Quando si parla di Far Cry, il pensiero corre subito a spettacolari avventure in giro per il mondo e a sequenze mozzafiato. Di certo non al multiplayer.
Eppure la saga Ubisoft ha già esplorato questa dimensione: Far Cry 5 e Far Cry 6 hanno introdotto campagne cooperative online, mentre in passato non sono mancati esperimenti PvP, poi abbandonati nell’ultimo capitolo. Ora, però, la direzione sembra destinata a cambiare.
Durante il New Global Sport Conference in Arabia Saudita, il CEO Yves Guillemot ha dichiarato che l’obiettivo del franchise sarà «dare maggiore risalto agli aspetti multiplayer, così che i giocatori possano divertirsi a lungo nel tempo».
Una dichiarazione che sorprende, considerando come Far Cry sia sempre stato sinonimo di avventure single player tra i migliori open-world sul mercato. Nonostante i recenti flop di diversi titoli live-service, incluso l’XDefiant di Ubisoft, l’industria continua a guardare in quella direzione.
Il futuro multiplayer di Far Cry potrebbe concretizzarsi in nuove campagne cooperative, ma le parole di Guillemot lasciano intendere ambizioni più ampie: il ritorno di modalità PvP, oppure un mondo sandbox condiviso, in cui i giocatori possano interagire indirettamente lasciando indizi o oggetti utili ad altri.
L’incognita quindi è: quanto l’enfasi sul multiplayer cambierà l’anima della serie? Una scelta che potrebbe entusiasmare parte della community, ma preoccupare i fan più affezionati all’esperienza narrativa che ha reso celebre la saga.
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