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[RECENSIONE] Space Hulk: Deathwing Enanched Edition – Insidie spaziali

Space Hulk: Deathwing è arrivato su PC lo scorso 2016. Il gioco, per chi ancora non ne fosse a conoscenza, è un FPS basato sull’universo di Warhammer ed ispirato, in particolar modo, al gioco da tavola intitolato per l’appunto Space Hulk. In seguito all’uscita, Streum on Studios, software house sviluppatrice del titolo, ha continuato ad inserire nuovi contenuti aggiuntivi. Contenuti che sono stati inseriti nella Enanched Edition, arrivata su PS4 e PC lo scorso 22 maggio.

Questa dunque la recensione dedicata a Space Hulk: Deathwing Enanched Edition.

Nota: La versione provata è quella PS4.

PER L’IMPERO!!!

La storyline principale segue le vicende della Deathwing, squadra speciale della prima compagnia degli Space Marines, gli Angeli della Morte. La particolartità di questa squadra d’elite riguarda l’equipaggiamento degli Space Marines, tra cui spicca la possente armatura Terminator la quale rende i soldati spaziali praticamente invincibili, a costo di movimenti più legnosi e lenti. Scopo della Deathwing è quello di esplorare lo Space Hulk, un ammasso di relitti metallici ormai in rovina, per scovare alcune antiche reliquie. Fin dai primi momenti di gioco risulterà chiaro che lo Space Hulk non è disabitato: al suo interno infatti si trovano i corpi insanguinati dei soldati dell’Impero, sterminati dai Genestealers, una razza aliena che corrisponde all’equivalente cinematografico degli Alien, a cui il titolo si è ispirato tantissimo. Il gruppo di Terminator a cui è stata affidata tale missione è composta da un medico, un assaltatore ed un bibliotecario. In particolare quest’ultima figura, impersonata dal giocatore, risulta essere la più devastante in quanto, oltre ad essere una macchina da guerra, è anche in grado di utilizzare poteri psichici per lanciare, ad esempio, onde d’urto o scariche elettriche.

recensione space hulk deathwing

Considerando questo incipit, la trama (scritta in collaborazione con Gavin Thorpe, ideatore della “lore” della terza e della quarta edizione del gioco da tavola), avrebbe avuto tutte le carte in regola per avere una progressione interessante. Peccato che i nove capitoli della campagna single-player, nonostante un’atmosfera ed un’ambientazione decisamente ispirate, soprattutto per quanto riguarda la realizzazione dei corridoi metallici ed insanguinati dello Space Hulk, risulti fin troppo ripetitiva e priva di mordente. Nella maggior parte dei casi infatti, ci sarà richiesto di muoversi dal punto A al punto B, uccidendo centinaia di alieni nel tragitto. Nonostante ciò, degno di nota è il level design della mappa di gioco, pieno di strade alternative comunicanti tramite apposite porte, che potremo distruggere o hackerare. Il tutto migliora notevolmente giocando la campagna in multiplayer, insieme ad altri due amici.

ESCONO DALLE FOTTUTE PARETI

Il titolo offre un gameplay che si discosta dagli FPS moderni, stringendo l’occhio ai classici del genere. Il nostro personaggio sarà dotato di un’arma da fuoco (braccio destro) e di un’arma da taglio (braccio sinistro) le quali saranno controllate dai rispettivi grilletti laterali del joypad. Armi che risultano abbastanza diversificate tra loro e fedeli al brand.Oltre a ciò potremo utilizzare diversi poteri, sbloccabili con il proseguo del gioco attraverso i classici “punti abilità”. Poteri che saranno suddivisi in tre rami principali (commando, devozione e psiche) caratterizzati da una progressione piuttosto lineare. Il nostro Terminator sarà anche in grado di hackerare le porte e le torrette elettriche dello Space Hulk, per creare strategie in grado di uccidere quanti più alieni. Un’altra caratteristica che avvicina Space Hulk Deathwing ai classici è il fatto di non avere una barra della vita che si ricarica automaticamente.

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Sia il nostro personaggio che i nostri compagni, per curarsi, dovranno ricorrere all’utilizzo di medikit limitati, che ci verrannanno somministrati dal medico. Una volta finiti i medikit, la squadra non potrà più curarsi. E’ probabilmente per questo motivo che gli sviluppatori hanno inserito la possibilità di accedere ad un portale (anche in questo caso per un numero limitato di volte) in cui poter curare noi ed i nostri compagni o decidere di cambiare equipaggiamento. Molto apprezzabile anche l’HUD, in cui vedremo in tempo reale lo stato della nostra armatura, tramite un’apposita figura posta sulla destra dello schermo, e la stamina, necessaria per compiere gli scatti. Come scritto precedentemente, all’interno dello Space Hulk avremo a che fare con i Genestealers e con diverse sue varianti, di cui abbiamo apprezzato la diversità. La razza aliena è dotata di notevole velocità ed in grado di “uscire dalle fottute pareti”, raggiungedoci in men che non si dica. Il contrasto tra l’agilità degli alieni e la lentezza della nostra armatura funziona a dovere, creando un livello di tensione non indifferente. La formula risulta ancora più vincente se aggiungiamo il fatto che la minimappa segnala i nemici attraverso dei segnali rossi (doveroso ancora una volta il confronto con Alien). Vi assicuriamo che veder aumentare i segnali e sentire i versi in avvicinamento dei Genestealers non vi lascerà impassibili.

