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Da DOOM a Red Dead e Marathon: Top & Flop & Meh di maggio 2025

Top & Flop & Meh ripercorre i principali avvenimenti del mese e i giochi pubblicati, per dare uno sguardo allo stato di salute dell’industria del gaming e alle cose che più ci hanno colpito, positivamente o anche negativamente.

Vediamo cosa è accaduto di succulento nel mese di maggio.

Top: DOOM: The Dark Ages

Bello, maestoso, tritacarne. Forse non raggiunge la magnificenza di DOOM: Eternal, quello che è probabilmente il miglior capitolo della saga da quando id Software si è messa in testa di rilanciare l’IP di DOOM in chiave moderna, ma The Dark Ages resta un capitolo spettacolare, sopra le righe, meno frenetico ma non per questo meno sanguinoso. Lo abbiamo premiato con un bel 9 nella nostra recensione.

Ecco il commento di Lorenzo, che lo ha recensito per noi:

id Software ce l’ha fatta anche stavolta. DOOM: The Dark Ages è un titolo divertente ed appagante, che riesce ad abbracciare un’ampia platea di pubblico grazie a molteplici opzioni di accessibilità e ad una maggior attenzione nei contenuti proposti. Non lo nascondiamo: attendiamo con ansia nuove aggiunte per saziare ancora di più la nostra sete di sangue infernale.

Meh: Towerborne, senza infamia e senza lode

Avevamo alte aspettative su Towerborne, e invece non siamo rimasti pienamente soddisfatti da quello che abbiamo visto di questo sulla carta promettente accesso anticipato.

Towerborne si struttura come un beat’em up a scorrimento in cui è possibile combattere a fianco di altri tre giocatori online. Oltre a ciò il titolo è anche arricchito da una componente RPG che va ad affinare ulteriormente il gameplay di base. Ha un bel potenziale, sulla carta, ma sta già mostrando alcuni limiti. Ne parliamo in modo più approfondito nella nostra recensione dell’early access pubblicato questo mese.

Flop: EA, ho finito le parole

Altro mese, altri licenziamenti. Quasi ovunque. Quelli che hanno fatto più rumore sono avvenuti in Electronic Arts solo pochi giorni fa, quando l’azienda americana ha pensato bene di distruggere Cliffhanger Studios e cancellare persino il videogioco Marvel’s Black Panther, annunciato due anni fa. Gli altri giochi Marvel sono ancora in sviluppo, dice EA, ma questo è l’aspetto meno importante. C’è altro. C’è un’azienda che non sa cosa sta facendo. C’è un publisher che ha deciso di rinunciare alla licenza WRC perché non sa cosa farne, e ha ormai ridimensionato Codemasters alla sola serie F1.

Poi, non finisce qui. Sempre nei giorni scorsi, un ex BioWare ha spiegato la visione di Electronic Arts per il suo Dragon Age: The Veilguard, un floppone che probabilmente manderà la serie in pensione per almeno una quindicina d’anni, se non per sempre. Perché Veilguard è così strano? Ce lo siamo chiesti tutti, e abbiamo la risposta: la direttiva di EA era quella di non guardare al pubblico dei nerd, perché tanto loro il gioco l’avrebbero comprato comunque. L’intento era catturare il pubblico nuovo. Operazione più che riuscita, no? I nerd l’hanno odiato, e non c’è traccia di questo fantomatico pubblico nuovo.

Flop: Rockstar, ma che stai a fà??

No, qui non c’entra il rinvio di GTA 6 al 2026 (e neppure l’ottimo secondo trailer). Il rinvio era possibile, ed è avvenuto. Nessun rancore.

No, qui ci riferiamo a quello che è accaduto con Red Dead Redemption 1 e 2, che, improvvisamente, da poco, costano di più. Ma stiamo scherziamo? Questa non è neppure una situazione simile a quella di Horizon: Zero Dawn su PlayStation, il cui prezzo è aumentato con l’arrivo dell’edizione PS5 revisionata. Qui, semplicemente, i giochi del 2010 e 2018, ora, costano di più. Senza nulla di nuovo. Senza motivo. Un po’ come le console, che negli ultimi anni costano sempre più invece di diminuire. Ma cosa diavolo sta accadendo?

Top: la Forza dei giocatori di Battlefront 2

Ci sono voluti anni e anni, ma ora qualcuno sta finalmente rivalutando Star Wars: Battlefront 2. Servirà a qualcosa? Electronic Arts ci darà un terzo capitolo? Le speranze sono prossime allo zero, ma intanto è bello che il gioco abbia nuovamente fatto sentire la sua voce.

Salvo il lancio mezzo disastroso a causa delle folli politiche di monetizzazione di EA (ancora loro…), Battlefront 2 negli anni è diventato uno sparatutto di primissimo livello, ricolmo di amore verso il brand di Star Wars e fatto da mani che, evidentemente, volevano dare ai fan della Galassia Lontana un gioco indimenticabile. In effetti, lo è. È un titolo che ancora oggi, ad anni e anni di distanza dall’ultimo update, viene ancora giocato. Tutti si divertono. Ma perché è così tanto difficile capire che QUESTI sono i giochi sui quali bisognerebbe puntare, invece di andare a creare il ventesimo battle royale sempre uguale?

Giga-Flop: Bungie, Marathon e Fairgames, meglio lasciar perdere

Nuova categoria: Giga-Flop. Ed è assurdo inaugurarla parlando di due videogiochi che non sono manco usciti, e che anzi sono ancora lontani o addirittura lontanissimi. O forse, e forse sarebbe meglio così, non li vedremo neanche mai.

Partiamo da Marathon. Il gioco è stato presentato da Bungie, ci sono stati i test, i giocatori l’hanno potuto provare, alcuni hanno cambiato idea dopo la diffidenza del trailer di annuncio (ma non abbastanza), e fine. Fine. Marathon è già finito. Uscirà a settembre, a un prezzo di almeno 40 euro con pochissimi contenuti, ed è già finito. Alla gente non interessa già più, tutto il briciolo di hype si è dissolto. Dopo lo scandalo dell’artista derubato, poi, Sony ha probabilmente fatto sentire la sua voce in Bungie, tanto che si vocifera della cancellazione totale della campagna marketing di Marathon e di, forse, vertici dello studio di Destiny sulla graticola. Sarebbe anche ora, dopo i danni fatti negli ultimi anni. Il destino di Marathon, intanto, sembra sia già segnato.

Non va meglio a Faigames. Altro live service PlayStation, il gioco di Haven Studio pare sia un ibrido tra Fortnite e The Division, e chi lo ha provato non è parso molto soddisfatto. Il problema più grande di questo gioco, ancora in alto mare, è che anche la sua responsabile Jade Raymond ha abbandonato la nave, salutando Haven e lasciano Sony con un’altra patata bollente tra le mani. Altro live service, altro rischiosissimo e probabilissimo flop. Perché il popolo, in fondo, sembra aver già deciso da che parte stare: questi live service sono il male. Forse sarebbe bello dar loro anche una sola possibilità, ma forse è altrettanto vero che un mercato già saturo di suo sta stufando sempre di più.

Scritto da
Andrea "Geo" Peroni

Entra a contatto con uno strano oggetto chiamato "videogioco" alla tenera età di 5 anni, e da lì in poi la sua mente sarà focalizzata per sempre sul mondo videoludico. Fan sfegatato della serie Kingdom Hearts e della Marvel Comics, che mi divertono fin da bambino. Cacciatore di Trofei DOP.

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