Home Videogiochi News Phil Spencer ha dovuto spiegare alla FTC perché Halo non è su PlayStation

Phil Spencer ha dovuto spiegare alla FTC perché Halo non è su PlayStation

Nella causa tra Microsoft e FTC viene chiamato in causa uno dei più grandi franchise dell’azienda americana, Halo, con una domanda che ha incuriosito parecchio i giocatori i quali hanno evidenziato la scarsa conoscenza del settore da parte dei vari coinvolti nella causa legale.

Nella serata di ieri, Phil Spencer si è sottoposto a una serie di domande poste dalla corte. Il capo di Xbox ha parlato di Call of Duty su altre piattaforme, giurando solennemente che la serie continuerà a uscire anche su console Sony, ma ha anche tirato in ballo alcuni giochi come The Elder Scrolls 6 lasciando intendere che il discorso esclusiva è ancora in discussione.

Tra le varie domande, poi, è stato fatto anche il nome di Halo. A Spencer è stata posta una precisa domanda: perché Halo non è anche su PlayStation? Una domanda che chi mastica videogiochi conosce molto bene, ma evidentemente poco chiara agli organi che stanno gestendo la causa.

Spencer ha spiegato che, nel mondo console, tutte le piattaforme hanno giochi esclusivi che non vengono lanciati su altre piattaforme. Il boss di Xbox ha poi sottolineato che Microsoft è molto indietro rispetto ai suoi competitor nel campo di queste esclusive, e ha poi ricordato che, rispetto ad esempio a Call of Duty, Halo ha numeri molto più piccoli:

Siamo in deficit significativo rispetto alla qualità dei successi e al numero di giochi esclusivi. Halo è molto più piccolo di Call of Duty, Starfield è molto più piccolo di Minecraft.

Spencer ha affermato che la principale differenza tra questi titoli è il conteggio dei giocatori e le entrate generate da tali titoli. Minecraft è stato portato come esempio, essendo il gioco Xbox più redditizio anche grazie alla sua presenza su tutte le piattaforme. Il titolo di Mojang è stato utilizzato per ribadire ancora una volta che un franchise come Call of Duty avrebbe un contraccolpo enorme in termini di profitti, se Microsoft dovesse farne un’esclusiva.

Activision Blizzard King e Microsoft – La cronistoria

Nel gennaio 2022, Microsoft ha annunciato di voler acquisire Activision Blizzard King per una cifra intorno ai 69 miliardi di dollari, dando il via a una catena di eventi che, com’era prevedibile, ha coinvolto le agenzie antitrust di tutto il mondo.

Il motivo è abbastanza evidente: con questa maxi-acquisizione, Microsoft entrerebbe in possesso di brand importantissimi come Call of Duty, Warcraft e Candy Crush, oltre ovviamente a tutte le altre IP dell’azienda americana.

La discussione prosegue da mesi e mesi, con Sony e Microsoft coinvolte direttamente dall’antitrust per cercare di delineare quali sono le potenziali conseguenze di questa acquisizione, e abbiamo assistito a dichiarazioni abbastanza clamorose in più occasioni. Sony aveva ad esempio rivelato di aver proposto PlayStation Plus su piattaforme Xbox, cercando poi di stabilire condizioni per dare il proprio ok all’acquisizione.

A gennaio 2023, secondo i report di Bloomberg, anche Nvidia e Google si sono orientate dalla parte della FTC esprimendo dubbi e perplessità in merito a questa colossale acquisizione, e anche l’Unione Europea sembra indirizzata a schierarsi contro le attuali condizioni dell’acquisizione. La CMA britannica, all’inizio di febbraio, ha poi diffuso una prima risposta ufficiale all’acquisizione, suggerendo a Microsoft che per avere l’ok dovrà limitare gli effetti di questo accordo – una delle possibilità suggerite è quella di vendere il franchise di Call of Duty.

A febbraio, dopo le prime analisi, l’ente del Regno Unito ha inoltre riferito che tre grandi aziende rivali di Xbox si sono ufficialmente espresse contro l’acquisizione. Jim Ryan, boss di PlayStation, ha specificatamente affermato di voler bloccare l’acquisizione, e Brad Smith ha affermato che i colloqui con Sony sono stati interrotti. Addirittura, Microsoft ha consigliato a PlayStation di trovare nuove alternative a COD. Nel corso dello stesso mese, Microsoft ha però annunciato alcuni importanti accordi con NintendoNvidiaBoosteroid e Ubitus, per portare i titoli Xbox e Activision su piattaforme e servizi di cloud gaming.

Ad aprile 2023, la CMA del Regno Unito ha bocciato l’acquisizione (per un periodo di 10 anni), spiegando che permettere questa fusione porterebbe a un monopolio del crescente settore del cloud gaming. Microsoft, in attesa dei pareri di UE e FTC, ha annunciato che presenterà ricorso a questa decisione. A maggio, in linea con i tempi previsti, l’UE ha approvato ufficialmente l’acquisizione.

Fonte

Scritto da
Andrea "Geo" Peroni

Entra a contatto con uno strano oggetto chiamato "videogioco" alla tenera età di 5 anni, e da lì in poi la sua mente sarà focalizzata per sempre sul mondo videoludico. Fan sfegatato della serie Kingdom Hearts e della Marvel Comics, che mi divertono fin da bambino. Cacciatore di Trofei DOP.

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