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Purtroppo quanto appena detto viene del tutto rovinato da un’intelligenza artificiale davvero sottotono. Per tutta la campagna infatti ci ritroveremo a dover sparare ad alieni che correranno dritti verso di noi e colpirci, senza compiere altre mosse. La difficoltà del gioco, che vi porterà a dover ripetere le missioni molte volte, è dovuta esclusivamente dalla quantità di nemici presenti e non dalla loro intelligenza. Le creature infatti non cercheranno ripari né, tantomeno, cercheranno di attuare strategie per accerchiarci. Migliore è invece l’IA dei nostri compagni, che eseguono gli ordini impartiti in modo corretto.

UN’ARMATURA ANCORA ARRUGGINITA

Come scritto a inizio recensione, questa Enanched Edition aggiunge alla versione originale del gioco, tutti i contenuti aggiuntivi rilasciati dagli sviluppatori dopo l’uscita del titolo. Scendendo maggiormente nel dettaglio, Space Hulk Deathwing Enanched Edition può contare su una nuova classe, quella del Cappellano, utlizzabile in multiplayer, sulla personalizzazione delle armature Terminator e sulle missioni speciali, da giocare una volta terminata la campagna. Nonostante i nuovi contenuti siano di buona fattura, non possiamo fare a meno di sottolineare i problemi tecnici che ancora affliggono questo gioco, almeno sulla versione PS4. Durante la nostra esperienza ci siamo infatti imbattuti su rallentamenti e cali di frame rate abbastanza pesanti, oltre che su bug abbastanza evidenti. Anche i caricamenti tra il menù e la sessione di gameplay hanno tempi di attesa superiori alla media, segno che il gioco non è stato ottimizzato a dovere. Rimane comunque l’ottimo lavoro svolto con l’Unreal Engine 4, soprattutto per quanto riguarda la realizzazione dell’atmosfera generale. Da ricordare, infine, la mancanza della localizzazione del gioco, dove sia dialoghi che sottotitoli sono interamente in inglese.

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I problemi appena descritti vengono meno una volta iniziata la sessione multiplayer con i nostri amici. Questo perchè la campagna, se giocata con i propri amici, risulta molto più appagante e divertente. L’unico problema in questo casi riguarda la mancanza di server dedicati e ciò ci ha causato problemi di matchmaking e disconnessioni improvvise.

Punti di Forza

  • Rispetto dell’universo Warhammer;
  • Buona realizzazione di atmosfera e level design dello Space Hulk;
  • Nuovi contenuti rispetto alla versione originale.

Punti di Debolezza

  • Diversi problemi tecnici e cali di frame rate;
  • Multiplayer instabile;
  • IA non all’altezza;
  • Gameplay abbastanza ripetitivo.

Space Hulk: Deathwing Enanched Edition è un titolo che i fan dell’universo Wharammer ameranno sicuramente e che non possono assolutamente farsi scappare, se non possiedono la versione originale del 2016. Inoltre, l’inclusione di tutti i contenuti aggiuntivi, rappresenta ulteriore motivo per l’acquisto. Tuttavia, il lavoro svolto da Streum on Studios risulta essere incompleto, soprattutto per quanto riguarda l’ottimizzazione del gioco, troppo spesso vittima di caricamenti eccessivi, cali di frame-rate e bug piuttosto grossolani. Rimangono comunque l’ottima atmosfera e l’ottimo level design con cui è stato costruito lo Space Hulk. Ci troviamo di fronte ad un titolo che, con qualche accorgimento in più, avrebbe sicuramente potuto dire la sua tra i vari FPS in circolazione.

 

Ringraziamo Focus Home Interactiv per il codice review fornitorci.

 

 

Scritto da
Marco "Bounty" Di Prospero

Durante il giorno dipendente presso una società finanziaria. La sera nerd e videogiocatore. Per me l'intrattenimento videoludico è una forma d'arte grazie alla quale poter fantasticare e staccare la spina dallo stress giornaliero. Cresciuto a suon di Mortal Kombat, Metal Gear Solid e Resident Evil.

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