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[Recensione] Wolfenstein: Youngblood – A caccia di nazisti

Wolfenstein: Youngblood è il nuovo progetto di Machine Games e Arkane Studios arrivato sugli scaffali proprio in questi giorni. A differenza dei due capitoli precedenti, Youngblood rappresenta una sorta di spin-off della serie, considerando la sua natura cooperativa e la mancanza del buon vecchio Blazko come protagonista principale. Questa premessa non deve però indurvi a pensare che Youngblood sia un titolo inferiore a The New Order o a The New Colossus. Come vedremo nel corso di questa recensione infatti, Wolfenstein Youngblood si è rivelato essere un titolo decisamente ambizioso e ben strutturato.

Vi presentiamo dunque la recensione dedicata a Wolfenstein Youngblood; vi auguriamo una buona lettura.

Note: La versione provata è quella PS4 Fat.

UNA PARIGI ALTERNATIVA

Pur rimanendo nell’universo alternativo di Wolfenstein, in cui i nazisti hanno vinto la seconda guerra mondiale, in Youngblood saremo catapultati negli anni ’80. Dopo aver abbandonato i campi di battaglia, Blazkowicz e Anya si sono rifugiati in Texas, dove crescono le figlie Jess e Soph, due adolescenti allevate per combattere. Tutto scorre pacificamente fino a quando le due ragazze non si ritrovano a fare i conti con la scomparsa del padre. Senza pensarci due volte, e dopo essersi attrezzate accuratamente, le due sorelle si dirigono a Parigi, in cui Blazko è stato avvistato l’ultima volta. Ad aspettarle troveranno orde di nazisti, ancora in controllo dell’intera Europa, nonostante la sconfitta subita negli Stati Uniti per mano dello stesso Blazkowicz.

A livello narrativo il titolo abbandona in parte la drammaticità e la tensione dei due capitoli precedenti , soprattutto per quanto riguarda la caratterizzazione dell’armata nazista, meno “temibile” e più umana rispetto al passato.  In sostanza, Youngblood si prende meno sul serio ma riesce comunque a regalarvi più di 10 ore di divertimento grazie ad alcuni spunti interessanti che rendono la storyline godibile e divertente. Tra l’altro, all’inzio dell’avventura potremo scegliere quale delle due sorelle impersonare, personalizzandone alcuni dettagli (colore armatura, tipo di casco, abilità o arma da taglio). Nei fatti, tuttavia, la scelta non comporterà grosse differenze di gameplay, eccezion fatta per l’arma iniziale.

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A CACCIA DI NAZISTI…

Se la trama di Youngblood è leggermente al di sotto dei capitoli precedenti, il gameplay rimane ancora una volta solidissimo grazie all’esperienza di Machine Games. Il feeling delle armi è perfetto, così come la fluidità di movimento, che permette alle sorelle di correre, attaccare e ripararsi a ritmi velocissimi. Il gameplay si basa quindi su un movimento continuo, in cui riflettere e fermarvi a pensare ad una strategia potrebbe significare morte certa. Nonostante questo, ci sarà spazio anche per alcune sezioni stealth, in cui potremo utilizzare coltelli o asce da lancio per uccidere silenziosamente i malcapitati. Se il gunplay risulta pressoché immutato rispetto ai capitoli precedenti, lo stesso non si può dire del level-design. Mentre in The New Order e in The New Colossus le ambientazioni erano piuttosto lineari, in Youngblood avrete a che fare con un level design molto più elaborato e caratterizzato da percorsi alternativi e da uno sviluppo verticale mai visto prima. Il merito di ciò va alla collaborazione con i ragazzi di Arkane Studios, i quali sanno il fatto loro in materia di level design come dimostrato i vari Dishonored e Prey. In particolare, il mondo di gioco sarà diviso in più macro-aree, all’interno delle quali compiere missioni principali o secondarie. Pur assicurando completa libertà ed esplorazione, Youngblood risente di un backtracking piuttosto marcato anche se mai tedioso. Ci capiterà infatti di dover percorrere più volte stesse sezioni per portare a termine più obiettivi. Fortunatamente, il buon lavoro svolto con il level design rende tali sezioni divertenti da percorrere, grazie ai tanti approcci di attacco a disposizione.

L’influenza di Arkane Studios ha contribuito all’inserimento di un sistema di progressione GDR, grazie al quale potenziare le capacità di Jess e Soph. L’albero delle abilità è suddiviso in tre aree: potenza, corpo e mente. Ogni potenziamento vi permetterà di  migliorare corazza, punti vita o abilità con le armi. Come avrete intuito, si tratta di un sistema GDR che, anche se semplice, ben si adatta allo stile di Wolfenstein. Disponibili anche i potenziamenti per le armi (canne, mirini) sbloccabile tramite monete di argento, ottenibili al termine delle missioni.

