca sgomento, è altrettanto sconcertante come non sia stata minimamente calcolata una versione per PC. Queste sono decisioni sbagliate e al limite della miopia commerciale, che culminano in un prezzo fuori da ogni grazia divina.

Quanto ti è costato?

Il prossimo 17 agosto Red Dead Redemption verrà infatti lanciato su PS4 e Switch al poco onorevole prezzo di 49,99 € che, nonostante la presenza della meravigliosa espansione Undead Nightmare, fatica moltissimo a giustificarsi, soprattutto a causa della pigrizia sopra discussa. Se si fosse parlato di un remake o di un intervento sostanziale di ammodernamento i discorsi si sarebbero sprecati, ma considerata la visione di porting, questo listino è assolutamente inconcepibile.

Tale scelta è stata commentata come “commercialmente corretta” da Strauss Zelnick, CEO di Take-Two Interactive, motivando i 49,99€ con la presenza anche del DLC a tema zombi di cui abbiamo parlato poco sopra. Ciononostante, per quanto Red Dead Redemption  e  Undead Nightmare  siano prodotti oggettivamente fantastici, è chiaro che ciò che ha guidato la decisione sul prezzo non è stata un’analisi equa del valore di un prodotto, ma pura e semplice avidità di fatturato. La motivazione vera è molto semplice: Rockstar sa benissimo quanto i fan attendevano di nuovo Red Dead Redemption, e sa altrettanto bene che gli appassionati la acquisteranno ad occhi chiusi.

Se torniamo indietro di qualche mese, anche The Last of Us Part 1  è stato coperto di critiche da parte dell’utenza per il suo rilascio a 69,99€ su PS5 e si trattava di un’operazione di remake completa, con miglioramenti tecnici pressoché totali in ogni parte.Risulta quindi abbastanza scontato che molti si stiano attualmente lamentando della quotazione di questo Red Dead Redemption, ma a quanto pare l’unico obiettivo di tale azione pare essere guadagnare il massimo con il minimo sforzo.

La vera prova del nove va fatta, come si diceva sopra, equiparandolo con la versione targata 2010. Se si prova infatti ad interagire con Red Dead Redemption su Xbox Series X|S mediante la retrocompatibilità con Xbox 360 (e questo spiega l’assenza del porting su console verdecrociata, ad ulteriore prova di quanto poco sia approfondito questo progetto) si nota immediatamente che grazie alle performance dell’ammiraglia Microsoft, il gioco è in grado di girare tranquillamente a 4K e con la componente multigiocatore perfettamente sfruttabile, a differenza della versione che sta per uscire.

Se poi si analizza l’esborso per questa opzione, un sorriso scappa involontariamente: al momento della scrittura, Red Dead Redemption su Xbox 360 costa la bellezza di 29,99 €. Se a questo aggiungiamo l’espansione Undead Nightmare’s incrementiamo di 9,99€ il totale, portandolo a 10 € in meno rispetto al porting previsto per il prossimo 17 agosto. Quindi no, il prezzo di 49,99 € di Red Dead Redemption su PS4 e Switch non è sicuramente “commercialmente corretto”, come afferma Zelnick.

Non tutto il male potrebbe nuocere

L’unica speranza per l’intero settore, è che il mercato non ripaghi questa operazione, in modo da lanciare un segnale diretto a Take-Two, un messaggio che illustri come i giocatori non siano minimamente disposti a supportare operazioni del genere, fatte unicamente per monetizzare. Certo, nei primi giorni è facile che gli appassionati estraggano il portafoglio senza grossi problemi, ma la possibilità che poi il tutto si areni ed il prezzo cali non è affatto da escludere (visti anche i dislike presenti nel trailer su YouTube).

I fattori in grado di guidare le vendite di questo porting sono sostanzialmente tre: il nome del brand che risalta in copertina, il fatto che esca su Switch (unica vera utilità del pacchetto) e l’occasione data a coloro che non hanno mai giocato l’originale di poterlo fare senza troppi problemi, soprattutto se sono in possesso della console ibrida Nintendo o di PlayStation 4.Ciononostante, la vera sfida inizierà dopo pochi giorni, quando si scoprirà davvero se l’accoglienza è destinata ad essere un mero fuoco di paglia iniziale oppure no.

Scritto da
Lorenzo Bologna

Nato con il Pad in mano, al punto tale che la prima parola pronunciata è stata: "Woah!" in pieno stile Crash Bandicoot. Appassionato e curioso di tutto ciò che concerne il mondo videoludico. Amante dei titoli horror ed accumulatore di trofei compulsivo.

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