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Facebook scende in borsa

Facebook sta per essere quotata in borsa (vi entrerà a maggio con il simbolo “fb”) e in questi giorni sono stati depositati i documenti per la quotazione. Questo vuol dire che deve essere dato un valore al social network più famoso del momento così da poterlo poi sezionare in pacchetti di azioni. 
Mark Zuckerberg, socio e fondatore possiede il 28.4 % di Facebook con uno stipendio nel 2011 di circa 480.000 dollari e un compenso complessivo che arriva a 1,49 milioni di dollari dichiara che il passaggio in borsa viene fatto per garantire maggior sicurezza e nuovi vantaggi per gli investitori e i dipendenti di Facebook. La gestione di Facebook punta a ricavare una somma che varia dai 5 ai 10 miliardi di dollari a seconda della valutazione globale della società che può arrivare fino a 100 miliardi.

Cosa cambierà per gli utenti? Facebook sarà ancora libero e onestamente poco invasivo o diventerà una sorta di macchina sforna soldi? D’altronde è una società e come tutte le società richiede lavoro e quindi retribuzioni per chi effettivamente compie questo lavoro. Sicuramente ci sarà una sorta di impegno rinnovato per rendere più efficaci e redditizi gli annunci pubblicitari di Facebook (dopotutto la pubblicità ha permesso le innovazioni di Facebook fino ad ora). Magari un passaggio a della pubblicità più integrata nell’animo “social” di Facebook o che permetta visualizzazioni di dati anche al di fuori del sito (mantenendo la privacy per gli iscritti ci auguriamo).
A maggio sapremo quanto verrà quotato Facebook in borsa ma una cosa è certa, potrebbe essere una delle società a ricevere il compenso iniziale (IPO o initial public offering) più alto della storia.
Alla domanda: “Quanto Zuckerberg pensa di guadagnare con Facebook?” Mark Z. risponde “Non produciamo servizi per fare soldi; facciamo soldi per realizzare servizi migliori“.

Scritto da
Andrea White Mezzelani

Drogato di cinema e cresciuto a "pane e videogames". Nel cinema cerco qualità che troppo spesso ultimamente lascia posto ad una commercializzazione sfrenata. I videogiochi sono il futuro dell'intrattenimento; sarebbe stupido pensare altrimenti e speriamo che in Italia questa consapevolezza si espanda. La musica da sempre mi appassiona, ascolto di tutto e lego particolari momenti a delle canzoni che diventano, così, vere e proprie colonne sonore della mia vita. Adoro informarmi, conoscere e sperimentare.

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