James Gunn, co-presidente dei DC Studios, sta creando il già vasto DC Universe, e una delle sue priorità è quella di evitare il “problema Kang”. Ma che cos’è?
I Marvel Studios hanno forgiato un esperimento hollywoodiano senza precedenti con il Marvel Cinematic Universe, costruendo un mondo profondamente interconnesso di film e serie TV che dura da quasi due decenni, anche grazie al potere delle sue star. Questo si è rivelato essere un problema in particolare con l’avvento di Kang. Jonathan Majors, che lo ha interpretato in Loki e Ant-Man and the Wasp: Quantumania, è stato successivamente licenziato dalla Marvel dopo le accuse di aggressione a una donna, e questo, unito alla scarsa ricezione del pubblico verso il villain, ha convinto Kevin Feige a virare sul Dottor Destino.
Per il nuovo DC Universe, il co-CEO James Gunn ha già confermato la sua strategia per impedire che questo tipo di crisi si verifichi mai.
Quando un fan gli ha chiesto sui social media come avrebbe gestito la DCU una situazione in cui un attore non potesse più continuare a interpretare il suo ruolo, James Gunn ha dato una risposta diretta e inequivocabile. “Se un attore non può continuare a interpretare un ruolo, lo cambio senza problemi”, ha dichiarato Gunn.
Questa dichiarazione ha enormi implicazioni per il futuro del nuovo universo cinematografico, poiché stabilisce una politica chiara secondo cui i personaggi e la storia generale hanno la precedenza su qualsiasi singolo attore. La Marvel ha invece dimostrato di adottare strategie differenti a seconda delle esigenze. La tragica scomparsa di Chadwick Boseman, ad esempio, ha portato anche alla morte di T’Challa nel MCU; Harrison Ford, invece, ha preso il posto di William Hurt come Thaddeus Ross in Captain America: Brave New World.
Gunn sta scrivendo il sequel di Superman, nel quale comparirà anche Supergirl. La produzione potrebbe iniziare nel 2026.
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