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[Recensione] Resident Evil 2 – Ghost Survivors

Con Resident Evil 2, come vi abbiamo raccontato ampiamente nella nostra recensione, Capcom ha tirato sul tavolo un bel jolly. Del resto, dopo tutto quello che era stato mostrato nel corso degli ultimi mesi, il remake di uno dei suoi titoli più riusciti sembrava essere un’opera di valore altissimo, cosa di cui abbiamo avuto la certezza quando, circa un mese fa, il gioco è arrivato finalmente tra le nostre mani. Raccoon City, Leon e Claire, gli intrighi della Umbrella Corporation. Il ritorno di uno dei survival horror per eccellenza, che negli anni ’90 segnarono un capitolo importantissimo nella storia dei videogiochi, si è fatto attendere per molto tempo, ma l’attesa è valsa la pena.

A cura di Luca Allocca.

Pur restando ancorati alla struttura originaria del gioco, però, Capcom ha pensato bene di fare qualcosa di più. Il remake di Resident Evil 2 non è una semplice reimmaginazione 1:1 di classici della storia videoludica come ne abbiamo visti diversi in questi ultimi anni, come ad esempio Crash Bandicoot: N. Sane Trilogy e Spyro Reignited Trilogy. Già il gioco di base, in sé, presenta alcune differenze con l’originale, e la più evidente è ovviamente la telecamera un tempo fissa e ora invece libera di muoversi nello spazio a discrezione del giocatore. Ma non c’è solo questo. Ci sono infatti anche nuovi contenuti, come le sezioni con gli altri personaggi Ada Wong e Sherry Birkin, che seppur molto brevi hanno saputo dare un pizzico di sorpresa in più e sono state integrate alla perfezione con il resto dell’esperienza.

Era quindi con grande eccitazione che attendevamo Ghost Survivors, un DLC completamente gratuito e inedito che avrebbe ampliato l’esperienza di Resident Evil 2. Uscito solo pochi giorni fa, il pacchetto comprende 3+1 storie da affrontare, in maniera distaccata dalla storia principale di Leon e Claire. Abbiamo provato Ghost Survivors nella sua interezza, e ve ne parliamo qui nella nostra recensione.

CI SONO ALTRI SOPRAVVISSUTI

Alla base di questo (primo?) DLC di Resident Evil 2 c’è una considerazione molto elementare eppure efficace: cosa è accaduto agli altri abitanti di Raccoon? Insomma, davvero tutti sono diventati preda dell’epidemia? Cosa potrebbero avere da raccontare gli altri sopravvissuti, quelli dei quali non abbiamo mai sentito parlare ma che un tempo erano normali cittadini? Per fare un paragone, quello che sta alla base dell’idea di Ghost Survivors è quello che accadde all’inizio della seconda stagione della serie TV Lost, quando gli autori iniziarono ad ampliare lo spettro di personaggi cercando di coinvolgere anche altri superstiti oltre ai personaggi principali onnipresenti. Risultato: la situazione era intollerabile, considerando i già tanti protagonisti, e si decise di concentrare la narrazione su di loro a discapito delle seconde linee, abbandonate dopo pochi episodi. Ecco, qualcosa di simile deve essere accaduto anche durante lo sviluppo del DLC di Resident Evil 2, che nonostante l’intrigante idea iniziale sembra abbandonare dopo poco le sue convinzioni.

In Ghost Survivors, che letteralmente significa Sopravvissuti Fantasma, vestiamo i panni di alcuni abitanti di Raccoon City che, in tempi diversi e in luoghi diversi, si ritrovano loro malgrado ad essere soli contro gli abomini che stanno infestando la città. Ci sono ad esempio Katherine Warren, la figlia del sindaco di Raccoon, ma anche il venditore di armi Robert Kendo, il soldato della Umbrella Ghost, e infine anche un quarto protagonista a sorpresa che viene sbloccato solamente dopo aver terminato le run degli altri tre. Non si tratta di nomi sconosciuti, se già avete dimestichezza con Resident Evil 2, ma molti di voi potrebbero rimanere spiazzati. Conosciamo bene il destino di Katherine all’interno del gioco, e allora perché la sua storia in questo DLC, chiamata Runaway, è ambientata dopo tale fatto? Semplice: Ghost Survivors è un racconto di quello che avrebbe potuto accadere, ma che non è mai accaduto. I personaggi che utilizziamo non hanno mai davvero vissuto queste storie, né mai le vivranno. Potremmo quasi dire che sono dei fantasmi, appunto, in cerca della risoluzione finale e di completare tutte le questioni in sospeso che avevano nella vita terrena, ma che si ritrovano invece a fare i conti con l’apocalisse zombie di Raccoon.

