Il decadente e malinconico mondo di Krat torna con un DLC di oltre 10 ore, che aggiunge informazioni importanti sulla storia del gioco base e numerose nuove aree, nemici, quest.
Scopriamo insieme pregi e difetti di Lies of P: Overture in questa recensione priva di spoiler. Burattini, in marcia!
Versione provata: PlayStation 5
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C’era una volta, uno zoo tra i ghiacci…
L’avventura si apre su uno scenario, come sempre, molto ispirato: uno zoo in rovina, immerso tra i ghiacci. Nonostante la tempesta di neve, il nostro burattino non può fermarsi: ci sono numerosi segreti da svelare, sepolti in un passato mai esplorato prima.
I primi nemici che ci si parano davanti sono infetti, animali trasformati in mutanti, alcuni di grandi dimensioni, tutti molto aggressivi. Ancora una volta, ci troviamo davanti a luoghi che un tempo erano pieni di risate e divertimento, ma ora si sono trasformati in veri e propri cimiteri.
Gemini, il nostro “grillo parlante”, non ha dubbi: stiamo esplorando la Krat del passato. Seguiamo le orme di una figura misteriosa e leggendaria, Lea, una guerriera caduta in disgrazia.

In Lies of P: Overture c’è tanta nuova trama. Come nel gioco base, sentiamo una fascinazione particolare per questo mondo crudele e al contempo delicato, per le anime gentili che incontriamo durante il cammino, tra gli orrori, per gli sfortunati che ancora soffrono per i peccati di altri. Il DLC racconta una parte importante della storia di Krat, in un prequel che arricchisce ampiamente le nostre conoscenze, pur raccontandoci una nuova porzione di storia, densa di rimandi e informazioni. Il grosso ci viene narrato tramite lettere, documenti e registrazioni vocali, serve fare attenzione per ricostruire tutti i punti chiave. Inoltre, il finale ci è sembrato un po’ affrettato, ma comunque sempre d’impatto, come i ragazzi di Neowiz ci hanno abituati già nel gioco base.
Tanta storia, ma anche tante botte!
Dopo lo zoo si passa ad altri scenari, sprofondando sempre di più nell’horror a la “Resident Evil”, tra esperimenti malriusciti, laboratori interrati, relitti e ville insanguinate. La disposizione dei nemici è pensata per mettere angoscia e provocare anche qualche jumpscare: ci sono tanti corridoi stretti in questo DLC, anfratti claustrofobici, oltre a un comparto audio da manuale che contribuisce a creare un costante senso di pericolo.

In tutto questo, il nostro arsenale si arricchisce di 10 nuove armi e 2 nuovi bracci a legione. Come sempre, ci sono strumenti potenti, altri un po’ meno (l’arco, a nostro avviso, è proprio scomodo e pressocché inutile rispetto a tutto ciò che abbiamo già a disposizione).
D’altra parte, anche i nostri nemici sono coriacei: gli status congelamento, scossa e deterioramento potrebbero dare filo da torcere al nostro P. I nuovi boss non sono numerosi, ma comunque sempre visivamente ispirati. Peccato però per la telecamera ballerina, e per i combattimenti decisamente sporchi quando ci troviamo ad affrontare i boss di grandi dimensioni (il nostro personaggio entra letteralmente nel loro corpo, il nemico si agita e molla fendenti off-camera, imprevedibili, un bel caos che rende difficile sfruttare le parate a dovere).

Overture è un DLC ricco ed emozionante, con qualche piccola sbavatura
La vera forza di Lies of P: Overture, sta nel costante senso di scoperta e di progressione: il DLC è una corsa verso la crudele verità, spinge a esplorare in modo maniacale per raccogliere ogni documento, ogni tesoro, così da ricostruire nei dettagli il mondo di gioco e approfondire quanto già sappiamo. Anche i nuovi NPC, tra amici e nemici, sono affascinanti, e abbiamo apprezzato la presenza di quest secondarie (anche se alcuni trofei sono missabili davvero facilmente, che peccato!).
Tra le novità introdotte dal contenuto aggiuntivo vi è la possibilità di cambiare la difficoltà del gioco (ma anche a “facile”, se siete in NG+, vi divertirete un bel po’!) e di riaffrontare i boss di tutto Lies of P, quando volete, come volete.

È evidente che siamo davanti a un DLC ispirato, ricco, curato nei dettagli, che si integra perfettamente nel gioco base e offre oltre 15 ore di puro divertimento e scoperta. Tuttavia, le sbavature ci sono: vi abbiamo già parlato di alcune boss fight caotiche, e dell’arco che è quasi inutile, a confronto di quanto già abbiamo (tra l’altro, spesso non colpisce il nemico, tra muri invisibili, distanza, spigoli troppo sporgenti…).
Infine, abbiamo apprezzato molto le nuove ambientazioni, ma alcuni elementi dello scenario ricordano un po’ troppo quanto già visto nel gioco base. Oltre a questa ripetitività nei nemici e nell’impatto visivo, abbiamo storto il naso più volte negli ambienti stretti: per quanto contribuiscano al clima horror, risultano scomodissimi per chi usa armi grandi (ad esempio, la preziosa arma segreta Bugia Perfetta, ottenibile nel gioco base!), che si incagliano in continuazione nelle pareti provocando discreti disastri.
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Riassunto
Lies of P: Overture è un DLC ricco, sufficientemente longevo e ben integrato con il gioco base, pur rappresentando un prequel e quindi una avventura a sé. C’è tanta trama, tanto senso di scoperta, orrore al punto giusto, nuove quest, nuove armi, nuovi boss (anche se non molti): a fronte di alcune sbavature, si tratta di un prodotto di qualità, che ci ha saputo emozionare e intrattenere. I giocatori che hanno amato esplorare Krat difficilmente rimarranno delusi. Buona caccia, burattini!
Pro
Tanta storia, emozionante e d'impatto Nuove armi, nuovi boss, nuove quest Ambienti come sempre curatissimi ed evocativiContro
Alcuni nemici ed elementi dello scenario ricordano fin troppo il gioco base Boss fight sporche, con telecamera ballerina L'arco... perché?- Valutazione8
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