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…DA SOLI O IN COMPAGNIA

Wolfenstein Youngblood è stato pensato per essere giocato in cooperativa, modalità inserita per la prima volta all’interno della serie. Starà a noi decidere se giocare in compagnia di un amico o se lasciare all’IA il controllo di nostra sorella. Nel primo caso avremo la possibilità di accedere o ospitare compagni in partite aperte e private. Ovviamente, la progressione della storia si baserà sulla persona che ospita l’altro giocatore. Banalmente, se saremo noi ad ospitare, la partita prenderà come riferimento i nostri progressi. In caso contrario, entreremo in partita seguendo la progressione di un altro giocatore, facendo attenzione in questo caso al rischio spoiler. Il grosso problema dei giochi in cooperativa è che, se vogliamo giocarlo con un amico, entrambi devono essere in possesso della copia del gioco. Quanto detto,tuttavia, non vale per Youngblood, grazie all’introduzione del Buddy Pass. Si tratta di un sistema pensato da Bethesda per giocare in cooperativa possedendo una sola copia del gioco. Il possessore del gioco potrà così invitare una persona per affrontare la campagna a patto che quest’ultimo abbia scaricato (gratuitamente) la versione di prova. L’unica limitazione per la persona invitata è l’impossibilità di sbloccare trofei ed achievement. Il Buddy Pass ha un prezzo di soli 10 euro ed è incluso nella Deluxe Edition di Youngblood. Ovviamente giocare in cooperativa vi permetterà di coordinarvi, rendendo il gameplay più spettacolare.

Non credete però che giocare in single-player rovini l’esperienza di gioco. Anche in questo caso il gameplay risulterà godibilissimo grazie ad una buona gestione dell’IA amica. Durante le sparatorie saremo ben assistiti mentre durante gli spostamenti la nostra spalla andrà in modalità occultamento, evitando di farci scoprire.

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YOUNG BLOOD….OLD ID TECH

La realizzazione di Wolfenstein Youngblood si basa nuovamente sulla sesta versione dell’Id Tech,di cui dovremo vedere un aggiornamento con Doom Eternal. Nonostante ciò il motore grafico svolge a dovere il proprio lavoro, grazie a buone animazioni, ad un sistema d’illuminazione realistico e ad un’ottima fluidità di gioco. A livello puramente tecnico, quindi, nulla da dire. E’ forse a livello artistico che Youngblood delude un po’. Non ci stiamo riferendo alle architetture degli edifici, agli spazi aperti o agli interni, tutti dettagliati e ricchi di particolari. Ci riferiamo più che altro alla riproduzione degli anni ’80, la cui caratterizzazione è pressoché assente. A livello stilistico, Youngblood potrebbe essere ambientato in qualsiasi altra epoca, futura o passato, proprio a causa della mananza di tracce evidenti che rimandino al 1980.

In ogni caso, sottolineiamo un’ottima colonna sonora e un doppiaggio in italiano ben interpretato.

PUNTI DI FORZA

  • Gameplay solido sia in cooperativa che in single-player;
  • Level design elaborato;
  • Sistema GDR funzionale…
  • Il Buddy Pass è un’ottima aggiunta.

PUNTI DI DEBOLEZZA

  • Backtracking un po’ troppo marcato;
  • …anche se piuttosto lineare
  • IA nemica non sempre perfetta.

Wolfestein: Youngblood è un titolo che non ha nulla a che invidiare ai due precedenti. Nonostante la mancanza di Blazkowicz, la narrativa è in grado di intrattenere grazie al carisma delle due figlie, anche se con un tono meno drammatico e teso. Machine Games ha inoltre confermato la propria abilità nel creare un gameplay solido e ora rinnovato grazie all’inserimento della modalità cooperativa. Evidente anche la mano di Arkane Studios, complice nella creazione del miglior level design dell’intera serie. A contorno di tutto ciò, troviamo un comparto tecnico e grafico di tutto rispetto, grazie ad un Id Tech 6 che è ancora in grado di svolgere egregiamente il proprio lavoro, nonostante i diversi anni di servizio.

Wolfenstein Youngblood è un titolo consigliato a tutti gli amanti dei giochi cooperativi, soprattutto grazie alla funzione del Buddy Pass, ma anche dagli amanti degli sparatutto in prima persona.

Scritto da
Marco "Bounty" Di Prospero

Durante il giorno dipendente presso una società finanziaria. La sera nerd e videogiocatore. Per me l'intrattenimento videoludico è una forma d'arte grazie alla quale poter fantasticare e staccare la spina dallo stress giornaliero. Cresciuto a suon di Mortal Kombat, Metal Gear Solid e Resident Evil.

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