GIOCA, MUORI, RIPETI

Per quanto un approccio di questo tipo possa essere interessante, i DLC non hanno alcun impatto (ovviamente) sulla storia di Resident Evil 2 e neppure propongono storie al loro interno, se non qualche piccola divagazione relativa ai soli protagonisti delle varie storyline. Tutto il DLC viene strutturato come se fosse (paragone azzardatissimo, ma è il concetto quello al quale ci riferiamo) un roguelike, come già ad esempio fece Arkane Studios lo scorso anno con Prey: Mooncrash.

L’espediente di utilizzare questi “fantasmi” viene contestualizzato dalla natura del gameplay, che si traduce in un “gioca, muori, ripeti”. Sfruttando le meccaniche di base di Resident Evil 2, il che comprende componente survival, tensione, equipaggiamento limitato, puzzle ambientali e la costante sensazione di essere a corto di tempo, Ghost Survivors si basa sul continuo avere a che fare con le medesime situazioni (riferite ad ogni singolo personaggio) che vengono ripetute continuamente, con lo scopo di, in caso di morte e di relativo inizio da capo, migliorare ogni volta di più il tempo di completamento dell’esperienza. Proprio come se ci trovassimo in una delle simulazioni del sopraccitato Mooncrash, anche i Sopravvissuti Fantasma di Resident Evil 2 iniziano la loro storia, assorbono prezioni informazioni come il posizionamento dei nemici, la presenza di particolari oggetti interessanti e vie di accesso migliori, e continuano nella loro ricerca di un tempo migliore per scalare le posizioni nelle classifiche dei giocatori o semplicemente per sbloccare nuove ricompense.

Non vi mento: è un concept che ho trovato intrigante, ma che si sposa molto poco con la filosofia di Resident Evil. Nonostante siano state mantenute alcune solide meccaniche, l’intero DLC cozza con quella che è l’esperienza che un giocatore si aspetta di trovare nel titolo Capcom, ed è forse questo l’aspetto negativo più importante di Ghost Survivors. Data la sua natura, il pacchetto non aggiunge sostanzialmente nulla, e può essere tranquillamente sorvolato senza problemi. Di contro, è anche vero che le ambientazioni sanno fare il loro lavoro, essendo recuperate in toto dal gioco principale: difficile sbagliarle, insomma.

PUNTI DI FORZA

  • Gratis
  • Le ambientazioni

PUNTI DEBOLI

  • Meccaniche che c’entrano poco o nulla con Resident Evil 2
  • Non aggiunge sostanzialmente nulla

Come vedete, ho deciso di sorvolare su un giudizio conclusivo e riassuntivo per il DLC Ghost Survivors. Essendo più che altro una sorta di esperimento, per di più reso gratuito e quindi giocabile da chiunque possieda il gioco, ritengo futile dover cercare di attribuire per forza una votazione o un titolo per definire la riuscita del pacchetto. In sintesi, se dobbiamo essere sinceri: no, Ghost Survivors non ci ha lasciato né convinto granché, avendo il sapore di un’operazione che poteva anche essere evitata senza alcuna conseguenza. Certo, encomiabile la voglia degli sviluppatori di ringraziare i giocatori con un nuovo contenuto da spolpare, e completamente gratuito. Ma considerando che questo si completa in poco tempo, e che le meccaniche non sono in linea con l’esperienza tipica di Resident Evil 2, non è qualcosa che ci sentiremmo di definire imprescindibile, ecco tutto. Sicuramente da provare, se non altro. Chissà però che in futuro Capcom non scelga nuovamente di tornare a pubblicare contenuti sul suo riuscitissimo remake. Magari per fare da ponte a quello tanto chiacchierato di Resident Evil 3 Nemesis

Scritto da
Andrea "Geo" Peroni

Entra a contatto con uno strano oggetto chiamato "videogioco" alla tenera età di 5 anni, e da lì in poi la sua mente sarà focalizzata per sempre sul mondo videoludico. Fan sfegatato della serie Kingdom Hearts e della Marvel Comics, che mi divertono fin da bambino. Cacciatore di Trofei DOP.

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